Vini della "Sicilia"

Sicilia terra di miti

VINI DI SICILIA
Anticamente nota come Trinacria (tre punte) per via dei suoi tre promontori, quest'isola sorge al centro del Mediterraneo. Il suo simbolo è costituito da una testa di Gorgone da cui si dipartono, a raggiera, tre gambe che si rincorrono.
A causa della sua posizione strategica, la Sicilia è stata meta, nel corso dei secoli, di innumerevoli invasioni da parte delle più svariate popolazioni (fenici, greci, romani, bizantini, normanni, arabi), che le hanno regalato un bagaglio storico e culturale senza eguali nel mondo, e ne hanno fatto, insieme alla Grecia, la culla della civiltà occidentale.
Da un punto di vista geografico, la Sicilia è l'isola più grande del Mediterraneo e dista circa tre chilometri dall'Italia peninsulare, da cui è separata dallo stretto di Messina, mentre il Canale di Sicilia la separa dall'Africa, distante circa 140 km. Due mari lambiscono le sue coste: il Tirreno (a nord e ad ovest) e lo Ionio (ad est). Al suo interno si delineano tre grandi valli: la Val Demone a nord-est, la Val di Noto a sud-est e la Val di Mazara ad ovest. Tanto incantevoli quanto famosi sono poi gli arcipelaghi minori che circondano quest'isola: quello delle Eolie, comprendente Ustica e Panarea; quello delle Egadi, di cui fa parte Pantelleria e quello delle Pelagie, che include l'isola italiana più vicina all'Africa, Lampedusa.
Le sue nove province, Agrigento, Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani sono ricche di testimonianze storiche ed artistiche di gran rilievo: come non ricordare, infatti, la valle dei templi di Agrigento? Dalla rupe Atenea lo spettacolo dei templi, con il mare sullo sfondo, è uno dei più suggestivi dell'isola. Questo scenario assolutamente eccezionale è arricchito dalla precoce fioritura dei mandorli nella valle e si può ammirare già a partire dal mese di febbraio.

Un clima mite ed una natura per certi aspetti incontaminata, isole ed isolette meravigliose, le più belle spiagge del Mediterraneo, fondali marini incantevoli, vulcani attivi, monti e pianure, fanno della Sicilia una meta turistica imperdibile.
Proprio il suo clima, più secco e caldo verso la costa e più mite all'interno ha permesso lo sviluppo di una ricca cultura enogastronomica.
La presenza di numerose colline rende questa regione particolarmente adatta alla coltivazione dell'uva, che però è stata a lungo sottovalutata: infatti si prediligevano delle varietà tradizionali, impiegate per la produzione di vini senza pretese, se non quelle di una gradazione alcolica elevata. Con l'introduzione di vitigni internazionali (Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot, Sangiovese, Chardonnay e Sauvignon) è stata posta maggiore attenzione anche alla modalità di coltivazione di quelli autoctoni (Catarratto, Inzolia, Grillo, Grecanico, Carricante, Minnella bianca, Malvasia di Lipari, Moscato, Frappato, Nero d'Avola, Perricone, Calabrese, Nerello Mascalese, Pignatello, Nerello Mantellato, Gaglioppo e Nocera), con un notevole miglioramento della loro qualità.
Con una superficie coltivata di oltre 130.000 ettari, la produzione vinicola annuale di questa regione si assesta intorno agli otto milioni di ettolitri, dato che pone la Sicilia tra le regioni italiane più produttive.

Vini di Sicilia


Alcamo D.O.C.
Prodotto nelle zone comprese tra i comuni di Palermo e Trapani durante tutto l'anno, è un vino ottenuto tramite il processo di vinificazione in bianco. Le uve di partenza (Catarratto bianco, comune o lucido, con l'eventuale aggiunta di Grecanico, Damaschino e Trebbiano toscano, da sole o insieme) devono perciò essere perfettamente sane e selezionate in modo da coniugare una sufficiente gradazione alcolica con un buon livello di acidità.
Di colore giallo paglierino tenue, con leggeri riflessi verdognoli, il Bianco d'Alcamo ha un profumo fruttato e floreale, abbastanza intenso e poco persistente, con sentori di pesca, zagarella, ananas e biancospino ed una gradazione minima di 11°. Il suo gusto è secco, poco morbido, abbastanza fresco, sapido ed equilibrato. Viene servito in calici svasati, che ne permettono una maggiore concentrazione dei profumi, ad una temperatura di 12-14°C. Ottimo vino da pasto, si accompagna bene con minestre di verdura dense e primi piatti di pesce e con secondi di pesce azzurro o di lago, frittate e formaggi ovini freschi.
Sempre sotto questa denominazione, ricadono anche i seguenti vini: Bianco Spumante, Classico, Vendemmia tardiva, Rosato, Rosato Spumante, Rosso, Novello, Riserva, Ansonica o Inzolia, Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Műller Thurgau, Sauvignon, Cabernet Sauvignon.
Il Bianco Spumante si ottiene per rifermentazione dalle stesse uve del tipo tranquillo. Con una gradazione minima di 11°, questo vino dalla spuma fine e persistente si presenta di un color paglierino più o meno intenso, con vaghi riflessi verdolini e presenta un odore intenso, fruttato ed armonico. Di gusto da semi secco a molto secco, fresco ed equilibrato, il Bianco Spumante d'Alcamo, come gli altri bianchi ricadenti sotto questa denominazione, si abbina a piatti dal sapore deciso, quali cozze ripiene, sarde alla palermitana, involtini di melanzane ed insalate di tonno. Facendo appassire sulla pianta le stesse uve del Bianco, che vengono raccolte rigorosamente dopo il 15 settembre, si ottiene il Vendemmia Tardiva. Ottimo vino da dessert, si sposa splendidamente con il gusto dei cannoli siciliani, che ne esaltano il sapore tipico ed armonico, che spazia dal dolce al secco. Alla vista si presenta di un colore dal giallo paglierino al giallo dorato, con un profumo caratteristico, delicato e persistente.
Tutti i bianchi monovarietali (Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Sauvignon) hanno una gradazione minima di 11,5°, ad eccezione Ansonica o Inzolia e del Műller Thurgau che hanno un valore di 11°.
Tra i rosati, ritroviamo il Rosato d'Alcamo ed il Rosato d'Alcamo Spumante, ottenuti con le uve dei vitigni Nerello Mascalese, Calabrese o Nero d'Avola, Sangiovese, Frappato, Perricone, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, tramite vinificazione in bianco o congiunta il primo, per rifermentazione il secondo. Si presentano entrambi di un colore rosa più o meno intenso, con un profumo fine e fruttato, ma il gusto del vino tranquillo è fresco ed armonico, mentre lo spumante va dal secco al semi-secco. La gradazione alcolica minima è di 11°.
Per quanto riguarda i rossi, dalle uve di Calabrese o Nero d'Avola, insieme a quelle di Frappato, Sangiovese, Perricone, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah (più un ulteriore 10% di vitigni autorizzati) si ricavano il Rosso d'Alcamo, il Novello ed il Riserva. L'abbinamento con piatti dal sapore intenso, quali maccaruni, agnello, parmigiana di melanzane, pecorino, ricotta stagionata e salame di S. Angelo esalta il gusto e l'aroma di tutti i vini rossi appartenenti alla denominazione.
Il Rosso d'Alcamo ha una gradazione minima di 11°, colore rosso rubino, sapore asciutto e pieno ed un caratteristico profumo speziato e fruttato. Con la stessa gradazione alcolica minima, il Novello si distingue per i riflessi violacei, un odore intenso ed un gusto armonico ed equilibrato. Di un color rubino tendente al granato si presenta invece il Riserva, che offre all'olfatto un caratteristico odore vinoso intenso ed un sapore pieno. Leggermente più alcolico dei precedenti (12°), è obbligatoriamente invecchiato per due anni, di cui almeno sei mesi in botti di legno.
Tra i monovarietali rossi, tutti di gradazione minima pari ad 11,5°, ricordiamo infine il Cabernet Sauvignon, il Calabrese o Nero d'Avola, il Merlot ed il Syrah.

Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G.
Questo vino rosso, prodotto tutto l'anno nell'area compresa tra Ragusa, Caltanissetta e Catania, è ottenuto con le uve dei vitigni Frappato e Calabrese, con eventuali aggiunte di Grosso nero o Nerello Mascalese.
Di colore rosso ciliegia e dal profumo delicato, il Cerasuolo presenta un gusto pieno, armonico e rotondo, con una gradazione minima di 13°. Servito ad una temperatura di 18-20°C in calici ballon, che ne permettono un'adeguata ossigenazione, si accompagna splendidamente a secondi piatti di carne ed a formaggi piccanti. Consigliato come vino da pasto, può essere degustato come aperitivo quando è molto invecchiato (fino a trent'anni).

Contea di Sclafani D.O.C.
La denominazione Contea di Sclafani è composta da un'ampia varietà di vini, costituita da: Bianco, Rosso, Rosato, Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Pinot Bianco, Nerello Mascalese, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Merlot, Nero d'Avola, Perricone, Pinot nero, Sangiovese, Syrah, Dolce, Dolce Vendemmia Tardiva e Novello.
Le uve Catarratto, Grecanico e Inzolia conferiscono al Contea di Sclafani Bianco il colore giallo paglierino più o meno intenso, il suo profumo fine ed elegante ed un gusto armonico e delicato. Con una gradazione minima di 10,5°, insieme agli altri vini bianchi rientranti sotto questa denominazione (Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Pinot bianco, Sauvignon), si sposa perfettamente con antipasti e piatti a base di pesce e di uova e si serve ad una temperatura di 8-12°C in calici ballon. Tutti i bianchi possono essere prodotti anche nelle varietà Dolce e, se ottenuti da uve fatte appassire sulla pianta e raccolte dopo il 1° ottobre, Vendemmia tardiva.
Tra i rossi (Cabernet Sauvignon, Merlot, Nerello Mascalese, Nero d'Avola, Perricone, Pinot nero, Sangiovese, Syrah), che accompagnano secondi piatti di carne, salumi e cacciagione, ricordiamo il Contea di Sclafani Rosso. Esso deriva da vitigni Nero d'Avola e Perricone, è di colore rosso rubino con riflessi violacei, ha un profumo gradevole ed un sapore strutturato ed asciutto. La sua gradazione minima è di 11° e si serve in calici ballon ad una temperatura di 16-18°C. Disponibili anche nella tipologia Novello, tutti i rossi, ad eccezione del Nerello Mascalese, se sottoposti ad un invecchiamento di almeno due anni, si possono fregiare della menzione Riserva, con una gradazione minima di 12°.
I vitigni Nerello Mascalese danno invece origine al Contea di Sclafani Rosato, che si presenta di un colore rosato tenue, ha un profumo fragrante e fruttato ed ha un sapore fresco e vivace, con una gradazione minima di 10,5°. Si serve in ampi calici ad una temperatura di 12-14°C ed insieme al Contea di Sclafani Spumante Bianco (10-12°C in flûte), si abbina splendidamente ad ostriche e ad antipasti di pesce. Tra i vini da servire a fine pasto (in calici piccoli a 12-14°C), infine, si annoverano il Dolce ed il Dolce Vendemmia.
I restanti vini monovarietali, bianchi e rossi, sono ottenuti dai vitigni corrispondenti per una percentuale non inferiore all'ottantacinque per cento.

Contessa Entellina D.O.C.
Questo vino prende il nome dalla sua zona esclusiva di produzione. Oltre al Rosso, Rosso Riserva, Vendemmia tardiva, Bianco e Rosato, la denominazione Contessa Entellina annovera anche le tipologie monovarietali Ansonica, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Grecanico, Merlot, Pinot nero, Sauvignon, derivanti dagli omonimi vitigni. Il sapore secco, vivace e fresco, ed il profumo fruttato e delicato richiamano alla mente le uve Ansonica, Catarratto bianco lucido, Grecanico dorato, Chardonnay, Muller Thürgau, Sauvignon, Pinot bianco e Grillo, dalle quali si ricava il Contessa Entellina Bianco, di un bel colore giallo paglierino, con lievi riflessi verdolini ed 11° di gradazione minima. Questo vino, insieme agli altri bianchi della medesima denominazione, ben si abbina a primi e secondi piatti a base di pesce ed alle uova e va servito ad una temperatura compresa tra gli 8 ed i 12°C, in calici svasati. Tra i bianchi monovarietali, una speciale menzione merita l'Ansonica, disponibile nella versione Vendemmia Tardiva (ottenuta con uve appassite sulla pianta, raccolte dopo il primo di ottobre e vinificate in recipienti di legno) nei tipi Amabile, Abboccato e Dolce, dal colore paglierino tendente al dorato, con sapore morbido e vellutato ed una gradazione minima di 13°.
Gli 11,5° del Contessa Entellina Rosso, dal colore rosso rubino con riflessi granato, il profumo vinoso caratteristico e dal sapore intenso e vellutato sono invece dovuti ai vitigni Calabrese e/o Syrah, sapientemente miscelati ad uve a bacca nera non aromatiche, autorizzate dalla provincia di Palermo, che esaltano il sapore di primi piatti strutturati (adatti a tutti i rossi della denominazione), della carne grigliata, dei salumi e dei formaggi. Il calice bordolese o ballon, a seconda dell'invecchiamento, permette di cogliere appieno tutte le sfumature di questi vini, che vanno serviti ad una temperatura di 16-18°C. Se invecchiati per almeno due anni, questi rossi (Contessa Entellina Rosso, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero), possono avvalersi della menzione Riserva, elevando la loro gradazione minima a 12°. Le stesse vigne conferiscono al Contessa Entellina Rosato il suo colore che può avere riflessi aranciati ed il suo profumo fine, caratteristico ed intenso. Vino da pasto, dal gusto asciutto, fragrante e vellutato, presenta una gradazione minima di 11° ed accompagna splendidamente piatti a base di pesce. Va servito in ampi calici a 12-14°C.

Delia Nivolelli D.O.C.
Tra i comuni di Mazara del Vallo, Marsala, Petrosino e Salemi, in provincia di Trapani nascono i vini Delia Nivolelli Bianco, Rosso, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Damaschino, Grecanico, Grillo, Inzolia, Merlot, Műller Thurgau, Nero d’Avola, Pignatello o Perricone, Sangiovese, Sauvignon, Spumante, Syrah. Mentre il Bianco si ottiene da uve Grecanico, Inzolia e Grillo, il Rosso deriva da uve Nero d’Avola, Pignatello o Perricone, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e lo Spumante da uve Grecanico, Chardonnay, Inzolia, Damaschino, Grillo, da sole o miscelate tra loro. I rimanenti vini Delia Nivolelli devono invece il loro nome ai corrispondenti vitigni.
Con i suoi 11,5° di gradazione minima, il Delia Nivolelli Rosso, dal gusto asciutto, sapido, caldo ed armonico, accompagna, senza coprirlo, il sapore di piatti strutturati, come secondi di carne e cacciagione. Dal colore rosso più o meno intenso, granato, che tende a riflessi arancioni durante l'invecchiamento, questo vino ha un profumo caldo e vinoso. Come gli altri rossi della denominazione, può fregiarsi della menzione Riserva se invecchiato per almeno due anni (a partire dal primo gennaio dell'anno successivo ala vendemmia), ma è presente anche nella versione Novello. La temperatura di servizio di questi vini è di 16-18°C, in calici allungati se giovani o in ballon se invecchiati.
Ottimi aperitivi risultano essere invece i bianchi, che ben si abbinano ad antipasti di pesce, frittate e torte di verdura. Il Delia Nivolelli Bianco è un vino di color giallo paglierino, dal profumo più o meno fruttato e delicato e dal caratteristico sapore asciutto ed armonioso. La sua gradazione alcolica minima è di 11°, si serve in calici svasati a 10-12°C ed è presente anche nelle tipologie Frizzante e Novello. Più delicato, il Delia Nivolelli Spumante esalta il gusto delle ostriche o di antipasti a base di pesce, specie se servito in flûte a 8-10°C. Si presenta di un color giallo paglierino chiaro con una spuma fine, vivace e persistente. Il suo gusto fresco, fine ed armonico, unito all'aroma delicato, più o meno fruttato, ne fanno un aperitivo d'eccellenza, di gradazione alcolica minima pari a 11,5°.

Eloro D.O.C.
Prodotta tra le provincie di Ragusa e Siracusa, la denominazione Eloro comprende le tipologie Rosso, Rosato, Frappato, Nero d’Avola, Pachino e Pignatello, ottenuti dalle omonime uve combinate in percentuali differenti. Essendo vini dal sapore importante, i rossi di questa denominazione si abbinano a piatti dal gusto deciso, quali cacciagione, piatti di carne e formaggi saporiti. Vanno serviti in calici ballon a 18-20°C. L'Eloro Rosso si presenta di un odore franco, robusto, leggermente etereo, che sottolinea il suo sapore tannico e sapido, con un retrogusto leggermente amarognolo, fresco ed asciutto. Di colore rosso rubino, con riflessi violetti o granati, questo vino ha una gradazione minima di 12°. Leggermente più alcolico (12,5°), il Pachino si mostra di un sapore più deciso ed un profumo muschiato. Dopo un invecchiamento di due anni, di cui almeno sei mesi in botti di legno, il Pachino può essere venduto con la menzione Riserva. Per quanto riguarda il Rosato, esso si presenta con un colore Occhio di pernice (rosa-grigio), più o meno intenso, con riflessi granati. Di odore fruttato, mostra un sapore leggermente acidulo e vellutato che esalta il sapore di primi piatti e carni bianche. Si serve a 14-16°C in calici ampi ed aperti. Gradazione minima: 11,5°.

Erice D.O.C.
Vino prodotto nella provincia di Trapani.

Etna D.O.C.
Di origini antiche, questi vini vengono prodotti sulle colline che circondano Catania e la loro bontà veniva attribuita alle ceneri dell'Etna, sulle quali crescono i vitigni. Le uve Carricante, insieme a quelle di Catarratto bianco, Trebbiano e Minella bianca conferiscono all'Etna Bianco il suo profumo delicato di Carricante ed il suo gusto secco, fresco ed armonico, sottolineato da un colore giallo paglierino con riflessi talvolta dorati. Prevalentemente con uve Carricante viene invece prodotto il Bianco Superiore, nella sola zona del comune di Milo. I calici a tulipano svasati, di media capacità, sono perfetti per servire questi vini (11,5° il primo, 12° il secondo), che sottolineano il gusto di grigliate di pesce, cozze, pasta con le sarde, involtini di melanzane ed antipasti di mare. Si gustano appieno ad una temperatura di 8-10°C.
Il Rosso ed il Rosato si producono con uve Nerello Mascalese, Nerello Mantellato ed eventualmente con altre uve non aromatiche a bacca bianca della zona. Il Rosso si presenta di un colore rubino, che con l'invecchiamento assume leggeri riflessi granato, ha un intenso profumo vinoso e sapore secco, caldo, robusto, pieno ed armonico. Il rosato assume, invecchiando, dei riflessi tendenti al rubino. Di gradazione minima pari a 12,5°, questi vini accompagnano piatti dal sapore deciso e formaggi tipici siciliani, come il Ragusano ed il Pecorino. Si consiglia di servire il Rosso in calici bordolesi a 16-19°C, mentre per il Rosato risultano adatti ampi calici a tulipano di media capacità, ad una temperatura di 13-14°C.

Faro D.O.C.
Questo vino rosso viene prodotto esclusivamente nel comune di Messina, a partire da uve di Nerello Mascalese, Nocera, Nerello Cappuccio con l'eventuale aggiunta di uve Calabrese, Gaglioppo e Sangiovese. Di odore persistente, delicato ed etereo, il suo gusto è di medio corpo, secco ed armonico. Il colore è rosso rubino più o meno intenso, con riflessi mattone durante l'invecchiamento. I formaggi tipici siciliani, quali il Ragusano ed il Pecorino Siciliano stagionato, insieme a secondi saporiti, come il polpettone, il capretto messinese, il montone al forno e le braciole di vitello, esaltano il gusto di questo vino, che deve invecchiare perlomeno un anno. Con i suoi 12°, il Faro va servito in calici ballon ad una temperatura di 16-18°C.

Malvasia delle Lipari D.O.C.
Prende il nome dall'isola maggiore dell'omonimo arcipelago, che ha dato il nome anche al vitigno. Se ottenuto da uve fresche, si presenta di un colore giallo dorato, con un odore aromatico. Ha un sapore dolce ed aromatico, che accompagna formaggi erborinati ed i dolci tipici siciliani. Essendo un vino da meditazione, va servito a 16-18°C in piccoli calici che permettono la concentrazione dei profumi e degli aromi. Esiste anche nelle versioni Passito e Liquoroso, ottenuti con un 5% di uve di Corinto nero, fatte appassire, insieme alle altre, sull'albero. Di colore giallo dorato o ambrato, il Passito deve avere un affinamento minimo di nove mesi ed una gradazione di 18°, mentre il Liquoroso prevede sei mesi di affinamento ed una gradazione minima di 20°.

Mamartino o Mamertino di Milazzo D.O.C.
Vino prodotto nella provincia di Messina.


Marsala D.O.C.
È prodotto in provincia di Trapani, nella cosiddetta "Fascia del Sole", nota per la ricchezza dei terreni e per l'irraggiamento solare. Su queste terre crescono le uve di Grillo, Catarratto, Catarratto bianco comune e lucido, Pignatello, Nerello Mascalese, Calabrese, Damaschino, Inzolia e Nero d'Avola, che danno origine ai vari tipi di Marsala. Infatti, questo vino esiste in differenti tipologie, a seconda del grado di invecchiamento, del colore e del contenuto zuccherino. Per quanto riguarda il grado di invecchiamento, se ne distinguono cinque varietà: il Fine, con invecchiamento minimo di un anno (gradazione minima: 17°), il Superiore, con invecchiamento minimo di due anni (gradazione minima: 18°), il Superiore Riserva (quattro anni), il Vergine e/o Soleras (cinque anni e gradazione minima: 18°), Vergine e/o Soleras Stravecchio e/o Riserva (dieci anni). Per quanto riguarda il colore, invece, abbiamo le tipologie: oro (colore dorato più o meno intenso), ambra (giallo ambrato) e rubino (rosso rubino che col tempo acquista riflessi ambrati). Infine, a seconda del contenuto di zucchero, si classificano in Secco, Semisecco e Dolce.
Il Marsala Rubino è ottenuto con le sole uve Pignatello, Nerello Mascalese e Calabrese. Come la Malvasia, è un vino da meditazione, adatto ad accompagnare formaggi erborinati e dolci siciliani, quali la cassata ed i cannoli. Si serve ad 12-14°C in piccoli calici.

Menfi D.O.C.
I vini appartenenti a questa denominazione sono prodotti tra le provincie di Agrigento (tra cui il comune di Menfi, da cui prende il nome) e Trapani, in svariate tipologie. Oltre al Bianco ed al Rosso (presente anche come Riserva), ritroviamo infatti i monovarietali bianchi Chardonnay, Grecanico, Inzolia o Ansonica, ed i monovarietali rossi Cabernet Sauvignon, Merlot, Nero d'Avola, Sangiovese e Syrah, e le tipologie Feudo dei Fiori, Bonera, Bonera Riserva e Vendemmia tardiva.
Con il suo colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, l'odore delicato e fragrante ed il sapore secco e vivace (dovuti alle uve di Inzolia, Grecanico e Chardonnay), il Bianco di Menfi, come gli altri bianchi della denominazione, si sposa con antipasti di mare, cozze e primi piatti a base di pesce. Da servire ad una temperatura di 10-12°C in calici svasati, questo vino, insieme allo Chardonnay, ha una gradazione minima di 11,5°, che scende ad 11° per il Grecanico e l'Inzolia. Tra i bianchi, va inoltre ricordato il Feudo dei Fiori, ottenuto da uve Chardonnay, Inzolia ed Ansonica, di odore fresco e delicatamente vinoso, con un sapore vivace ed armonico, di buona persistenza.
Piatti come il polpettone siciliano, le braciole di vitello ed i formaggi siciliani (Ragusano e Pecorino semistagionato) ben si accompagnano ai rossi di Menfi, che vanno serviti a 16-18°C in calici bordolesi (o ballon se più invecchiati). Ottenuto dalle uve di Nero d'Avola, Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah, il Rosso di Menfi, di un color rosso rubino intenso, ha un caratteristico odore speziato ed un gusto asciutto, moderatamente tannico. Ha una gradazione minima di 11,5°, che sale a 12,5° per il Rosso Riserva, mentre i restanti monovarietali si assestano tra gli 11,5° ed i 12°. Un discorso a parte merita il Vendemmia tardiva, prodotto a partire da uve Chardonnay, Catarratto banco lucido, Ansonica e Sauvignon fatte appassire sulla pianta, che gli conferiscono il caratteristico colore da paglierino a dorato, l'odore persistente ed il sapore dolce ed armonico. È un vino da meditazione, che esalta il sapore di formaggi erborinati e dei dolci siciliani, di buona gradazione alcolica (15°). Per concludere, citiamo il Bonera ed il Bonera Riserva, per i quali sono previsti un anno di affinamento per il primo, e due per il secondo.

Monreale D.O.C.

Il territorio di produzione di questa denominazione ricade sotto un'ampia zona del comune di Palermo, nella quale è compreso, ovviamente, il comune di Monreale. Ne fanno parte una vasta gamma di vini, a partire dal Bianco, Rosato e Rosso, a cui si aggiungono i monovarietali bianchi (Ansonica o Inzolia, Catarratto, Chardonnay, Grillo, Pinot Bianco) ed i rossi (Cabernet Sauvignon, Calabrese o Nero d'Avola, Merlot, Perricone, Pinot nero, Sangiovese, Syrah). Per tutti i bianchi sono previste le tipologie Bianco Superiore e Vendemmia tardiva, mentre i rossi contemplano le tipologie Novello e Riserva.
Ottimi come vini da pasto, i bianchi di Monreale trovano nelle insalate di mare, nelle cozze, nella pasta con le sarde, negli involtini di melanzane e nelle grigliate di pesce il loro abbinamento ideale, poiché ne esaltano il gusto, che è dato, per il Bianco di Monreale, dalle uve dei vitigni di Catarratto e di Ansonica (ed un eventuale 30% di uve a bacca bianca autorizzate). Questo vino si presenta di un colore giallo paglierino, con un odore fine ed elegante ed un sapore delicato. Si serve in calici svasati ad una temperatura di 10-12°C ed ha una gradazione minima di 11°, pari a quella degli altri bianchi, ad eccezione dello Chardonnay, per cui risulta essere di 12°. La versione Vendemmia tardiva, ottenuta dalle stesse uve fatte appassire sulla pianta, è di colore più intenso, odore caratteristico e persistente e sapore ricco ed armonico, ottima con i formaggi erborinati e la cassata siciliana. Va consumata non prima di un anno dalla vendemmia, ed ha una gradazione minima di 14°. Il Bianco Superiore si presenta invece di un giallo carico tendente al dorato ed un odore complesso, di buona intensità. Il gusto è sapido, corposo ed armonico e la gradazione alcolica è lievemente superiore (12,5°).
Per quanto riguarda il Rosato, esso si ottiene dalle uve dei vitigni di Nerello Mascalese, Perricone e/o Sangiovese, oltre ad eventuali aggiunte di vitigni a bacca nera, che gli conferiscono il profumo fruttato e fragrante ed il gusto fresco ed armonico. Di colore rosa tenue più o meno carico, questo vino (11°) va servito in calici a tulipano ampio di media capacità a 12-14°C, e si abbina con il Salame di Sant'Angelo e con formaggi quali la provola, la tuma e la ricotta.
Il Rosso di Monreale, come gli altri della denominazione (12°), si abbina invece a piatti più strutturati, quali la caponata di verdure, il falsomagro, il coniglio, il capretto, le melanzane ed il pecorino stagionato. Di colore rosso rubino più o meno intenso, ha un profumo vinoso, fine e gradevole, e le uve di Calabrese, Nero d'Avola e Perricone (più altre a bacca nera autorizzate) gli conferiscono un sapore armonico e ricco di struttura. Va servito a 18-20°C in calici ballon. Nella versione Novello, la gradazione scende ad 11,5°, il profumo assume toni fruttati ed il sapore diviene sapido e morbido. Il Riserva (12,5°), invecchiato per almeno due anni, ha un colore rosso rubino carico, tendente al granato, odore intenso ed armonico e gusto caratteristico e strutturato.

Moscato di Noto Naturale o Moscato di Noto D.O.C.

Il Moscato di Noto, presente nelle tipologie Naturale, Spumante e Liquoroso, era già noto a Plinio. Si produce in alcuni comuni di Siracusa, ma non va confuso con il Moscato di Siracusa. Si ottiene dagli omonimi vitigni, è di colore giallo dorato e nella versione Naturale (11,5°) tende all'ambrato, mentre è di colore più delicato nella versione Spumante. Delle uve di Moscato bianco mantiene l'aroma caratteristico ed il suo sapore è aromatico, un po' più dolce per lo Spumante (13°). Nella versione Liquoroso (22°), il sapore dolce e gradevole diviene caldo e vellutato. Ottimo aperitivo, il Moscato Naturale si serve ad 8°C in calici a tulipano di media capacità, mentre le flûte sono i bicchieri indicati per servire la versione Spumante (a 6-8°C), che accompagna i dolci da forno. Pur essendo un vino da meditazione, il Moscato di Noto Liquoroso si abbina perfettamente ai formaggi erborinati ed alla cassata siciliana e si serve in piccoli bicchieri a 12-14°C.

Moscato di Pantelleria, Passito di Pantelleria e Pantelleria D.O.C.
Dalle sole uve Zibibbo (ad eccezione del Bianco) si producono, nell'isola di Pantelleria, un'ampia gamma di vini bianchi: il Pantelleria Bianco, il Moscato di Pantelleria, presente anche nelle versioni Dorato, Liquoroso e Spumante, il Passito di Pantelleria, anche nella tipologia Liquoroso, ed il Pantelleria Zibibbo Dolce.
Il Bianco (11,5°) può prevedere l'aggiunta di altri vitigni a bacca bianca autorizzati e raccomandati, per un massimo del 15%; è di un colore paglierino più o meno intenso, odore caratteristico e sapore armonico, più o meno morbido. È prevista anche la tipologia Frizzante. Vino da aperitivo, si serve ad 6-8°C in calici a tulipano di media capacità . Da uve sottoposte, in tutto o in parte, ad appassimento, di ottiene il Moscato (15°), di un bel giallo ambrato e sapore dolce ed aromatico di moscato, che ben si abbina alla pasticceria secca, a crostate di frutta bianca ed a dolci da forno, in coppe ad una temperatura di 6-8°C. I formaggi erborinati e la cassata fanno invece da cornice al Moscato Dorato (20°), che si distingue dal Moscato Liquoroso per il fatto di non prevedere l'utilizzo di uve appassite, oltre che per la gradazione alcolica (21,5°). La versione Spumante (12°) si sposa ottimamente con i dolci da forno, ha una spuma fine e persistente e si serve in ampi ballon a 18-20°C.
Come dice la parola, il Passito di Pantelleria (20°) si ottiene da uve appassite, di cui mantiene il colore giallo dorato tendente all'ambrato. Insieme alla versione Liquoroso (22°), accompagna i formaggi erborinati e la cassata, ma quest'ultima tipologia è considerata anche da meditazione. Per il Passito si utilizzano calici a tulipano di media capacità (10-12°C), mentre per il Passito Liquoroso sono utili piccoli calici a tulipano (12-14°C), adatti anche per il Moscato Liquoroso. Infine, come accompagnamento alla pasticceria secca, è molto indicata una larga coppa di Zibibbo Dolce, servito ad una temperatura di 18-20°C.

Moscato di Siracusa D.O.C.
Prodotto nel solo territorio di Siracusa con uve di moscato bianco sottoposte ad un leggero appassimento, questo vino, che presenta una gradazione minima di 16,5°, con il suo sapore gradevole, dolce e vellutato, si abbina alla piccola pasticceria. Di colore giallo oro vecchio, con riflessi ambrati, il Moscato di Siracusa va gustato in piccoli calici che permettono di apprezzarne appieno l'odore delicato e caratteristico, ad una temperatura di10-12°C.

Riesi D.O.C.
Nella zona compresa tra i comuni di Riesi, Butera e Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, si coltivano i vitigni di Ansonica e Chardonnay, che, con l'eventuale aggiunta di Altri vitigni a bacca bianca, conferiscono al Riesi Bianco (11°) il suo sapore armonico, sapido e delicato, accompagnato da un profumo gradevole, fine ed elegante, sottolineato dal colore paglierino più o meno intenso, con riflessi verdognoli. Adatto a piatti a base di pesce, va servito in calici a tulipano svasati di media capacità ad una temperatura di 8-10°C. Le stesse uve, lasciate appassire sulla pianta, danno luogo al Vendemmia tardiva (18°), dal colore giallo intenso e dal sapore ricco e dolce. La varietà Spumante (10,5°) è un ottimo vino da aperitivo o da pasto, in abbinamento ad antipasti di mare e va servita in flûte a 6-8°C.
 Il Riesi è presente anche nelle tipologie Rosso, Rosato, e Superiore. Il Rosso si ottiene da uve di Calabrese o Nero d'Avola e Cabernet Sauvignon ed un ulteriore 20% di uve a bacca rossa non aromatiche. Con i formaggi siciliani e secondi a base di carne, questo vino, dal colore rosso rubino con riflessi granato, trova un ottimo abbinamento, poiché questi piatti ne sottolineano il gusto asciutto ed armonico. I calici bordolesi permettono di apprezzare al meglio il profumo fine e vinoso, specie se servito ad una temperatura di 16-18°C. Dalla macerazione carbonica di almeno il 40% delle uve si ricava il tipo Novello (11,5°), di colore rubino con riflessi viola, odore fruttato ed intenso e sapore fresco e caratteristico. Il Rosato (11°) deriva invece dalla vinificazione di uve di Calabrese, Nerello Mascalese e/o Cabernet Sauvignon. Di colore rosa più o meno intenso, questo vino dal gradevole odore fruttato, fine e fragrante ha un sapore fresco, delicato ed armonico, a volte vivace. Si accompagna a cozze, pasta con le sarde e melanzane, in calici a tulipano di media capacità, a 12-14°C. La varietà Superiore (13°) deriva da uve Calabrese ed eventualmente altre uve non aromatiche a bacca rossa. Si presenta di un color rosso rubino intenso, con riflessi tendenti al granato, odore intenso ed etereo caratteristico e sapore armonico, caldo e persistente, pieno ed asciutto. Invecchiato due anni, se raggiunge i tre può fregiarsi della menzione Riserva. Si serve in calici ballon a 16-18°C per accompagnare piatti strutturati quali braciole di vitello, involtini di carciofi e formaggi siciliani.

Salaparuta D.O.C.
Prodotto nel comune di Salaparuta, in provincia di Trapani.

Sambuca di Sicilia D.O.C.
Nel comune di Sambuca, in provincia di Agrigento, si coltivano i vigneti che danno luogo al Sambuca di Sicilia, nelle tipologie Bianco, Rosso, Rosato, Rosso Riserva, Cabernet Sauvignon e Chardonnay. Il colore bianco paglierino più o meno intenso con riflessi verdognoli è conferito al Sambuca Bianco (10,5°) dalle uve dei vitigni di Catarratto bianco lucido, di Chardonnay ed eventualmente altre uve a bacca bianca non aromatiche, responsabili anche del suo aroma caratteristico, intenso, fine e delicato. Il suo sapore asciutto e fresco ben si abbina ad antipasti di mare e piatti a base di pesce. Si serve ad una temperatura di 8-10°C in calici a tulipano svasati di media capacità. Il Sambuca Rosso (11,5°) si ricava invece dalla spremitura delle uve di Nero d'Avola o Calabrese, insieme a quelle di Nerello Mascalese, Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Questo vino dal sapore corposo, asciutto e vellutato è un ottimo accompagnamento di formaggi siciliani e secondi piatti strutturati. Si presenta alla vista di un bel colore rosso rubino, con riflessi granato ed esprime al massimo il suo caratteristico profumo vinoso intenso se gustato in calici bordolesi (o ballon se invecchiato) ad una temperatura di 16-18°C. Se invecchiato per almeno un anno, può fregiarsi della menzione Riserva (12°). Dalle stesse uve dei vini rossi si ricava anche il Rosato, che può essere apprezzato in ampi calici aperti (13-14°C) che consentono di apprezzarne l'aroma intenso ed il gusto vellutato, asciutto e fragrante. Lo Chardonnay (10,5°) ed il Cabernet Sauvignon (12°) si ottengono dalle corrispondenti uve e sono ottimi vini da pasto.

Santa Margherita di Belice D.O.C.
Questa denominazione è riservata ai vini prodotti con le uve dei vigneti dei comuni di Santa Margherita di Belice e di Montevago (AG). Il Bianco (10,5°), dal sapore secco e fresco, vivace ed armonico, si accompagna, insieme agli altri bianchi monovarietali della denominazione (Ansonica, Catarratto, Grecanico) a piatti di pesce dal gusto deciso, come le cozze o la pasta con le sarde. Si ottiene da uve di Ansonica, Grecanico e Catarratto bianco lucido, che gli conferiscono un profumo fruttato e delicato ed un colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli. Va servito ad 8-10°C in ampi calici a tulipano svasati di media capacità.
Le uve dei vitigni di Nero d'Avola, Sangiovese e Cabernet Sauvignon danno al Rosso (11,5°) un colore rubino con sfumature granato ed un odore etereo e vinoso di particolare finezza. Come gli altri rossi monovarietali (Nero d'Avola e Sangiovese) è un eccellente vino da pasto, particolarmente adatto ad accompagnare i formaggi siciliani o secondi piatti di carni rosse. Dà il meglio di sé quando è servito a 18-20°C in calici bordolesi.

Sciacca D.O.C.
Sotto questa denominazione ricadono un'ampia gamma di vini, bianchi e rossi, prodotti nei vigneti dei comuni di Sciacca e Caltabbellotta (AG). Dalle uve di Merlot, Cabernet Sauvignon, Nero d'Avola e Sangiovese, con l'eventuale aggiunta di uve autoctone a bacca rossa, si ricava lo Sciacca Rosso (11,5°), dal colore rubino e dall'odore vinoso ed asciutto. Il suo sapore leggermente tannico lo rende adatto, con gli altri rossi, ad accompagnare secondi piatti strutturati, quali il polpettone siciliano e le braciole di vitello, ed i formaggi siciliani. Dopo due anni di affinamento obbligatorio, si può fregiare della menzione Riserva (12,5°), che presenta un sapore più corposo e vellutato. Insieme al Cabernet Sauvignon, al Merlot, al Nero d'Avola ed al Sangiovese, questo vino si gusta in calici bordolesi o ballon (se invecchiato) a 18-20°C. Lo Sciacca Rosato esprime il meglio di sé quando accompagna antipasti, zuppe di pesce e frittate. Ottenuto dalle medesime uve del Rosso, il Rosato ha un odore delicato, fine e fragrante. Il suo gusto armonico e vivace si assapora al meglio se servito in ampi calici a tulipano di media capacità, a 12-14°C. Le uve di Inzolia, Grecanico, Chardonnay e Catarratto lucido conferiscono al Bianco (10,5°) un odore delicato, fine e fragrante ed un sapore secco, vivace ed armonico che ben si sposa con piatti a base di pesce. Si gusta ad 8-10°C in calici a tulipano svasati di media capacità. Tra i monovarietali bianchi (Chardonnay, Grecanico, Inzolia), infine, spicca il Riserva Rayana (13,5°), dal colore giallo dorato carico, dall'odore intenso e dal sapore pieno che lo rende adatto ad essere consumato con il tonno, il pesce spada e la pasta alla Norma.

Tra gli ultimi riconoscimenti troviamo il Sicilia D.O.C. e il Siracusa D.O.C.

Vittoria D.O.C.

 

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