L'Aquila

L'Aquila... prima del terremoto

L’Aquila città…, di arte, di storia, di eventi, di tradizioni che si intrecciano con la religione e le usanze locali, la sua grande montagna la protegge e offre neve e verde, la sua aria pulita, la sua tranquillità, la sua gastronomia, tutto ti porta a venire a L’Aquila, perché tutto questo è cultura.

L’Aquila da visitare
Venire a L’Aquila vuol dire immergersi, a soli 45 minuti da Roma ed altrettanti dalla costa adriatica, in una città di grande forza e bellezza. Circondata dai monti del Sirente e del Velino, L’Aquila è appoggiata delicatamente su un colle, alle pendici del Gran Sasso d’Italia. Non ti aspetti di passeggiare in una realtà che ti avvolge tra storia, arte, cultura e natura. La sua forza e la sua bellezza si respirano, passeggiando lungo i vicoli, nelle facciate dei Palazzi, nelle Chiese imponenti, nello sgorgare dell’acqua delle Fontane e nelle ampie e piccole piazze.
Al primo impatto, L’Aquila stordisce con la bellezza dei suoi monumenti: si passa dalla suggestiva “Collemaggio”, la basilica più famosa d’Abruzzo, iniziata nel 1278, alla maestosa Basilica di San Bernardino, con la sua scalinata del ‘700; si può ammirare il Duomo, che veglia sulla grande Piazza del Mercato, ed il Castello Cinquecentesco, sede del Museo Nazionale d’Abruzzo e scrigno di eccellenti tesori d’arte, soprattutto sacra. L’arte e l’architettura sacra si possono apprezzare anche nelle numerose chiese, come San Pietro a Coppito, San Silvestro, Santa Maria Paganica, Santa Giusta, Sant’Agostino, Santa Maria del Soccorso ed i colori dipinti della Beata Antonia.
Fra i tesori dell’architettura civile, invece, spiccano il Palazzo Margherita, sede del Municipio, la Torre Civica, che custodisce la Bolla di Celestino V, Palazzo Dragonetti, bellissima dimora signorile, il barocco Palazzo Centi, sede della Giunta Regionale, Palazzo Franchi, con il bellissimo cortile rinascimentale, le Cancelle, unico esempio rimasto delle case-bottega del XV secolo e infine la famosa Fontana delle 99 Cannelle, tante, dice la leggenda, quanti furono i borghi che diedero vita a L’Aquila.
Oltre a tanta magnificenza, si possono visitare anche altri innumerevoli angoli nascosti dal fascino particolare: conventi, cortili, chiese sconsacrate, piccole piazzette, piccoli borghi nei dintorni della città, resti romani e piceni. Nei percorsi ben costruiti dal Medioevo al Barocco si possono avere notizie inedite e la possibilità di entrare in mondi fantastici, che ci riportano ad antiche leggende e forse alla realtà di un tempo. Passeggiando tra portali intarsiati e viuzze medievali – le cosiddette “Coste” – si può arrivare sino ai suggestivi borghi di L’Aquila, come San Vittorino, che stupisce per le antichissime catacombe cristiane, o la vicina Amiternum, dove il Teatro e l’Anfiteatro ci ricordano che fu un importante insediamento romano.
Non appena varcate le porte della città, ci si ritrova poi immersi in una natura praticamente intatta, tra dolci valli e montagne mozzafiato, che culminano da un lato nel massiccio del Gran Sasso e dall’altro nel complesso montuoso del Sirente – Velino. La natura, la flora e la fauna di entrambi questi ambienti sono da anni protette, grazie all’istituzione del Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga e del Parco Regionale Sirente – Velino. La purezza di questi incontaminati ambienti naturali, inoltre, si raggiunge attraversando un percorso di affascinante bellezza, viaggiando tra colline costellate da castelli e borghi, seguendo vie silenziose ed ombreggiate e quindi tra i boschi e i prati, le cascate e le forre, ci si ritrova immersi in un mondo ovattato e arcaico, nel quale dominano i colori delle stagioni e i suoni della natura. In alto, sulle ardite vette rocciose, volano libere le aquile e tra gli alberi ferve la vita degli animali del bosco, ma anche per i visitatori non mancano le strutture adatte a vivere la montagna, in special modo per quanto riguarda gli sport invernali, grazie alla vicinanza alla città di uno dei luoghi più suggestivi d’Abruzzo, la Piana di Campo Imperatore, un altopiano mozzafiato che si estende nel cuore del Gran Sasso e che in inverno si trasforma in un autentico paradiso dello sci.

L’Aquila e la gastronomia

La cucina aquilana è il trionfo della natura e del gusto radicato delle origini contadine e pastorali della gente di montagna. Da esse ha ereditato una gran varietà di formaggi, come caciotte, giuncate e il famoso pecorino, le saporite carni d’agnello, di castrato e di pecora, il piacere per i salumi, come le mortadelle di Campotosto, la coppa e le salsicce di carne o fegato, o la “Cicolana”, tipico salame aquilano, e infine per i gustosi legumi, come le lenticchie di Santo Stefano e i fagioli di Paganica.
Per i primi piatti si può scegliere tra “zuppa di ceci e castagne”, “minestra di lenticchie e patate” e la pasta fatta in casa, di sola farina e acqua, come le gustose “taccozzelle”, oppure all’uovo, sotto forma di fettuccine, pappardelle, maltagliati e volarelle, ma soprattutto di “maccheroni alla chitarra”.
Antico cibo dei pastori è la “pecora alla cottora”. Alternativa alla carne sono le trote, i gamberi di fiume e le scamorze passite cotte alla brace. Inoltre, eccelsi sapori donano ai cibi il profumato tartufo nero locale e il prezioso zafferano di Navelli.
I dolci aquilani sono di semplice bontà, dai morbidi amaretti al croccante, per non parlare dei “mostaccioli”, delle “losaringhe col mosto” e delle “ferratelle” di pasta dolce, e infine il morbido torrone aquilano al cioccolato, gustato tutto l’anno.
Un buon pranzo aquilano va poi chiuso con un bicchierino di nocino, di infuso di genziana, di genepì o di centerbe.

 

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