Bisogna ridere

E' scientifico: fa bene al cuore!

Un sorriso non costa niente e produce molto
arrichisce chi lo riceve,
senza impoverire chi lo da.
Dura un solo istante,
ma talvolta il suo ricordo è eterno.
Nessuno è così ricco da poter farne a meno,
nessuno è abbastanza povero da non merita
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La forza del sorriso
E’ uno dei gesti più istintivi, è contagiosa ed è caratteristica dell’uomo: la risata. Non soltanto ci mette di buonumore, ma sempre più ricerche confermano che ridere ci aiuti a mantenere o ritrovare la salute.

Il riso fa buon sangue
. Come sempre nella saggezza popolare è riposta la verità. La medicina sta infatti dimostrando quanto sia importante il buonumore nella prevenzione e durante la cura delle malattie. Non a caso è nata la gelotologia (dal greco ghelotos = risata), la scienza appunto che studia i meccanismi della risata in relazione alle sue proprietà terapeutiche. A partire dagli anni ’80 infatti,  apparvero negli USA i primi “medici del sorriso”, sulla scia delle esperienze del Dottor Hunter Patch Adams, reso celebre anche dall’omonimo film interpretato da Robin Williams e da quella del giornalista Norman Cousins, che ottenne una guarigione completa dalla spondilite anchilosante grazie alla somministrazione quotidiana di forti dosi di film comici e vitamina C. Da allora i risultati della “terapia del sorriso” sono stati molto promettenti, tanto che una ricerca condotta all’interno del New York Presbiterian Hospital ha registrato una durata delle degenze ridotta del 50% e una diminuzione del 20% dell’utilizzo di antidolorifici nei pazienti che erano stati sottoposti a tale “trattamento”.  Il fatto di ridere infatti avrebbe delle ripercussioni interessanti non soltanto dal punto di vista psicologico, ma anche da quello prettamente fisico. Innumerevoli sono le dimostrazioni di questa teoria e proprio su questa strada si sta lavorando, soprattutto negli ospedali e con i malati cronici, così da ridurre il ricorso ad antidolorifici e in molti casi, accelerare i tempi di guarigione. E’ dimostrato ad esempio come la risata aumenti l’ossigenazione del sangue, favorendo il ricambio di aria nei polmoni.  Grazie al massaggio prodotto dai movimenti del diaframma, poi, si determina una maggiore irrorazione sanguigna degli organi interni, che quindi funzionano meglio, e dell’epidermide in generale, specie quella dei muscoli facciali, che restano quindi più tonici. Ridere poi favorisce la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore, e delle endorfine, delle sostanze che aiutano a sentirci bene. Anche il sistema immunitario trae vantaggi dalle persone allegre: le difese infatti risultano rafforzate  e gli effetti negativi di ansia e stress vengono magicamente neutralizzati, senza contare che il sorriso è il miglior passaporto per una vita sociale ricca e soddisfacente. Nelle righe seguenti, vedremo la portata dell’impatto degli effetti positivi che il buonumore genera sull’organismo, così come i danni che possono invece provocare tristezza e stress.  Ma perché ridiamo?

Perché ridiamo?
Per quanto possa sembrare strano, la risposta a questa domanda tutt’ora non esiste. Si sono formulate svariate teorie per cercare di dare una spiegazione a uno degli atti più naturali del mondo, eppure nessuna si è rivelata esaustiva. Secondo alcuni il sorriso sarebbe una sonda per le relazioni sociali umane, in quanto in pochi istanti riesce a farci identificare qualcuno come ostile o meno e rappresenta un vero e proprio collante per l’umanità. Ridere poi servirebbe a rassicurare gli altri e a renderli quindi inoffensivi e stimolerebbe i circuiti cerebrali responsabili dell’euforia. Come lo sbadiglio poi, anche la risata è contagiosa: il solo fatto di vedere una persona ridere di gusto quindi, ci spinge a fare altrettanto e contribuisce quindi al nostro buonumore. Questo piccolo gesto è carico di forti connotazioni relazionali: una persona che sorride spesso infatti riesce a mettere a proprio agio gli altri e ad instaurare quindi dei rapporti migliori, anche dal punto di vista lavorativo, riesce a farsi ascoltare meglio quando parla e, in genere, ha più successo in qualsiasi campo si applichi. In effetti la connotazione sociale della risata è forte: impegna un ridottissimo numero di muscoli (solo 19) ed è un segnale universale che in pochi istanti fornisce a chi ci sta davanti svariate informazioni su di noi e consente di instaurare velocemente delle relazioni sociali, messa a punto in un’epoca in cui non esisteva neppure la comunicazione verbale.

Come dicevamo poc’anzi però, è dal punto di vista salutistico che in questi ultimi decenni si è indirizzata la gelotologia. Pare infatti che ridere allunghi addirittura la vita, in quanto la serotonina , oltre ad influire anche sulla capacità di comprensione, sulla memoria, sulla gioia e sulla rabbia,

Ridere fa bene al cuore, e non solo!

La risata è particolarmente utile durante le situazioni di dolore fisico, poiché stimola la liberazione di beta endorfine e catecolammine, degli analgesici naturali che riducono  quindi il ricorso ai farmaci. Questo si rivela particolarmente utile durante il decorso post operatorio o nei casi di dolore prolungato, come ad esempio nei malati di cancro. Proprio in questi pazienti si è osservato un aumento selettivo delle difese immunitarie (i linfociti T) in seguito a sedute di sorrisoterapia, che si sono rivelate utilissime anche per i malati di AIDS, in cui hanno stimolato la risposta contro il virus, aumentando l’attività delle cellulare killer. In alcuni ospedali africani, dove le risorse sono assai limitate, la terapia del sorriso è applicata con buoni risultati da anni.
Un altro campo di applicazione del sorriso è quello che coinvolge i bambini: si è infatti constatato che gli esami particolarmente invasivi venivano tollerati molto meglio se prima di eseguirli c’erano dei clown a far ridere i piccoli pazienti.
Ridere poi fa bene anche al cuore: da una ricerca è infatti emerso che le endorfine che si liberano quando si ride producono uno stato di eccitazione che favorisce la dilatazione delle coronarie, esattamente come l’esercizio fisico, diminuendo così il rischio di ictus e infarto. A venti volontari sani, infatti. è stato fatto vedere un film comico e si è poi proceduto alla misurazione del flusso di sangue nell’arteria del loro braccio tramite ultrasuoni: questo è risultato aumentato di circa il 20% alla fine della proiezione e questo incremento si è mantenuto costante anche a distanza di 45 minuti dal termine del film.

Tristezza per favore vai via
Allo stesso modo invece, ma al contrario, le emozioni negative determinano effetti sull’organismo, che spaziano da un aumento della pressione arteriosa, con conseguente innalzamento del rischio di malattie cardiocircolatorie, primi tra tutti ictus e infarto. Non solo, ma è stato dimostrato che non sono solo gli shock improvvisi a mietere vittime, ma esiste una correlazione tra gli stati emotivi cronici, quali lo stress, l’ansia, la depressione e il nervosismo e molte malattie. La depressione ad esempio raddoppia il rischio di attacco cardiaco. In situazioni di stress infatti l’organismo rilascia gli ormoni cortisolo e adrenalina, che contribuiscono a far aumentare i livelli ematici di glucosio e la pressione sanguigna. In natura tutto questo ha una funzione specifica, ossia di preparare il corpo a un eventuale scontro o fuga, ma nella nostra società tutto questo si rivela solo dannoso e predispone a svariate patologie se protratto nel tempo. C’è chi ha addirittura identificato una “sindrome da cuore spezzato”, i cui effetti finali sarebbero molto simili a un attacco cardiaco
Insomma, sembrerebbe proprio che la miglior ricetta per vivere a lungo e in salute sia quella di essere felici e sereni. Purtroppo per la maggior parte delle persone questo non accade se non per brevi periodi, ma è però possibile educarci a scaricare lo stress attraverso la ginnastica o lo yoga o in qualsiasi altra attività ci procuri piacere e ci rilassi. Per questo è importante avere hobbyes e interessi da coltivare, poiché non solo ci consentono di occupare il tempo in maniera proficua, ma ci aiutano a restare in buona salute. Dunque, mentre aspettiamo che la scienza scopra il segreto dell’eterna giovinezza, alleniamoci a sorridere il più possibile: cuore e mente ce ne saranno grati a lungo.

Uno studio dell'università di Baltimora conferma quanto intuito dal medico clown Patch Adams. Ridere fa buon sangue, dice un vecchio proverbio. Ridere fa bene al cuore, conferma un'originale ricerca scientifica appena presentata a Orlando, in Florida, all'American College of Cardiology , l'appuntamento più importante dell'anno per i cardiologi di tutto il mondo.
La risata è un vero e proprio farmaco, ci suggeriscono i ricercatori, con tanto di indicazioni.
Dosaggio
: una somministrazione di quindici minuti al giorno.
Effetti
: miglioramento della circolazione del sangue e prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Controindicazioni: nessuna. Una medicina che va bene per tutti, grandi e piccoli, uomini e donne.
La terapia del sorriso non è una novità: tutti ormai conoscono la storia di Patch Adams, il medico americano con il naso da clown che prima ha intuito, poi trasformato in cura il potere benefico della risata.

SEQUENZE DI FILM - Ora gli studiosi dell'Università del Maryland a Baltimora ci dicono che la risata è capace di stimolare l'espansione dell'endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, favorendo così il passaggio del sangue, esattamente come succede con l'esercizio fisico. E lo dimostrano in un modo originale, ma scientifico: misurando con gli ultrasuoni il flusso sanguigno nell'arteria del braccio di venti volontari, prima e dopo la proiezione di due film, uno allegro e uno drammatico. Il primo, «King Pin», è una commedia dei fratelli Farrelly (quelli di «Tutti pazzi per Mary»), uscito in Italia soltanto in cassetta. E' bastata una serie di gag fra un ex campione di bowling, senza la mano destra, e un Amish naturalmente portato al gioco, ma contrario per motivi religiosi, perché tutti i partecipanti all'esperimento, tranne uno, mostrassero arterie rilassate e un aumento del flusso di sangue per un tempo che andava dalla mezz'ora ai 45 minuti dopo la visione della pellicola. Esattamente l'opposto succedeva a quelle stesse persone quando assistevano alle sequenze, tanto spettacolari quanto violente, dello sbarco in Normandia con cui si apre il film «Salvate il soldato Ryan» di Spielberg: in quattordici dei venti spettatori volontari le arterie si restringevano e il flusso sanguigno si riduceva.

STRESS MENTALE - «Mediamente - ha precisato uno dei ricercatori americani, Michael Miller - il flusso aumenta del 22 per cento come conseguenza della risata e diminuisce del 35 per cento durante uno stress mentale. C'è una grande variabilità fra persona e persona, ma tutto quello che condiziona lo stato emozionale di un individuo ha un impatto importante sul cuore». L'endotelio è il punto di partenza dei processi che portano all'aterosclerosi, cioè all'indurimento delle arterie e al loro restringimento, situazioni che aumentano il rischio di infarto e di ictus. E se è vero che la risata aiuta a mantenere un endotelio sano, è immaginabile che possa ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. «La risata, come l'esercizio fisico - ha continuato Miller - stimola la produzione di endorfine, sostanze chimiche che hanno un effetto benefico sul sistema cardiovascolare. Le modificazioni che noi abbiamo visto nell'endotelio sono simili a quelle che si osservano come conseguenza dell'attività aerobica, ma senza i dolori, gli indolenzimenti e le tensioni muscolari associate a quest'ultima».

SENZA ASCENSORE - Se la risata appare efficace quanto l'esercizio fisico nello stimolare la salute dei vasi, questo non significa che si debba rinunciare all'attività fisica come sistema di prevenzione delle malattie cardiovascolari. «L'esercizio fisico - commenta Calogero Calcullo, coordinatore nazionale per la prevenzione dell'Associazione dei cardiologi del territorio - provoca una dilatazione diretta dei vasi sanguigni, a differenza della risata, dove sono i mediatori chimici, come le endorfine, ad avere l'effetto dilatante. A questo si aggiunge la funzione di allenamento sul muscolo e sulla capacità dell'emoglobina di trasportare ossigeno ai tessuti. L'esercizio fisico ha dunque un effetto più completo su tutto l'organismo».
Una buona ricetta pratica per uno stile di vita salutare, suggeriscono i ricercatori, dovrebbe prevedere trenta minuti di attività fisica tre volte alla settimana e un quarto d'ora di risate al giorno. «E' dimostrato che un'attività fisica regolare come il salire e scendere tre o quattro piani di scale al giorno - conclude Calcullo - riduce l'incidenza di malattie cardiovascolari del 10-15 per cento. Basterebbe, dunque, rinunciare all'ascensore per rischiare meno l'infarto».

 

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