Bolzano

Bolzano, tra monti e leggende

Per me Bolzano è una montagna travestita da città; come ti sposti cambia aspetto, ti allontani e il profilo è un altro, ci torni e la scopri di nuovo diversa. Parla lingue diverse. È un’attrice proprio come la montagna, affascinante e contraddittoria, altera e comunicativa, disponibile e fredda”.
R. Messner

Immersa in una conca, verde di parchi, palme, olivi, cedri e magnolie, tra vigneti carichi di grappoli aromatici, racchiusa dalla roccia viva delle Dolomiti, punteggiate di nevi e arrossate da infuocati tramonti, Bolzano offre una sinfonia di pure emozioni. Vette popolate di personaggi incantati, come il re dei nani, Laurino, che secondo le saghe germaniche ebbe il suo regno nelle Dolomiti del Catinaccio. Paesaggi e valli attraversate dall'inno serale del pastore, seguito dal “Kuhreihen”, il verso di richiamo che egli canta o che suona sul corno per chiamare a raccolta il gregge sparso nel pascolo, trasmesso di generazione in generazione attraverso i secoli. Il motivo è comunemente chiamato “Jodel” e si protrae a lungo riecheggiando lontano.
Attenzione anche alle falci adoperate dai contadini locali per mietere il frumento, la segale e l'erba, che hanno un ruolo importante nelle superstizioni e nelle leggende dell'Alto Adige. Il diavolo usa la falce, e talvolta appare impugnandola con la mano destra. Con la falce viene rappresentata anche la Morte, sotto la macabra sembianza di uno scheletro umano, che i tedeschi denominano “Sensenmann”, cioè “Uomo della falce”. Quando le streghe minacciano di fare scoppiare il temporale, si tenta di metterle in fuga col suono delle campane. In certe località alpine, le falci sono legate tutt'intorno alle case, nella speranza che le streghe, passando, si feriscano. Ma niente paura!
Nonostante questi inquietanti racconti e la storia di una città cresciuta tra le guerre, Bolzano ha sempre preferito la pace, lo scambio e l’incontro di culture e popolazioni diverse, così come sembrava scritto nel suo destino sin dal momento della fondazione. Essa venne infatti costruita dai Vescovi di Trento in un punto di collegamento chiave tra nord e sud, quale via con portici per esporre merci dei commercianti tedeschi da un lato e “italici” dall’altro. Bolzano è una città accogliente e familiare, in perfetta sintonia col giudizio che ne diede Goethe nel suo Viaggio in Italia “Qui mi trovo bene, come se vi fossi nato”.
L’itinerario della “Porta delle Dolomiti” può partire da Piazza Walther, “il salotto buono della città”, intitolata al più importante poeta tedesco del medioevo. Al centro svetta il monumento in stile neo-romanico a lui dedicato che, trasferito in un luogo più appartato in epoca fascista, è stato ricollocato nella piazza nel 1985.

Sul lato sud-ovest della piazza s'affaccia il Duomo, un imponente edificio gotico dedicato a Santa Maria Assunta. Qui la vista è immediatamente catturata dalla svettante cuspide traforata di pietra arenaria del campanile di 65 metri, opera dell'architetto e scultore svevo Hans Lutz von Schussenried. Da ammirare all’interno vari affreschi e l’incantevole cappella barocca delle Grazie con affreschi di Karl Henrici. Allontanandosi di soli cento metri dal Duomo e dirigendosi verso ovest, si incontra la piazza dei Domenicani, dove si trova l'omonima chiesa con l'attiguo chiostro. La chiesa riveste un’importanza artistica straordinaria, per i preziosi affreschi di scuola giottesca padovana (prima metà del 1300) ivi custoditi, in particolar modo quelli della Cappella di San Giovanni.
Da piazza Domenicani si raggiunge brevemente uno dei luoghi più caratteristici e vivaci della città: Piazza delle Erbe. Da qui dirigendosi verso Nord si arriva in via dei Francescani con l'omonima chiesa, chiostro e convento. L’edificio sacro è custode di molteplici tesori e segreti: splendido l'altare ligneo a scrigno e portelle intagliate di Hans Klocker (1500), certamente una delle realizzazioni d'arte gotica più rilevanti delle chiese di Bolzano. Il chiostro ad arcatelle trilobate, costruito nei primi del 1300, è impreziosito da un notevole ciclo di affreschi della scuola giottesca (1330-40).
La cappella di Sant'Erardo mantiene per il visitatore moderno il fascino di un’antica suggestione: si racconta, infatti, che fosse frequentata dal giovane San Francesco in compagnia di suo padre.
Originalissime insegne in ferro battuto, tipiche locande e piccole botteghe artigiane vi daranno il benvenuto in via dei Bottai, una delle vie più caratteristiche del centro storico, dove passeggiare piacevolmente alla ricerca di qualche curioso oggetto. Ma per lo shopping più “coinvolgente” occorre recarsi nella famosa via dei Portici, l’anima commerciale di Bolzano.
Per tutti gli abitanti della città, i Portici sono una sorta di simbolo di scambio e aggregazione, di incontro e confronto. Vanno percorsi tradizionalmente due volte (una per ogni lato) sia per ammirare la serie ininterrotta di negozi eleganti e raffinati, sia per soffermarsi incantati dinanzi alle stupende facciate dei palazzi, alcune delle quali riccamente decorate con motivi floreali barocchi a stucco ed impreziosite dagli "Erker" (sporti murali poligonali).
Altri grandiosi palazzi, fatti costruire dalla influente borghesia cittadina intorno al 1700, si possono trovare in piazzetta della Mostra, un altro opulento angolo del centro storico, quali il Palazzo Campofranco, il Palazzo Menz, il Palazzo Pock. La visita del centro storico non può concludersi se non visitando alcuni dei luoghi deputati alla conservazione dei beni artistico-culturali, quali il Museo Civico, il Museion, consigliato agli amanti dell’arte figurativa, e infine il Museo Archeologico, in cui il visitatore potrà compiere un suggestivo viaggio dall’età della pietra fino all’epoca carolingia. Al primo piano è custodita la mummia di Ötzi, con la ragguardevole età di 5.300 anni, ritrovata sul ghiacciaio di Similaun. Molto interessante il corredo dell’“Uomo venuto dal ghiaccio”, comprendente un copricapo, frecce, la faretra, un’ascia e perfino le singolari calzature conservate in una cella alla temperatura costante di 6 gradi sotto zero.

Da via Museo, procedendo lentamente sulla lieve salita, ecco comparire l’imponente Mole del Monumento alla Vittoria (1926-28), emblema della volontà del governo fascista di celebrare la vittoria dell’Italia sull’Impero Austro-Ungarico durante la prima guerra mondiale. Alle spalle del monumento si apre un parco, unitamente a piazza della Vittoria, circondata da edifici monumentali di stile imperiale e sede del movimentato mercato del sabato.
Da non perdere una visita al quartiere di Gries, un tempo una celebre stazione climatica per l’aristocrazia austriaca, dal 1925 incorporato al Comune di Bolzano.
Da visitare l'Abbazia dei Benedettini di Muri, la chiesa abbaziale di Sant’Agostino, e la Vecchia Parrocchiale di Gries, con i due suoi splendidi tesori: l'altare di Michael Pacher, capolavoro indiscutibile degli altari lignei gotici a scrigni e portelle, e il Crocefisso ligneo romanico del 1200.
Ma l’aspetto leggendario dell’Alto Adige si manifesta anche nel gran numero di castelli disseminati sul territorio, circa 800, simboli di una storia gloriosa e conflittuale. Castel Mareccio è un bizzarro castello situato a fondovalle, nato forse dal capriccio di un signorotto del tredicesimo secolo. Seguendo la via S. Antonio, ai piedi della roccia ecco ergersi Castel Roncolo, il più famoso della provincia, per la sua particolare struttura composta da due palazzi contrapposti. Costruito dalla famiglia Vanga intorno al 1237, custodisce al suo interno un celebre ciclo di affreschi del XIV secolo, tra cui quello molto suggestivo di Tristano e Isotta, oltre a scene di tema cavalleresco. Citiamo infine Castel Firmiano, un castello simbolo, da cui, negli anni ’50 partì la lunga marcia verso l’autonomia speciale dell’Alto Adige.

Se capitate a Bolzano nel periodo dell’Avvento, non potete perdere in Piazza Walther il celebre Christkindlmarkt - Mercatino di Natale, dove potrete trovare tutto quello che di tipico la tradizione altoatesina ha da offrire, dagli oggetti per la decorazione della casa, alla pasticceria, dagli articoli da regalo a tante altre curiosità. Allo shopping si accompagna un ricco programma di canti e musiche, con un bellissimo presepio vivente conclusivo.

San Genesio
Con pochi minuti di comoda funivia si può raggiungere la sorellina minore di Bolzano, San Genesio, posta a 800 metri più in alto, e considerata la riviera verde di Bolzano, per il rigoglio di prati e boschi verdissimi. Il clima mite, l’atmosfera perennemente festosa del folclore degli abitanti vestiti con il caratteristico “Tracht”, e la possibilità di rilassanti passeggiate tra la spettacolare flora alpina e gli aveglinesi, docili cavalli dalla morbida e bionda criniera, la rendono una meta ambita e di rara suggestione.
 
Merano
La città giardino dell’Alto Adige vi incanterà con i suoi parchi, le aiuole fiorite, e il fascino dei caldi colori delle montagne circostanti. Il Castello Principesco domina la città sin dall’epoca medioevale e fu utilizzato dai Principi del Tirolo quale deposito delle decime. Al suo interno sono custodite suppellettili, armi e opere d'arte del periodo gotico e rinascimentale. Il periodo natalizio è il momento ideale per visitare Merano: durante il Mercatino di Natale i profumi del vin brulè e della pasticceria si armonizzano alle melodie e alle tradizioni dell’Avvento, insieme a proposte curiose e originali.

Ortisei

Capoluogo della Val Gardena e famosissima stazione turistica delle Dolomiti, Ortisei costituisce una meta ideale sia d’inverno che d’estate. Tra le numerose piste si segnalano la "Nogler", la "Pialat" e la "Piz Ronc", sede dei Campionati del Mondo del 1970 e dell'ormai mitico slalom parallelo tra Gustavo Thoeni e Ingemar Stenmark, disputatosi nel 1975. L’arioso assetto urbanistico di questa località ricca di storia si inserisce armoniosamente nel paesaggio. Il centro è luogo d'incontro, di chiacchiere e di piacevole shopping nelle piccole botteghe di artigianato ricche di oggetti in legno scolpito e ferro battuto Da qui si può partire per una rilassante passeggiata tra i boschi alla scoperta di qualche vecchio maso, magari a bordo di comode telecabine dirette verso il Seceda e l’Alpe di Siusi. Da vedere inoltre la parrocchiale di S. Ulrico del XVIII secolo, la Cappella ai Caduti, la chiesetta di S. Antonio e il Museo della val Gardena

Chiusa
Le origini della località risalgono all’età del ferro. Furono i Romani gli artefici del suo sviluppo, fino all’elezione a sede vescovile nel 570. Anche se successivamente il vescovo di trasferì a Bressanone, Chiusa rimase un importante centro economico perché sede doganale del vescovado. Da visitare la Torre del Capitano, la Chiesa dei Dodici Apostoli, il Museo Civico e Tesoro di Loreto e il Monastero di Sabiona.

Bressanone
A circa 40 chilometri a nord di Bolzano, in una conca sotto la montagna Plose, circondata da un paesaggio straordinario con le Dolomiti a sud, e i monti delle valli dell'Isarco e della Pusteria sugli altri versanti, sorge Bressanone, un’incantevole e antica cittadina. Rinomato centro sciistico dalla stazione di partenza di Sant'Andrea, dove si trova una modernissima cabinovia, Bressanone merita una visita anche per l'architettura dei palazzi e la suggestiva atmosfera della città, tutta fatta a portici e a piccole strade, oltre che per l'interessante Museo diocesano e la storica abbazia di Novacella.

Brunico
Al centro della Val Pusteria sorge Brunico, una cittadina che dal dopoguerra in avanti ha avuto uno sviluppo tale da diventare un importante centro economico e turistico, sede di molte aziende industriali, commerciali ed artigianali. Il Plan de Corones, la montagna dei brunicensi, rappresenta il principale scenario del turismo invernale. Altre attrattive si troveranno nel centro città, come gli edifici storici nella Via Centrale di Brunico, tra cui la bottega del celebre artista brunicense Michael Pacher, la chiesa parrocchiale e almeno nove chiese di stile romanico, gotico e barocco situate nelle frazioni circostanti. Degno di nota anche il castello di Brunico, fatto costruire dal vescovo brissinese Bruno von Kirchberg per proteggere i suoi possedimenti nella Val Pusteria, e tuttora proprietà dell’amministrazione vescovile di Bressanone. Molte le iniziative culturali a Brunico, tra cui mostre di artisti famosi, festival di teatro e manifestazioni organizzate da giovani artisti locali.

Vipiteno
A soli 15 km dal confine del Brennero, e dunque ottima base di partenza per escursioni in Austria e Germania, sorge Vipiteno, cittadina che si sviluppò enormemente tra Il XIV e il XV secolo grazie alle miniere di piombo e argento.
L’area della città vecchia presenta un impianto tipicamente medievale ed è intessuta di caratteristiche locande rivestite in legno. Simbolo di questa allegra cittadina è la Torre dei Dodici. In inverno si scia nella ski-area di Monte Cavallo.

INDIMENTICABILI SAPORI D’ALTO ADIGE
Così come la città, anche la cucina di Bolzano offre un’incomparabile commistione di gusti: alla genuina cucina contadina, basata sulla tradizione austriaca, si sposano i piatti e i prodotti tipici dell’area mediterranea, o quelli carichi delle influenze di paesi diversi. Non lasciatevi intimidire dal suono di nomi all'apparenza impronunciabili e assaggiate ogni specialità, accompagnandola sempre con del pane, che tra i prodotti locali presenta una vastissima gamma. Tra i primi piatti, oltre a ricette della cucina internazionale, come pasta, spaghetti, cannelloni, lasagne e pizza, si possono assaggiare pietanze tipiche tirolesi, come gli “Schlutzkrapfen” (ravioli di spinaci e ricotta), “Spinatspatzln” (gnocchetti di spinaci con prosciutto), “Zwetschgenknödel” (gnocchi di prugne), “Weinsuppe”, minestre d’orzo, e canederli serviti in svariati modi: in brodo, con erba cipollina, al pane di segala, ai fegatini, allo speck, alla pancetta, al prosciutto. Tra i secondi piatti, spiccano quelli a base di selvaggina, brasati al vino rosso, “Gröstl”, “Herrengröstl” (misto di carne e patate), e quelli a base di uova, come  “Kaiserschmarren” (omelette con farina spezzettata e condita con marmellata di mirtilli) e “Strauben”. Tra i deliziosi dolci tipici autunnali, troviamo: il saléti, lo Zabajon, la polenta dolza, la torta de fasoi. Naturalmente è d'obbligo accompagnare ogni delizioso pasto, oltre che con l’acqua delle Dolomiti, alla base della qualità di ogni prodotto della zona, con uno degli ottimi vini locali, molto apprezzati in Italia come all'estero: il Magdalener (Santa Maddalena), un vino corposo e sicuramente il miglior rosso altoatesino, il “Colli di Bolzano”, secondo solo al Santa Maddalena per corposità ed amabilità, il Lagrein scuro (Dunkel) e il Lagrein Kretzer, senza dimenticare però anche gli eccellenti vini bianchi.

 

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