Sardegna

Regione Sardegna

Natura incontaminata, ricca produzione agroalimentare, antiche tradizioni artigianali, interessante patrimonio storico-archeologico sono le caratteristiche salienti della Sardegna, il cui territorio si snoda attraverso fertili pianure, dolci colline e boscosi massicci montuosi, suggestivi anfratti costieri e lunghissimi litorali che si affacciano su acque limpide e trasparenti.
Data l'assenza di grandi città e di industria pesante, la Sardegna vanta infatti alcune delle spiagge più incontaminate e meno affollate d'Italia. L'isola perciò è soprattutto meta del turismo estivo, prevalentemente balneare, che è in continua crescita.
La Sardegna tuttavia merita una visita anche per altri motivi, ad esempio le molte affascinanti vestigia delle diverse civiltà che passarono sull'isola: oltre alle rovine romane e cartaginesi, alle fortezze genovesi e a una serie di belle chiese pisane, vi si trovano impressionanti testimonianze dell'unica importante cultura indigena fiorita sull'isola, detta cultura nuragica dal nome delle 7mila costruzioni di pietra (famosi i nuraghi) disseminate per il territorio. Un particolare fascino hanno anche i centri minori dell'isola, soprattutto quelli situati nell'interno dell'isola, dove meglio sopravvive l'antica cultura tradizionale, che trova la sua più evidente espressione nelle numerose feste paesane.
Un patrimonio di storia e di tradizione che, unito alla natura ancora selvaggia, fa di quest'isola un mondo di singolare bellezza, in cui emozioni, suggestioni e cultura convivono tra passato e presente.

I sapori tipici
In Sardegna la natura parla, e racconta storie straordinarie. Le vaste distese di grano parlano di una antichissima e consolidata tradizione gastronomica fondata sul pane e sulla pasta, mentre le innumerevoli greggi di pecore e di capre, simbolo stesso della fauna isolana, raccontano di saporosi formaggi dai gusti unici ed inimitabili. Gli ulivi offrono gli intensi oli extra vergini e i filari di viti sono testimoni di vini dal sapore antico e di corpo straordinario, ricavati da vitigni autoctoni le cui origini si perdono all’epoca dei misteriosi Nuraghi.
I sapori delle messi si ritrovano dunque nei numerosi ed originali formati di pasta tipica, come la minuta fregula, il fitto reticolato del filindeu, i culurgjonis dai ricchi ripieni di pecorino e bietole o i famosi malloreddus, ma anche nelle innumerevoli tipologie di pane, vero vanto della tradizione sarda: vi sono particolari prodotti quali il morbidissimo moddizzosu, le spianadas da accompagnare ai salumi o il ben noto pane carasau, chiamato anche “carta da musica” per l’estrema sottigliezza della sfoglia che lo caratterizza.
Il formaggio è poi il re della gastronomia sarda, fondata su una fortissima ed antica tradizione pastorale, che nel tempo ha creato prodotti di altissima qualità dove il latte di pecora è l’elemento principale: spiccano i tre D.O.P. Fiore Sardo, Pecorino Romano e Pecorino Sardo, ma non è da perdere l’infinita varietà di fragranti “canestrati”, piccanti “caprini” (con latte di capra), “ricotte” gentili o stagionate.
Riguardo i condimenti, prevalgono i densi e fruttati oli extra vergini d’oliva isolani, specialmente quelli provenienti da zone particolarmente vocate alla coltura dell’olivo, come il Campidano, la zona di Nuoro e soprattutto quella di Sassari, dove si producono oli di grande qualità, con sapore intenso e un bassissimo tasso di acidità.
Una gastronomia particolare e saporita, quella sarda, da innaffiare idealmente con i vini tipici, come i rossi D.O.C. “Cannonau”, dal colore rosso rubino e dal gusto secco e molto caldo, il fragrante “Carignano del Sulcis”, il “Mandrolisai”, il “Monica di Cagliari” e il “Monica di Sardegna”; i bianchi D.O.C. “Nasco”, antico e sublime vino da dessert, il fresco “Nuragus”, il “Semidano”, la “Malvasia di Bosa” e la “Malvasia di Cagliari”, la famosa “Vernaccia di Oristano”, il “Vermentino di Sardegna” e l’illustre D.O.C.G. “Vermentino di Gallura”, uno dei migliori vini per accompagnare il pesce.
Per concludere con le mille dolcezze dei dolci tipici, un tripudio di miele, mandorle, scorze d’agrumi, acqua di fiori d’arancio e spesso anche pecorino e “sapa”, il mosto concentrato. Fra essi si possono trovare i papassinos e il pane e’ sapa, preparati in occasione delle ricorrenze di Ognissanti, i culurgjones di carnevale dai vari ripieni, oppure i casadinas e i pardulas, tipici della Pasqua e ripieni di pecorino fresco aromatizzato con zafferano e vaniglia.

 

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