Trieste

Trieste: la città degli Asburgo

Trieste è una città che ha mantenuto intatta la sua vivacità di città di mare e di frontiera, di porto internazionale di sbarco e di scambio tra il Mediterraneo, i Paesi dell’est e la mitteleruropa, soprattutto dopo che nel 1717 fu dichiarata porto franco, sotto il regno di Carlo VI d’Asburgo.

Molte le leggende e i miti fioriti sul suo territorio, che narrano che gli Argonauti percorsero a ritroso l’Istro-Danubio prima di ridiscendere nel mare, mentre reminescenze della Genesi individuano nel laghetto di Doberdò l’approdo dell’arca, sul Carso il regno di Japhet, e nel lido di S. Giovanni in Tuba l’appostamento dell’angelo del Giudizio finale con la sua tromba.
Ma in realtà è la storia più remota a parlare attraverso le testimonianze romane, quali l’Arco di Riccardo, il Teatro e la Basilica Forense sul colle di San Giusto, altura dove si stagliano anche due tra i monumenti medievali più rilevanti della città: la Cattedrale di S. Giusto, con la sua facciata trecentesca irregolare, il suo caratteristico rosone e i preziosi mosaici delle sue absidi, e il Castello, imponente roccaforte posta a difesa della città.
Tuttavia l’impronta più autentica e più sentita a Trieste, è quella della storia recente, della tradizione asburgica e cosmopolita che si respira nelle vie del centro, dove si susseguono eleganti e maestosi edifici, tendenzialmente di impostazione neoclassica, ma anche di stile eclettico, liberty e neogotico, oltre a numerosi luoghi di culto di confessioni religiose diverse. Una delle zone più suggestive e ricca di richiami storici è il Borgo Teresiano, edificato nel 1700 per volontà di Maria Teresa, con le sue strade che si incrociano ad angolo retto, secondo uno dei primissimi esempi di pianificazione urbana “razionale”; i triestini lo chiamano familiarmente “Ponte Rosso”, con riferimento al canale che lo attraversa e che rappresenta un sicuro ormeggio per le barche.
Cuore della città e simbolo del suo destino diviso tra terra e mare, è la scenografica Piazza Unità d’Italia, dal cui fianco aperto sul mare si scorgono alcuni suggestivi tratti della costa triestina. Nei paraggi si possono ammirare altri raffinati palazzi, quali il Municipio, la Prefettura e il Palazzo Carciotti, un illustre esempio di architettura neoclassica.
Quando d’inverno la bora soffia impietosa sulla città, non c’è niente di meglio che seguire l’abitudine triestina di rifugiarsi in uno dei caffè storici del centro, come il Caffè Tommaseo o il Caffè San Marco, sulle orme degli illustri artisti e letterati quali James Joyce, Rilke, Winkelman, ma anche i nostri Umberto Saba e Italo Svevo, che si dettero qui appuntamento tra il 1700 e il 1900, attirati dal forte sentimento di libertà intellettuale e dal grande fermento culturale che si respirava nella città. Chi volesse seguire e approfondire altre reminescenze letterarie può visitare il Museo Sveviano, che racconta la città ai tempi di Svevo e raccoglie le opere del grande scrittore triestino.
Un’ultima tappa consigliata è quella al Castello di Miramare, uno dei musei statali italiani più visitati, con le sue caratteristiche “bianche torri” cantate dal Carducci. Tra le tante sale, merita una visita la “sala del trono”, dove si possono ammirare tutti i ritratti dei componenti della famiglia Asburgo divenuti imperatori del Sacro Romano Impero. Il Castello fu il “nido d’amore” dove trascorsero un breve ma felice periodo Massimiliano d’Asburgo e Carlotta del Belgio, prima dell’arrivo della visita della delegazione messicana che avrebbe portato alla tragica fine di entrambi.
Da non dimenticare che, se capitate in città durante la seconda domenica d’ottobre, potrete ammirare il golfo di Trieste pieno di migliaia d’imbarcazioni, in occasione della Barcolana, una regata velica internazionale divenuta, da un’originale raduno locale di appassionati della vela, un evento di livello mondiale, iscritto nel Guinnes dei Primati.
Altri appassionati possono trovare a Trieste ulteriori attrattive: quelli di speleologia possono visitare la “Grotta del Gigante”, la più grande cavità turistica del mondo, che potrebbe contenere l’intera Basilica di San Pietro e che può essere raggiunta comodamente anche prendendo il famoso “Tram di Opicina”, unica tramvia a fune esistente in Europa, che si inerpica dalla centrale piazza Oberdan fino a raggiungere Opicina e il Carso, da cui si può godere di una speciale e inedita vista sulla città.

La riviera triestina
E’ questo un tratto di costa realmente suggestivo, formato da rocce a strapiombo su un mare profondissimo, piccole insenature e spiaggette attorniate da una vegetazione selvaggia e mediterranea, in cui si alternano mirti, pini marittimi, rosmarini selvatici, cipressi, querce e ginestre. Il vento che soffia costantemente rende questo golfo il paradiso dei velisti.
Superati il porticciolo di Santa Croce e la Marina di Aurisina, ecco profilarsi il Castello di Duino, arroccato su uno sperone di roccia a dominare il piccolo porto turistico del paese. Il castello, visitabile solo in casi eccezionali, è formato da due fortilizi tra le cui mura dimorarono grandi artisti, quali Listz, Gabriele D’Annunzio e Reiner Maria Rilke, che da questi luoghi trasse ispirazione nella stesura delle “Elegie duinesi”; proprio a questo poeta è dedicata la bellissima passeggiata panoramica che conduce fino alla meravigliosa baia di Sistiana. Procedendo oltre, si incontrano alcune interessanti località.

San Giovanni in Tuba
Da visitare la chiesetta, che sorge dove riemerge il Timavo, l’impetuoso fiume cantato da Virgilio nell’Eneide (“Unde per ora novem, vasto cum murmure montis, It mare praereptum et pelago premit arva sonanti”). L’edificio sacro presenta l’impostazione gotica della ricostruzione quattrocentesca, ma conserva i resti delle due strutture su cui venne edificata, la basilica paleocristiana del IV secolo e la chiesa del XII secolo.

Muggia
Eccoci in un’incantevole cittadina affacciata sul golfo, che conserva la cinta muraria e il castello, eretto nel 1375 a scopo difensivo. L’origine è romana, ma il borgo fu soggetto anche al Patriarcato di Aquileia e al governo della Serenissima. Da vedere il Duomo, con la sua facciata gotica molto caratteristica decorata con un grande rosone, il Palazzo del Municipio e la Basilica romanica di S. Maria Assunta. Molto vivace è il Carnevale muggesano, durante il quale le piccole viuzze, le piazze e il porticciolo si riempiono di pubblico e di colori.

Monrupino
Qui sorgeva uno dei Castellieri preistorici, cioè i villaggi dell’età del bronzo, eretti sulle alture e circondati da resistenti muri a secco. Il borgo su cui si staglia la rocca venne fortificato insieme alla chiesa, per difendersi dalle scorrerie dei turchi tra Quattrocento e Cinquecento. Ma oltre ai richiami storici, la località è particolare anche dal punto di vista paesaggistico, rappresentando uno dei più suggestivi belvedere sul Carso, quella caratteristica regione scolpita dall’acqua a formare grotte, doline, inghiottitoi.
ustando di sale e pepe nero. Facoltativa l'aggiunta finale di panna di latte.

 

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