Berlino

Berlino

In giro per quartieri…
Una foto in bianco e nero appena sbiadita dal tempo, quello sguardo distante e magnetico in un viso color perla, una sigaretta che brilla nella notte, e su tutto un vento che accarezza e spettina, confonde le carte, magari fossero quelle dei ricordi. Le hanno detto che una monetina da un pfennig porta fortuna, chissà se è vero, si chiede mentre la rigira nella tasca del cappotto.
La donna della foto si chiama Maria Magdalene Von Losch, e quella monetina, si, le portò fortuna, anche se al mondo è nota con un altro nome, Marlene Dietrich, la provocatoria e sensuale femme fatale nata proprio qui, nel quartiere di Schonenberg nel 1901. Un simbolo, in questa città che cambia, è vero, in fretta, ma che ha anche un passato alle spalle. Si chiude la rivista, inizia l’atterraggio, Marlene con il suo viso bello resterà sull’aereo, la sua immagine la si incontrerà più volte, forse, in città, niente di certo, perché Berlino è una sorpresa, una infinita scoperta.

Dai finestrini stretti dell’aereo la notte si sdraia sulla città con dolcezza; un gomitolo di luci che si fanno sempre più vicine, sempre più nitide, una visione d’insieme di una unità che finalmente esiste.
Perché Berlino è una città fatta di piccoli paesi che nel tempo ne sono diventati i quartieri, ognuno con la sua affascinante fisionomia, da visitare senza fretta, perché ogni angolo ha una storia da raccontare, in questa città che sembra fatta apposta per sfatare i luoghi comuni con un sorriso enigmatico da sfinge impenetrabile.
Così chi spererà di distinguere la differenza tra est e Ovest resterà deluso, perché un passato c’è stato, è vero, ma i Berlinesi hanno voluto dimenticare quel muro, quella barriera costruita in pochi giorni che ha causato tanto dolore. E dato che i ricordi e la memoria, è vero, sono più sottili ma più resistenti, quello che non si poteva cancellare dal cuore lo hanno eliminato con ruspe e picconi, in un’’ansia cancellatoria che ha portato anche a notevoli risultati architettonici.
E allora è sufficiente concedersi un giro per la città a bordo della U bahn o S bahn, la metropolitana, e poi a piedi, per sfatare anche il luogo comune di una Berlino città cantiere. Solo una cosa: non sperate di visitarla in un giorno, di incastrarla tra una coincidenza aerea e un’altra, perché una visita mordi e fuggi non fa per lei. E allora, chiudete gli occhi, solo un attimo, respirate il vento, e tuffatevi alla scoperta di quello che non avreste creduto di trovare.

Il quartiere di  Kurfusterdamm, ad esempio, che i Berlinesi, con il loro cordiale sorriso abbreviano in Ku’damm, è uno dei centri della città, in cui monumenti e negozi si alternano per oltre tre chilometri, contribuendo a rendere la zona un paradiso per appassionati di arte e storia e per chi vuole cogliere l’occasione di fare acquisti, senza dimenticare di visitare la chiesa distrutta dai bombardamenti della guerra, la Kaiser –Wilhelm_Gedachtniskirche che i Berlinesi affettuosamente chiamano “dente cariato” e che lottarono per mantenere a monito della crudeltà della guerra edificando la nuova al suo fianco, raccolta e poetica nella luce azzurrina dell’interno che alla sera la fa sembrare un acquario di serenità e meditazione.
Tra una visita e l’altra sembra d’obbligo una sosta al KaDeWe, il più grande shopping center di tutta Europa., mentre sempre in zona, lo Zoo di Berlino farà la gioia non solo dei bambini, tra animali rari e bellissimi, l’acquario e la spettacolare voliera.

Unter Den Linden, ovvero i nomi restano anche quando non dicono più, esattamente, la verità. Già, perché il nome di questo boulevard significa “sotto i tigli”, che veramente erano numerosi al tempo del principe Federico II il Grande, con la monumentale Porta di Brandeburgo , che vide passare Napoleone, l’esercito di Hitler e l’Armata Rossa.
Imperdibile Potsdamer platz, che vale la pena visitare almeno una volta anche di notte, tra lo scintillio dei grattacieli di nomi come Renzo Piano, le forme ardite del Sony Center e la spettacolare fontana, la vita mondana che brulica nelle stradine e quella frenetica dell’Arkaden Shopping Center.
Se poi volete una visione d’insieme, magari dall’altro potete sempre provare a fare un giro in mongolfiera su Potsdamer Platz…niente paura, l’occasione va davvero colta…al volo!
Se invece la vostra passione sono i musei, ma vi manca sempre il tempo per visitarli tutti, nessun problema, i Berlinesi hanno pensato anche a questo, creando la Museumsinsel, l’isola dei musei dove ammirare l’altare di Pergamo e la coloratissima porta di Ischtar, in una atmosfera a metà fra la realtà e la meraviglia.
Per respirare un’atmosfera principesca non c’è nulla di meglio della zona che circonda il quartiere di Charlottenburg con il suo castello, veramente sfarzoso e ricco di curiosità, come la collezione di porcellane, o la stanza dove il principe, si mormora, fece spostare un suo ritratto che riteneva non gli rendesse giustizia.
La chiamano Alex, ma al mondo è nota come Alexander Platz con la sua altissima torre della tivù con la spettacolare piattaforma panoramica, su cui si dice che gli abitanti di Berlino Est si recassero per lanciare uno sguardo di speranza sull’Ovest, mentre gli appassionati di musica non perderanno la visita alla Marienkirche per posare lo sguardo sull’organo che Johann SebastianBach il compositore sfiorò con le sue abili mani nel 1747.

Il Muro, schegge di passato
Lo chiamano Die Mauer, il muro, ma non lo ricordano volentieri; almeno è questa l’impressione che si ha girando la città alla ricerca di questo tratto di storia. Nei pressi della Porta di Brandeburgo, una striscia di mattoni a filo del terreno lo ricorda distrattamente, e qualche tratto di Muro è presente nei cantieri, o alla East Side Gallery, sorta di museo a cielo aperto costituito da un chilometro e trecento metri di muro colorato.
E a Checkpoint Charlie, il punto di controllo americano, visitando il Museo ci si rende conto del perché quello che evidentemente dalla memoria non si poteva cancellare, lo si è eliminato dalla vista dopo la caduta, abbattendo e colorando i tratti superstiti, perché se da una parte, quella Ovest, il muro lo si poteva anche toccare, ad Est era un nastro bianco sporco, impregnato di sofferenza, tentativi di fuga drammatici, una terra di nessuno punteggiata di sentinelle e torrette, mitra spianati, sogni sospesi nell’aria. Per questo chi cerca di comprendere meglio questo periodo ha come tappa d’obbligo Haus am Checkpoint Charlie, dove ammirare anche foto dell’epoca.
Eventi tutto l’anno
Non solo Berlino non dorme mai, ma nemmeno smette un attimo di rendere viva e spumeggiante la vita di chi la città la vive, da turista o da cittadino.
E così pullulano gli eventi più disparati; citarli tutti sarebbe difficile, ma fra i tanti indubbiamente spiccano gli eventi previsti per il 2001, anno dedicato, tra l’altro, a Marlene Dietrich con rassegne ed incontri, mentre sicuramente più tradizionali si tengono ogni anno eventi quale la coloratissima e stravagante Love Parade nel mese di Luglio, in cui giovani da tutto il mondo partecipano tra un turbinio di colori e musica per le strade della città, in una notte che non ha nè inizio né fine.
Per non dimenticare il pittoresco mercatino di Natale del più tipico quartiere di Spandau, tra bancarelle colorate di regali e dolciumi, meta perfetta per un originale shopping natalizio in un clima da favola, senza magari lasciarsi sfuggire iniziative quali la “Lunga Notte Dei Musei”, più di 40 musei aperti fino a mezzanotte dove si conciliano cultura e divertimento tra concerti, letture e addirittura feste a tema.

Berlino comincia di sera...
Chiedete a un Berlinese, vi risponderà, con la grande gentilezza e il garbo che li contraddistingue, che Berlino non dorme mai.
La sera, infatti, inizia nelle Kneipe, locali dove sorseggiare birra deliziosa in compagnia, e nelle Biergarten all’aperto, dove davvero sperimentare la cucina tipica tedesca, ma soprattutto genuinamente berlinese, nella zona del Mitte o di Kreuzberg, che soprattutto adesso sta emergendo come quartiere di ritrovi, e continua dopo cena nei numerosi ristoranti stranieri del Mitte, Kreuzberg, Wilmersdorf e Charlottenburg, tra luci soffuse e risate aperte e cordiali., per poi trasferirsi nelle numerose discoteche, nei cabaret, o anche nel nuovissimo teatro dei musical in Potsdamer Platz dove già da tempo è campione di incassi lo spettacolare musical Walt Disney, “Der Glockner Von Notre Dame”, “Il Gobbo Di Notre Dame”, impedibile davvero anche per chi il tedesco non lo conosce ma si lascia incantare dalla musica.

…e di mattina continua

A Berlino è tradizionale il Brunch, moderna via di mezzo tra una colazione e un pranzo, divertente da provare almeno una volta nei tanti locali che lo propongono, per un pasto diverso dal solito, con insalate di patate, bratwurst, hoppel poppel, piatto tipico e strudel di mele, prima di gettarsi alla scoperta di questa città meravigliosa, che ha molto da raccontare anche se non sono in molti a saperlo.

Il Consiglio

Berlino è una città multietnica dove è davvero possibile assaggiare qualsiasi tipo di cucina, ed ogni tipo di sperimentazione gastronomica, specialmente nella zona di Schonenberg e di Savigny Platz.
Per quanto riguarda la cucina italiana, il ristorante Tavola Calda ( Leibnizstrasse 45, quartiere di Charlottenburg, meglio prenotare), coniuga un ambiente tranquillo di gestione italiana ad ottimi piatti. Tra le specialità si annoverano i piatti di carpaccio, tra cui quello al gorgonzola, davvero delizioso.

 

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