Milano alla moda

Milano alla Moda: "Montenapo" e via della Spiga

Via Monte Napoleone (M San Babila/Montenapoleone/Turati), ribattezzata "Montenapo" dagli snob degli anni '40 e '50, costituisce con la parallela Via della Spiga e il circostante reticolato di strade la zona di shopping più esclusiva della città. Qui infatti sono concentrate le case madri e le boutiques delle più quotate "firme" della moda, nonché gioiellieri, pellicciai, antiquari di alto livello ed altri prestigiosi negozi. Di solito chi si addentra in questa zona ha in mente un'unica cosa: guardare le vetrine e fare acquisti.
Sappiate però che Via Monte Napoleone è anche il cuore di uno dei quartieri più illustri di Milano, popolato da bei palazzi nobiliari sette-ottocenteschi fra cui aleggiano importanti memorie storiche della città. Vale perciò la pena di prestare attenzione anche agli edifici che fanno da cornice ai negozi e di percorrere, oltre alle famose strade della moda "Montenapo" e Via della Spiga, pure le vie circostanti, anche quelle meno affollate di negozi.
Via Monte Napoleone deve il suo nome all'epoca napoleonica e il suo carattere neoclassico alle ricostruzioni dell'800, che la rinnovarono completamente. Da allora e fino agli anni '50 l'aristocratica Via Monte Napoleone fu il punto di incontro preferito della "Milano bene". Oggi "Montenapo" non ha più lo splendore di un tempo, ma coi suoi negozi di lusso e bei palazzi nobiliari rimane una delle vie più eleganti della città. Imboccandola da C.so Matteotti, si incontrano subito due tipici edifici neoclassici: Casa Carcassola (n.3) e il Palazzetto Taverna (n.2.). In quest'ultimo abitò e morì (1821) il celebre poeta dialettale milanese Carlo Porta e, nel marzo 1848, si insediò il Consiglio di Guerra degli insorti delle Cinque Giornate. Al n. 8, si trova la storica pasticceria Cova, una delle migliori di Milano, fondata nel 1817. Degni di nota sono pure Palazzo Melzi di Cusano (n.18), tardo neoclassico (1840 circa); il suo contemporaneo Palazzo Gavazzi (n.23), in cui abitò Carlo Cattaneo; e la Casa Visiderti-Dozzio (n.21), altro quartier generale degli insorti durante le Cinque Giornate.

Parallela al primo tratto di "Montenapo" è Via Bagutta, famosa perché vi si tengono periodiche mostre di pittura all'aperto ma soprattutto per la presenza della storica trattoria (al n.14) dove viene assegnato annualmente il Premio Bagutta, il padre dei premi letterari italiani istituito nel 1926 da un gruppo di intellettuali habitués del ristorante. Le sue pareti sono ricoperte di caricature di clienti celebri disegnate sui menu e quadri di noti artisti milanesi.
Via Bagutta interseca la bella e aristocratica Via Sant'Andrea, dove al n.6 si trova il barocchetto Palazzo Attendolo Bolognini, oggi sede del Museo di Milano.
Via Sant'Andrea prosegue a sinistra nella Via Verri, a metà della quale si apre Via Bigli, una fra le più belle strade di Milano. Insieme a Via Monte Napoleone, Via Bigli fu il quartier generale degli insorti delle Cinque Giornate. Qui, nel Palazzo Taverna-Trivulzio (n.9), il loro Consiglio di Guerra respinse l'armistizio del maresciallo Radetzky e costituì il Governo Provvisorio. L'edificio più notevole di tutta la via è il bramantesco Palazzo Bigli (n.11): la facciata, rifatta nel 1841, conserva il bel portale originale del '500; nell'interno vi è un graziosissimo cortile a portici, decorato con affreschi attribuiti a Bernardino Luini. Al termine della via si trova il settecentesco Palazzo Olivazzi-Trivulzio, la cui bella balconata barocchetta in pietra e ferro battuto all'angolo con la Via Manzoni corrisponde alla sala che ospitò il celebre salotto della contessa Maffei, frequentato, fra tanti ospiti illustri, anche da Giuseppe Verdi.

Dal secondo tratto di Via Montenapoleone si diramano sulla destra le Vie Gesù, Santo Spirito e Borgospesso. Tutte e tre valgono una visita, ma la seconda è particolarmente interessante per la presenza del Palazzo-Museo Bagatti Valsecchi (al n.10, visita ore 13-17, chiuso lu), eretto nell'800 in stile tardo cinquecentesco dai fratelli Giuseppe e Fausto Bagatti Valsecchi, che vi incorporarono molti elementi architettonici e arredi rinascimentali originali. Di fronte al museo, al n.7, si trova un altro palazzetto eretto dai Valsecchi nello stile del tardo Quattrocento lombardo: è composto da un'infinità di frammenti autentici, fra cui le colonne provenienti dal Lazzaretto.

Queste tre vie collegano Via Monte Napoleone con la parallela Via della Spiga, il cui tracciato corrisponde ad un tratto della "Camminadella" che correva all'interno delle mura medioevali. Oggi la via è isola pedonale e somiglia ad un lungo corridoio su cui si affacciano boutiques delle grandi firme della moda, gioiellerie, pelliccerie, antiquari e gallerie d'arte. Nella bella stagione ospita sfilate e manifestazioni del prêt a porter, trasformandosi in una sorta di salotto-passerella all'aperto. Anche se non vanta palazzi particolarmente belli, Via della Spiga è una strada molto gradevole e tipica ed è ormai un punto di riferimento obbligato per i turisti.

 

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