Foggia Sacra

La Via dell'Angelo

Ci troviamo in provincia di Foggia, in quella terra più recentemente denominata “Capitanata” dai “catapani” bizantini) o più anticamente definita “Daunia” (dal mitico re Dauno), comprendente un’area tanto vasta e con un tale patrimonio di bellezza e cultura, da avere pochi eguali in Italia.
In questo territorio spettacolare dal punto di vista naturalistico, che vede alternarsi coste, pianure, verdissimi boschi e picchi montuosi, si snoda la cosiddetta “Via Sacra Longobardorum”, o Via Sacra dei Longobardi, l’antica strada dei pellegrini che, provenienti dal Tavoliere settentrionale, risalivano sul Gargano attraverso la Valle di Stignano.

Seguiamone la presentazione nelle parole del Professor Antonio Pellegrino: “La Via Sacra Longobardorum, il cui nome è da ricondurre all’antica presenza longobarda in Capitanata, fu una delle più importanti arterie del pellegrinaggio medievale, ancora adesso, itinerario di fede e di richiamo spirituale per migliaia di devoti.
Il lavoro svolto per il riconoscimento da parte del Consiglio d’Europa ci consente di riappropriarci di una memoria, che è nel contempo memoria di fede e di civiltà, occasione vitale per la crescita della comunità, la quale può realizzare un grande sogno, quello di vedere la Capitanata proiettata verso il terzo millennio e inserita nel patrimonio culturale europeo
”.

La prima tappa di questo itinerario, che può rappresentare un ideale percorso di conversione e purificazione a cui è chiamato il cristiano, è il Santuario di Santa Maria di Stignano, situato a nord di San Marco in Lamis, costruito dai Monaci Cistercensi intorno alla metà del 1300. La chiesa conserva tele di grande pregio artistico, tra cui l’immagine della Vergine consacrata nel 1679 dal Cardinale Orsini.

Si prosegue con il Convento di San Matteo a San Marco in Lamis, la cui fondazione risale alla prima espansione benedettina sul territorio. Il santuario è oggi attivissimo e custodisce al suo interno un organo tra i più antichi d’Europa oltre che un’interessante Biblioteca.

Proseguendo, si giunge a San Giovanni Rotondo, la cittadina garganica divenuta uno dei principali centri di turismo religioso in Italia per l’enorme afflusso di pellegrini che si recano in visita alla tomba di Padre Pio, collocata all’interno del Convento dei Cappuccini. Annessa al Santuario è visitabile la chiesetta antica dove si trova il crocifisso ligneo, davanti al quale Padre Pio ricevette le stimmate e gli altri luoghi del monastero dove egli trascorse gli anni della sua vita. Sulla destra della chiesa antica si trova la Chiesa Maggiore di Santa Maria delle Grazie, della quale si possono ammirare preziosi mosaici e vetrate istoriate. Altro luogo da visitare è la Casa Sollievo della Sofferenza, un ospedale che Padre Pio fece costruire a partire dal 1940.

Ed eccoci finalmente a Monte Sant’Angelo, nel Santuario di San Michele Arcangelo, uno dei luoghi più suggestivi e simbolici dell’itinerario suggerito, nonché tappa obbligata degli antichi pellegrini che diretti verso Terra Santa. La tradizione narra che in questa Grotta Basilica apparve nel 594 d.C. l’Arcangelo Michele, il “principe delle milizie celesti” nella lotta contro i ribelli di Lucifero, Angelo custode dell’umanità e baluardo contro il male, tuttora Santo Patrono della Capitanata.
Il culto di San Michele a Costantinopoli derivava dalle antiche tradizioni persiane; è poi un mistero come da questa area il culto sia giunto fino in Normandia e per quale ragione sia stato così sentito dai Longobardi, che  lo diffusero in tutta Europa  e in Puglia, come testimoniano i nomi della regina Ansa, di Romualdo II, di Gisulfo II, ricorrenti sulle pareti del Santuario. Due musei sono visitabili nel Santuario: uno sulle devozioni a San Michele e un altro che conserva manufatti artistici e architettonici medievali.
 
Stazionamento finale dell’originario percorso dei pellegrini è l’Abbazia di San Leonardo di Siponto, situata ai piedi della costa sipontina e  fondata dai canonici regolari di Sant’Agostino. In principio utilizzata come ricovero per i pellegrini, essa fu dimora di cardinali quali Bonifacio Caetani, Carlo Barberini e Pasquale Acquaviva d’Aragona. Il suo portale scolpito rappresenta una delle opere romaniche più preziose dell’intera Puglia.   

Fin qui la ricostruzione fedele delle cinque tappe dell’antico itinerario della fede. A completamento dei luoghi di culto della provincia, si possono tuttavia aggiungere a questo percorso altri due edifici sacri: Santa Maria Icona Vetere e il Santuario dell’Incoronata a Foggia, consacrato alla Madonna Nera che lo stesso Papa paragonò alla Madonna di Czesthokowa durante la sua visita nel 1987, e che rappresenta uno dei tanti luoghi della fede del Foggiano dedicati al culto mariano.
Molti altri sono i resti, le cappelle votive, i ruderi di cui è disseminato il tracciato della Via, la cui vocazione e dimensione europea è continuamente confermata dal flusso incessante di fedeli, che meritano alla Capitanata l’appellativo di “terra dei pellegrini”.   

 

Registrazione newsletter

Iscriviti per ricevere la nostra newsletter