Ferrara

Ferrara, città del Rinascimento e Patrimonio Unesco

La storia della città è indissolubilmente legata alla fortuna della famiglia Este che per anni non solo la governò, ma la rese specchio della propria precisa volontà urbanistica, e simbolo del Rinascimento.

Dal 1995 la città, che sorge nella Pianura Emiliana, è stata dichiarata facente parte del patrimonio dell’UNESCO; perché Ferrara è come un mosaico, in cui ogni tessera ha il suo ruolo eppure contribuisce ad incastrarsi perfettamente a comporre un insieme armonioso. Seguendo dunque il filo d’Arianna che la porta oggi ad essere annoverata nel patrimonio dell’Unesco, con la denominazione di “Ferrara, città del Rinascimento”, vale sicuramente la pena di immergersi nelle sue uniche atmosfere.

La storia della città è fatta, dal punto di vista urbanistico, da una serie di eventi naturali e di ardite ed innovative iniziative: il letto del fiume, infatti, in seguito ad una alluvione venne deviato, facendo sì che la maggior parte degli edifici si concentrasse nel centro, e numerose “addizioni”, così vengono chiamati gli “ampliamenti”che interessarono la città, furono realizzate sotto il dominio della Famiglia Este.

Attraverso lo spostamento delle mura cittadine verso Nord, ad opera degli architetti Biagio Rossetti, Alessandro Biondo e Pellegrino Prisciani, attraverso l’applicazione di principi rinascimentali di armonia e prospettiva, raddoppiando a tutti gli effetti la superficie cittadina, venne realizzata la cosiddetta “addizione Erculea” la più importante, dal nome del Duca che ne ordinò il progetto.

Procedendo poi nella zona che abbraccia Via Ercole I e Via Rossetti, sorgono quattro palazzi emblema di questa armonia architettonica: si tratta di Palazzo dei Diamanti, risalente alla fine del Quattrocento, con la sua facciata caratteristica “a bugnato”, Palazzo Prosperi Sacrati, Palazzo Bevilacqua e Palazzo Turchi di Bagno.

Ferrara è una città di grande raffinatezza, ed essendo stata nei secoli una città nobile, numerose furono le eleganti dimore che ne arricchirono l’immagine. Tra di esse spiccano ancora oggi da ammirare Palazzo Schifanoia, residenza del nobile Borso D’Este che vi trascorreva lunghi periodi tre ricevimenti, feste e visite di letterati e artisti. Sulle pareti del palazzo, è proprio il caso di dirlo, danzano i mesi, o meglio, gli affreschi con le loro allegorie, vale a dire le loro rappresentazioni simboliche, realizzate ad affresco da i maestri della pittura ferrarese ( tra cui i noti Cosmè Tura, Ercole Dè Roberti e Francesco del Cossa, caratterizzati da contorni spigolosi e da colori intensi.), su progetto dell’astronomo Pellegrino Prisciani.

Anche il Palazzo di Ludovico il Moro rappresenta un bell’esempio di architettura rinascimentale, così come la raffinata Casa Romei, abitazione di un banchiere legato alla famiglia Este dal matrimonio con una principessa. All’interno sono da ammirare i due cortili volutamente asimmetrici ed il suo pozzo.

Tra gli edifici religiosi vale la pena di ricordare l’antico Duomo di San Giorgio, iniziato da Wiligelmo, l’artefice della decorazione scultorea del Duomo di Modena, che a Ferrara operò intorno al 1135; il Duomo fu terminato in stile gotico dal Maestro Niccolò, mentre il Campanile dalle forme slanciate dovrebbe essere opera del geniale architetto Leon Battista Alberti.

Tra le Chiesa resta da ammirare anche la bella Santa Maria in Vado, le cui origini risalirebbero all’XI secolo,ma le cui forme vennero mutate in epoca rinascimentale dal Rossetti.

Il Castello Estense o di San Michele è una fortezza fatta edificare da Nicola II dopo una terribile rivolta. Qui si svolsero intrighi di corte, giochi politici e misteriose storie d’amore.
Le numerose sale raccontano la vita della corte, le corse con i cavalli, autentica passione della nobile famiglia che vantava celebri scuderie.
L’orologio pubblico, che trova posto sull’alta torre del Rigobello, non può che accrescere tale fascino.
Impreziosito dagli stemmi della famiglia, l’orologio scandisce ogni giorno una storia antica che non ha fine.

 

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