Rieti

Rieti: capitale della Sabina

Antica capitale della Sabina, Rieti "l'ombelico storico d'Italia" è un territorio straordinariamente ricco dal punto di vista storico ed ambientale.
Quasi sconosciuta e dunque poco frequentata, questa stupenda città racchiude straordinari tesori naturali ed un patrimonio ancora inesplorato di tradizioni e di cultura.

Con numerose memorie romane e con mura di cinta medievali, con un'architettura rinascimentale e barocca, Rieti è una città dal fascino particolare. Ci sono percorsi di grande valore ed impatto emotivo e c'è una tendenza negli ultimi anni alla loro scoperta e valorizzazione, magari con l'occhio rivolto al turismo.
Da visitare è la Chiesa Cattedrale romanica, di notevole valore per le cappelle del Crocifisso e di Santa Barbara e per la cripta romanica, divisa in nove piccole navate da sedici colonne.
Nell'attiguo Palazzo Vescovile è notevole il Salone dei Papi, adorno di tele di varie epoche, con una loggia a cui, in basso, corrispondono simmetricamente le gotiche Volte del Vescovado, scandite da due ordini di sei piloni quadrangolari.
Numerosi i palazzi gentilizi, tra cui il Palazzo Vincentini, attuale sede della prefettura e Palazzo Vecchiarelli, monumento nazionale dal 1908, disegnato dall'architetto Carlo Maderno.
Particolarmente degno di nota è il Teatro Flavio Vespasiano, progettato nel 1854 e inaugurato nel 1893, vero gioiello architettonico di Rieti, apprezzato per la straordinaria acustica  e per l'eleganza delle linee.
Non molto lontano da Rieti si trova il Santuario francescano di Santa Maria della Foresta, dove San Francesco compì il Miracolo dell'Uva e dove, secondo opinioni diffuse, compose il Cantico delle Creature. Dopo un breve tratto si arriva al Santuario Francescano di Fontecolombo, a Contigliano, detto il Sinai francescano perché qui il Santo ricevette da Dio la conferma definitiva della Regola dell'Ordine.
Da Contigliano, il Santuario Francescano di Greccio non è lontano; è chiamato la Betlemme d'Occidente perché qui Francesco nel 1223 vi rappresentò il primo Presepe vivente. Ogni anno la rappresentazione è riproposta, sempre con quadri viventi, assumendo una dimensione internazionale, ripresa da tutte le televisioni del mondo.
Meritevole di visita anche la monumentale Chiesa di San Francesco a Leonessa, che conserva un prezioso Presepe in terracotta policroma. La città di Leonessa è ricca di proposte  culinarie tra cui quelle del tartufo, per cui è stata insignita del titolo di Città del Tartufo.
Infine, il Convento di Sant'Antonio del Monte, famoso per il suo belvedere da cui si gode una splendida vista di tutta Rieti.
La città è dominata dai monti Sabini e dal massiccio del Terminillo, meta ambitissima degli sciatori, essendo una delle stazioni più attrezzate dell'Italia centrale. Da qui gli scenari che si spalancano alla vista sono incantevoli, mozzano il fiato per la bellezza. Di recente è entrato in funzione anche l'innevamento artificiale, che garantisce neve sciabile per tutta la stagione invernale, ma le connotazioni ambientalistiche e naturalistiche ne fanno un luogo privilegiato per il turismo estivo.

LA TIPICA GASTRONOMIA REATINA
La cucina di Rieti, pur nella sua varietà presenta una costante: quella della sua impronta popolare, con una preferenza per gli ingredienti semplici e per i sapori naturali. Una cucina povera, semplice e casereccia, che offre tutto quello che c'è in casa  e che abitualmente viene scartato: frattaglie, pelle, coda, trippa. È questa la sua vera caratteristica, che ha saputo creare nei secoli deliziose ricette, ottenendo una fama che la pone ai primi posti fra le cucine regionali italiane.
Due sono, però, gli elementi essenziali della cucina tipica reatina: pasta e formaggio.

Pasta
Il nostro tour gastronomico di Rieti inizia con i famosi spaghetti e bucatini “all'amatriciana”: piatto celebre in tutto il mondo e oggetto di vero e proprio culto da parte degli amanti della buona tavola. Diverse sono le scuole di pensiero sul modo di prepararli: c'è chi sostiene che la vera Amatriciana sia in bianco con pancetta, chi aggiunge il pomodoro; chi con la cipolla, chi senza.
Altri piatti tipici sono le “fregnacce alla sabina”: pasta fatta in casa, tagliata a rombi e condita con spezie, aglio olio e pomodoro.
Gli “jaccoli” o “maccheroni a fezze”: pasta all'uovo manipolata in maccheroncini a forma di funicelle, condita con sugo di carne e formaggio.
La “bruschetta”: fette di pane abbrustolite, condite con olio e strofinate d'aglio.
Gli “stracci di Antrodoco”: pizzette ripiegate in due a mezzaluna, ripiene di carne, verdura tritata, formaggio e cotte al forno.

I formaggi tipici
Il Lazio è una delle regioni italiane in cui la produzione di caseari è più forte e le sue cinque province sono tutte grandi produttrici di formaggi tipici, come il “canestrato”, la mozzarella, il provolone, la caciotta e il pecorino.
Il canestrato deve il suo nome al fatto di essere passato dentro un canestro di vimini, il cui intreccio darà la forma al cacio. Formaggio di latte pecorino intero, può essere adoperato in vari modi, ma viene usato soprattutto come condimento e come ripieno.
La mozzarella un tempo era prodotta solo con latte di bufala, oggi si fa sempre più spesso con latte vaccino. Tipica dell'Italia centromeridionale è anche la mozzarella affumicata, vale a dire una mozzarella sottoposta ad affumicatura e maggiormente durevole.
Il provolone è un formaggio prodotto con latte vaccino intero, a pasta filata e dura, che può avere qualche leggera occhiatura. Il colore della pasta varia dal bianco al giallo paglierino e la forma può essere a cono, a pera, rotonda o a cilindro.  
Il pecorino di Amatrice è prodotto esclusivamente con latte di pecora intero, proveniente dagli allevamenti delle zone di origine. È a pasta dura, compatta e leggermente occhiata, con un colore giallo opaco. Ha un sapore caratteristico, non molto piccante e gradevole soprattutto nei condimenti dei primi piatti.
La caciotta amatriciana è in genere di latte misto, di pecora pastorizzato più latte di mucca. È un formaggio appetitoso e piccante, di forma tonda, tipico della zona laziale.

 

Registrazione newsletter

Iscriviti per ricevere la nostra newsletter