Frutta secca

PRUGNE DELLA CALIFORNIA ALLEATE

PER LA RICERCA E LA PREVENZIONE DI ALCUNI TUMORI

 Il California Prune Board sollecita ulteriori ricerche sul collegamento tra consumo di frutta secca e riduzione del rischio di alcuni tumori

 

Secondo le prime indicazioni portate avanti da uno studio americano[1] il consumo di frutta secca come prugne, fichi e datteri è stato collegato a una riduzione del rischio di alcuni tumori. 

Lo studio ha valutato le ricerche attualmente disponibili riguardo alla frutta secca e, sebbene limitati, i risultati sono stati promettenti suggerendo tassi più bassi di cancro nei soggetti con un consumo maggiore di frutta secca, dimostrando che "l'aumento del consumo di frutta secca a 3-5 porzioni a settimana può avere effetti benefici per la salute correlata al rischio di alcuni tumori, compresi i tumori del pancreas, della prostata, dello stomaco, della vescica e del colon.” 

La revisione sistematica degli studi, scritta dal dott. Valeri Mossine[2], ha anche dimostrato che la frutta secca sia più efficace nella prevenzione dell'assunzione di frutta al naturale o intera. Sebbene non sia possibile trarre conclusioni definitive dalla revisione, i suoi autori l'hanno evidenziata come un'opportunità per gli scienziati di approfondire l'associazione tra frutta secca e uno stile di vita sano. 

Il California Prune Board, consorzio che riunisce 800 coltivatori e 28 confezionatori di prugne provenienti dalla California, ha accolto con favore la notizia. Kevin Verbruggen, European Marketing Director del California Prune Board, afferma: "Da tempo, le prugne sono considerate parte integrante di una dieta sana e bilanciata - e siamo lieti che le Prugne della California abbiano una dichiarazione nutrizionale sulla salute riconosciuta in Europa. È emozionante vedere come si stia iniziando anche a indagare sui benefici delle prugne disidratate e possa potenzialmente portare delle ulteriori grandiose notizie riguardanti la salute! Sosteniamo con interesse la richiesta del dott. Mossine di condurre ulteriori ricerche scientifiche". 

Annamaria Acquaviva, dietista e nutrizionista per il California Prune Board in Italia, afferma: “Questa revisione sistematica della letteratura scientifica sulla correlazione tra consumo di prugnedisidratate e tumori fornisce dati molto incoraggianti. Proprio qualche mese fa è stato presentato alMinistero della Salute il volume sui “numeri del cancro in Italia”, frutto della collaborazione traAIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, e altre associazioni secondo cui i nuovi casi di tumore in Italia tendono a diminuire. Nel 2019 sono state stimate 371mila diagnosi (196.000 uomini e 175.000 donne), erano 373mila nel 2018: 2000 in meno in 12 mesi. Certamente su questi dati incidono l’efficacia delle cure e dello screening e sono noti gli effetti positivi dei corretti stili di vita, tra cui l’alimentazione gioca un ruolo molto importante. Dunque, in questo contesto vale la pena continuare a indagare il ruolo del consumo di prugne disidratate nel ridurre ulteriormente il rischio di cancro integrandole in una dieta sana e bilanciata e uno stile di vita sano, che già ha dimostrato effetti benefici in diversi ambiti, tra cui quello della salute delle ossa e dell’apparato digerente.”[3] 

In una ricerca separata pubblicata nel 2019, il professor Kevin Whelan e il suo team del King College di Londra hanno dimostrato che l'aggiunta di 80-120 g di prugne disidratate alle diete di soggetti che consumano poche fibre e che hanno problemi intestinali. L'assunzione di poche fibre e le problematiche intestinali che ne derivano sono fattori di rischio per malattie come il cancro del colon-retto.[4] 

“Le Prugne della California sono anche un’eccellente fonte di fibre[5], con un apporto di circa 7g/100g, ossia quasi un quarto della quantità quotidiana raccomandata[6]. Sono l’unica frutta secca, naturale e intera ad aver ottenuto un’indicazione autorizzata sulla salute in Europa. Come parte di una dieta sana e bilanciata e di un corretto stile di vita, mangiare quotidianamente 100 grammi di Prugne della California (circa 8-12) contribuisce al normale funzionamento dell’intestino. Tre Prugne della California al giorno costituiscono una delle cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura: non risentono della stagionalità e rappresentano un modo facile e pratico per aumentare l’assunzione di frutta e verdura nella dieta”, conclude la Dott.ssa Acquaviva. 

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[1] Mossine V, Mawhinney T, Giovannucci E (2019) Dried Fruit Intake and Cancer: A Systematic Review of Observational Studies. Adv Nutr. 00:1–14.
[2] https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2019/09/2019_Numeri_Cancro-operatori-web.pdf
[3] Lever E, Scott M, Louis P, Emery P, Whelan K (2019) The effect of prunes on stool output, gut transit time and gastrointestinal microbiota: A randomised controlled trial. Clinical Nutrition. 38; 165-173. Freely available at: http://www.clinicalnutritionjournal.com/article/S0261-5614(18)30003-7/fulltext?rss=yes

[4] Lever E, Scott M, Louis P, Emery P, Whelan K (2019) The effect of prunes on stool output, gut transit time and gastrointestinal microbiota: A randomised controlled trial. Clinical Nutrition. 38; 165-173. Freely available at: http://www.clinicalnutritionjournal.com/article/S0261-5614(18)30003-7/fulltext?rss=yes
[5] Lever E, Scott SM, Louis P, Emery PW, Whelan K. The effect of prunes on stool output, gut transit time and gastrointestinal microbiota: A randomised controlled trial. Clin Nutr. 2018 Feb 2. pii: S0261-5614(18)30003-7
[6] In Italia, meno di 5 adulti su 10 mangiano più di 2 porzioni di frutta e verdura al giorno, meno di 4 su 10 consumano 3-4 porzioni e solo 1 su 10 segnala un'assunzione in linea con le porzioni raccomandate per una dieta sana (5 al giorno) - Fonte: PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) 2014-2017

 

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