Castello di Ferrara

Quella del castello di Ferrara è la storia di una famiglia importante e potente, gli Estensi, i quali vollero che fosse eretto il castello come simbolo nella bellissima città di Ferrara.

Immaginate la città di Ferrara, in un anno che potrebbe essere il 1385. Prendete un giorno nel mese di Maggio, magari proprio il 3 , ossia quando la gente della città, provata dalle carestie, si rivoltò, recandosi sotto le finestre del castello gridando, qualcuno brandendo forconi, tutti invocando vendetta contro l’uomo che ritenevano colpevole, Tommaso da Tortona, consigliere finanziario dei Signori. Fu una lunga, lunghissima giornata che sembrava non dovesse mai avere fine. Invece la fine arrivò.
Il marchese Niccolò II si teneva la testa tra le mani, seduto alla scrivania a fianco del fratello Alberto. La decisione fu crudele, ma decretò la salvezza della famiglia, e Tommaso venne consegnato alla folla che lo uccise.
Sedati gli animi, il marchese si rese conto che l’edificio non gli avrebbe offerto protezione nel caso di una nuova rovinosa rivolta e fece costruire a fianco della dimora una solida fortezza dotata di prigioni buie e inaccessibili, che incutevano timore solo a nominarle, merli e fossato.
Fu il duca Borso che per primo lo elesse a sua dimora, e i suoi successori ne rispettarono la volontà, rendendolo una dimora sfarzosa ed elegante, degna del loro nome.

Le numerose sale rispecchiano i divertimenti e le attività della corte, come quella affrescata a motivi atletici, come lotta, altalena e giochi pirrici dal fascino antico, senza dimenticare le corse con i cavalli, autentica passione della nobile famiglia che vantava scuderie gestite da un esperto “maestro di stalla” che si occupava dei numerosissimi cavalli, alcuni adatti per il trasporto delle carrozze, altri invece destinati all’utilizzo della famiglia ducale, tanto che si racconta che nel 1500 ve ne fossero più di 50 per questa funzione, dai nomi che la cronaca riporta, curiosi e simpatici come Potenza, Tremito, Fantasia, e ancora Bela Dona e Bela Calza.
Nella saletta dei giochi e nella zona attigua le pareti e i soffitti sono animati da scene di divertimenti e putti alati che volteggiano leggeri con il loro tipico sguardo sereno.
L’orologio pubblico, che trova posto sulla svettante torre del Rigobello, non può che accrescere tale fascino, impreziosito dagli stemmi della famiglia, sventuratamente colpito nel passato da un fulmine che, si racconta in città, fece addirittura fondere il metallo della campana e da l in poi restaurato numerose volte e in maniere diverse.

Gastronomia
L’Emilia Romagna vanta paesaggi incantevoli, fiumi che corrono snodandosi con immensa eleganza tra le valli e le colline, e piatti e prodotti deliziosi che variano a seconda delle zone.
Di Ferrara in particolare è tipica la cosiddetta Coppia Ferrarese , una pasta a lievitazione naturale modellata in cilindri che accoppiati danno luogo ai celebri cornetti . caratteristica classica del pane ferrarese resta comunque la scarsa umidità che lo rende assai croccante e decisamente parco di mollica.
Tra gli ortaggi l’Asparago verde è molto nominato, sia da solo che impiegato in deliziose pietanze, con il loro caratteristico sapore leggermente amaro.
La salama da sugo ferrarese presenta poi nell’impasto pancetta, lardo e fegato con lingua, senza dimenticare vino e spezie varie che le conferiscono un sapore intenso e un aroma deciso, mentre i cappellacci sono una pasta gustosa a base di zucca, sicuramente da assaggiare.

 

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