Itinerari di fede

Le vie della Fede

Il territorio che si affaccia sul lago di Como è fatto di spettacolari meraviglie naturali e paesaggistiche .
Qui, con una naturalezza ed una semplicità davvero uniche, si inseriscono dei complessi architettonici scrigni di fede, splendide testimonianze dell’arte e della religiosità che nel passato le hanno prodotte.
Raccontare la loro storia, è inevitabilmente raccontare anche le vicende del territorio, oggetto di una religiosità fervida ed attiva, che si è sempre espressa con semplicità e grazia, lasciando oggi testimonianze di un passato che ancora affascina. Qui passavano antiche vie di pellegrinaggio, e la nascita di particolari chiese era vista come un naturale e spontaneo atto di devozione.
Un itinerario può partire tranquillamente da Como, con il suo Duomo, che ha avuto una serie piuttosto lunga di vicende architettoniche che si sono protratte per diversi secoli. Sulla sua facciata, che si apre scenograficamente sulla piazza principale,si notano le statue che riproducono le fattezze di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, che erano nativi della città. L’esterno e l’interno del Duomo sono commistione di stili diversi, dal barocco al Gotico, , ma l’armonia generale dell’edificio è indiscutibile. Molte sono le opere d’arte di tema sacro come la meravigliosa “Sacra Conversazione” di Bernardino Luini, artista estremamente attivo in tutta la Lombardia, caratterizzato dal suo stile dolce e delicato, un affresco di Morazzone ed uno di Gaudenzio Ferrari, entrambe pittori che operarono in vari sacri monti dell’Italia del Nord.

Si continua con la caratteristica Chiesa di S. ABONDIO, melodia composta e serena di solidi ritmi romanici, scanditi da una architettura che era quella della cosiddetta “chiesa militante”, ossia il Romanico, solido e senza frivolezze.
La chiesa è dedicata ad un Santo di cui si sa relativamente molto poco, e la cui vita si dipana sul filo sottile che corre tra realtà e leggenda. Di gesta leggendarie, il Santo, si narra, ne compì una in particolare, la cacciata di Annibale, che venne respinto, ma anche miracoli operati dopo la sua morte. Il più celebre e rappresentato figurativamente è certamente la guarigione del figlio di un pagano, che attraverso la preghiera invocò l’aiuto del Santo, convertendosi poi al cristianesimo
Nei capitelli che l’adornano, appena sopra alle colonne bianche in marmo, slanciate e forti, vi sono figure di animali anche misteriosi, che si affacciano da una foresta di fogliame di pietra, simboli che dovevano incutere timore al fedele, o illustrare modelli di vita e santità da seguire, o al contrario, pericoli da rifuggire, una cosiddetta narrazione che poteva essere letta da tutti senza bisogno che fossero le parole a parlare.
All’interno, la luce è soffusa, le architetture severe e serene ed accarezza gli affreschi trecenteschi della zona dell’abside, la parte della chiesa che sta dietro all’altare, che illustrano episodi della Vita di Cristo in toni sereni e di serena umanità in venti scene che articolano il bellissimo ciclo pittorico., tra cui una commuovente Crocifissione, mentre nelle volte, si spiega uno splendido cielo stellato.
Chiude idealmente l’itinerario in Como la particolare chiesa di San Fedele, con i suoi spettacolari tre absidi, gioco perfetto di volumi nell’alternanza di luci ed ombre, con la sua facciata discreta impreziosita solo da belle sculture risalenti all’epoca romanica.

Santa Maria del Tiglio
si trova a Gravedona, e subito attira lo sguardo per quell’altissimo, slanciato campanile in quella posizione così insolita, al centro della facciata.
Indubbiamente si deve premettere che la zona accoglieva esempi del nord, e proprio da questi deve essere derivata la particolare ed insolita strutture di S Maria del Tiglio, che costituisce un esempio davvero unico ed impedibile, anche per la bellezza della cromia della sua facciata. All’interno della Chiesa è poi conservato uno splendido Cristo realizzato in legno, ulteriore testimonianza della fervida fede della zona lariana.

Spettacolare e densa di significati religiosi è l’atmosfera serenamente meditativa di Santa Maria di Ossuccio, che si affaccia sul lago con la grazia impareggiabile del bellissimo campanile, anche in questo caso estremamente particolare per la sua forma alla sommità, che si conclude con bifore, finestre lavorate divise da una colonna.

 

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