Trapani

Trapani

Estendendosi lungo l’estrema punta occidentale della Sicilia, già totalmente protese verso il profondo blu del Mediterraneo, Trapani e la sua provincia posseggono ineguagliabili tesori naturalistici, artistici e culturali, calati in un paesaggio dove il sole e il mare per secoli hanno modellato i colori, i profumi e le forme della terra.

Trapani è stata testimone di un incredibile incrocio di popoli e culture, che hanno lasciato segni indelebili nella città. Passeggiando, si può infatti incontrare il quartiere Casalicchio, il nucleo più antico, dal tipico intreccio di stradine di sapore arabo, il quartiere ebraico e il Palazzo della Giudecca, la Cattedrale di San Lorenzo, che conserva una Crocifissione attribuita al pittore fiammingo Van Dyck, la Chiesa di Santa Maria del Gesù, che nasconde una Madonna con Bambino di Andrea della Robbia e la Chiesa del Purgatorio, che custodisce i venti gruppi sacri dei Misteri di Trapani, che ogni Venerdì Santo vengono portati in una suggestiva ed imponente processione che percorre le strade del centro storico per 24 ore consecutive.
Altra grande tradizione trapanese è quella della lavorazione del corallo, che ha reso nota la città sin dal XVI secolo. Oggi si possono ammirare le preziose forme di questo tipico artigianato nelle botteghe dei corallai o nel Museo Pepoli, ubicato nell’antico Convento dei Carmelitani, che conserva una bellissima collezione di opere in corallo.

In un’area come questa, dove i frutti del mare si confondono con quelli della terra, anche la coltivazione del sale ha assunto una rilevanza importantissima, sia da l punto di vista economico che ambientale, determinando l’ecosistema della Riserva delle Saline di Trapani e Paceco e dello Stagnone di Marsala, con una scenografica “Via del Sale” disseminata da mulini ed enormi cumuli di sale estratto dal mare.
Poco distante sorge l’Isola di Mothia, che fa parte della più grande laguna della Sicilia, tra le zone umide più importanti d’Europa. Fondata intorno all’VIII sec. a.C., Mothia venne alla luce solo con gli scavi del 1875, durante i quali fu ritrovata anche la scultura del “Giovinetto di Mothia”, risalente al V sec. a.C., una delle scoperte archeologiche più importanti negli ultimi anni.
Dal punto di vista archeologico, comunque, la provincia di Trapani ha tesori immensi da offrire, in primo luogo con il Parco Archeologico di Selinunte, tra i più notevoli del Mediterraneo, con la straordinaria raccolta di rovine di colossali templi greci risalenti dal VII al IV sec. a.C. E poi Segesta, con il Tempio dorico-siculo del V sec. a.C. ed il Teatro greco del II sec. a.C., scavato nella roccia del Monte Barbaro. Dominando Trapani dalla sommità del Monte San Giuliano, la bellissima Erice, dalle stradine strette e sinuose, offre un tempio in cui vennero adorate molteplici divinità, a seconda delle civiltà che si susseguivano e sulle cui rovine sorge oggi il Castello di Venere.
A Capo Boeo, estremo promontorio occidentale della Sicilia, sorge Marsala, anch’essa ricca di testimonianze puniche, romane, normanne, arabe e spagnole, con uno splendido Duomo che accoglie otto preziosissimi arazzi fiamminghi del ‘500. Marsala, tuttavia, è famosa nel mondo per la produzione del tipico vino liquoroso, primo vino italiano ad aver ricevuto la Doc nel 1969 e scoperto dagli inglesi oltre due secoli fa. Attorno alla città si snoda il suggestivo percorso della Via del Vino, passando attraverso i vigneti che si stendono a perdita d’occhio, punteggiati dai “Bagli”, tipiche costruzioni rurali edificate nel ‘700 per la lavorazione del Marsala. 

Del resto la Sicilia vanta un’antichissima vocazione alla vitivinicultura, confermata dal ritrovamento di vasi ed anfore fenici sull’Isola di Mothia e dall’accertamento che furono proprio i Fenici, tra il X e il VI sec. a.C., a stimolare lo sviluppo di quest’arte nell’isola. Tali nobili tradizioni enologiche nei secoli non hanno fatto che incrementarsi ed in particolare nella provincia di Trapani, che attualmente è la più vitata d’Italia, grazie alle favorevolissime condizioni climatiche e ad un’accorta politica di produzione, che ha portato i vini di questa zona al raggiungimento di una qualità eccellente. Oltre al Marsala Doc qui si producono il Bianco di Alcamo Doc, i Moscati di Pantelleria Doc, i Delia Novelli bianchi, rosati e rossi ed i vini Igt, quali il Camarro bianco, rosato e rosso della zona di Partanna, il Colli Ericini bianco di Buseto Palizzolo, Custonaci e Valderice ed il Salemi bianco, rosato e rosso prodotto nel comune omonimo. La superficie vitata della provincia di Trapani nel 1997 era stimata in quasi 64.000 ha, che hanno prodotto oltre 5 milioni di quintali d’uva, in prevalenza bianca.
A vini di tale nobile tradizione si accosta una cucina dai sapori forti, legata ai prodotti del mare e della terra. Il pesce, dunque, soprattutto il tonno e la sua pregiata bottarga, per condire la pasta fatta a mano, come le “busiate”, oppure il “cuscus”, versione trapanese del cuscus arabo, condito anche con carne o verdure. Il tutto irrorato dall’ottimo olio extra vergine d’oliva denominato Valli Trapanesi, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento Dop per l’eccellenza delle sue qualità. Legata ai tipici sapori piccanti siciliani è anche la produzione casearia della provincia di Trapani, che in particolare offre il Cacio Cavallo Palermitano, la particolarissima Vastedda della Valle del Belice ed il Pecorino con le olive, variante del famosissimo Pecorino Siciliano, tra i più antichi formaggi italiani, che nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento Dop. Da non dimenticare, inoltre, il pregiatissimo cappero di Pantelleria Igp, il più rinomato, e la gran varietà di dolci tradizionali, come la tipica cassata e i cannoli, resi ancora più buoni dall’ottima ricotta locale, i “cassateddri”, dolci impastati con Marsala e ripieni di ricotta, zucchero e pezzetti di buccia d’arancia e cioccolato, la caratteristica “scursunera”, granita al gelsomino, tutti accompagnati dai pregiati vini da dessert: il Marsala e il Passito di Pantelleria.  

 

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