Parco del Gargano
Parco Nazionale del Gargano
Armonie e complessità nella Montagna del Sole.
Tutta la Puglia è un enorme tesoro ambientale: la natura le ha donato beni e risorse visibili ed invisibili, presenti in superficie quanto nel sottosuolo, tanto lungo la costa a tratti ancora selvaggia, quanto sui rilievi, che se pur modesti, spesso sono inaccessibili. Ciononostante, per conservare e tutelare un patrimonio purtroppo sottoposto alla distruttiva opera dell’uomo e della modernità, anche questa regione ha dovuto darsi delle regole, è stata spinta a prendere delle precauzioni per conservare uno specifico ambiente di non comune bellezza.
Così, da decenni, la Puglia ha provveduto a costituire una serie d’oasi e riserve naturali, il cui punto di riferimento è dal 1991 il Parco Nazionale del Gargano, voluto per proteggere un ecosistema splendido e fragile, caratterizzato da un elevato grado di biodiversità.
Persino l’ambiente propriamente fisico di questo territorio è alquanto vario. Si passa dall’enorme masso calcareo del promontorio garganico- la Montagna del Sole - carsicamente crivellato da oltre 4000 doline, allo splendido arcipelago delle Tremiti dove le lancette del tempo si sono fermate a secoli fa, dalle Isole di Diomede, alle lagune costiere di Lesina e Varano, dalle paludi di Daunia Risi, ricordo di risaie mai nate, a Frattarolo, in quella zona dell’antico Lago dei Salpi dove l’imperatore Federico soleva cacciare col falcone nelle defense a lui riservate e sorvegliate dai forestari equites.
Con un contorno di rive e di ciottoli, di impressionanti falesie, spiagge sabbiose, ampie baie e faraglioni che spuntano all’improvviso dal mare, la macchia mediterranea e le pinete che seguono le rive fino a lambire la spuma di onde trasparenti, il Gargano stupisce per le sue bellezze paesaggistiche, per il suo aspetto rude e caratteristico.
Lo sanno bene i turisti che ogni estate affollano le strutture e le spiagge del promontorio, magari incuranti dei danni che a volte abbandonano alle loro spalle. Non tutti sono capaci invece, di guardare alla ricchezza dell’ecosistema ambientale e ai retaggi storico-arstistici di un territorio che merita sicuramente di essere conosciuto più a fondo.
Dalle grotte ai santuari, dai quartieri caratteristici dei suoi antichi centri, come Vieste, Peschici, Mattinata, Vico e Rodi Garganico ai castelli svevo-normanni, il Gargano riserva sorprese anche a chi voglia apprezzarne gli usi, i costumi, le tradizioni della popolazione, per chi voglia assaporare la cucina tipica o stupirsi con la semplice bellezza dell’artigianato. Le ceramiche decorate a mano, i vasi d’argilla torniti da pazienti polpastrelli, il ferro battuto, le statuette di cartapesta, i ricami al tombolo come quelli delle donne di un tempo, aiutano a recuperare una dimensione tradizionale che qui non si è persa, e suggeriscono immagini di un passato laborioso di cui i più nostalgici porteranno alle loro case un ricordo.
Per i naturalisti più appassionati, invece, il Gargano è una grande, meravigliosa scoperta: la varietà dei microclimi presenti sul suo territorio fa in modo che esso sia il regno di circa duemila specie di piante che vanno dalle più piccole e rare, come la scabiosa, a quelle giganti, il faggio ad esempio, fino a ricreare le suggestioni dei boschi montani con la Foresta Umbra, mentre lo spettacolo oltremodo incantevole dei prati puntellati di ogni specie di orchidee spontanee, dalle più comuni alle più rare, attira anche i non esperti.
Più semplice apprezzare invece l’insolita bellezza dei tranquilli laghi costieri di Lesina e Varano, sulla costa nord orientale del Gargano, specchi d’acqua salata d’antica origine, dove la specificità di una cultura materiale e di una storia fatta di reti e di pescatori, pervade a tutt’oggi l’ambiente delle comunità dei due omonimi paesi che vi si specchiano.
Unite dal fascino delle acque, le due lagune sono in grado di dare sensazioni indimenticabili, come quella di perdersi nei canneti della “Sacca orientale” del lago di Lesina, entrando in diretto contatto con aironi cinerini, garzette, cavalieri d’Italia, falchi di palude e folaghe che vi transitano in quantità infinite, o quelle di vedere un tramonto sulla laguna di Varano venendo giù dall’alto del picco dove sorge la fantastica Ischitella per arrivare a Cagnano, città di antiche tradizioni, le cui origini sono fatte risalire alla leggendaria Uria.
A tutto questo va unito il fascino della macchia mediterranea rimasta intatta sul vasto tombolo del Lago di Lesina, denominato “Bosco Isola”, dove in soli 500 metri è possibile scoprire la ricchezza ambientale di una vegetazione che passa dall’eringo al leccio, facendo assaporare i profumi del rosmarino e dell’alloro immersi nei colori dell’erica e del cristo fiorito.
Gli aironi cinerini, le garzette e i germani reali, non sono però, gli unici ospiti della Laguna di Lesina. Un gruppo di fenicotteri, in località Cannella, colora di rosa le calde ore del tramonto e la goffa voce di questi splendidi uccelli si confonde con il vento mentre, con leggiadria, formano figure stilizzate e lunghe file ondeggianti. Non si potrebbe chiedere di meglio che allontanarsi dal Gargano con impressa nella memoria un’immagine degli eleganti voli dei fenicotteri rosa.
GASTRONOMIA
La Puglia è una gran bella regione, baciata non solo da un meraviglioso clima, ma pervasa da un’aura antica che alimenta una tradizione gastronomica fra le più godibili ed interessanti di tutta l’area mediterranea. Qui, l’albero sacro a Minerva, l’olivo, offre un olio di straordinaria bontà, leggero, fine, fruttato e leggermente piccante, adatto tanto alla preparazione delle saporitissime ricette tradizionali quanto ad essere gustato semplicemente da solo, colato delicatamente su una fetta del famoso pane pugliese.
Se il mare del Gargano invita ad essere visitato durante l’estate, in realtà la vite, dalla quale si vinificano Doc rossi, bianchi e rosati generosi per gradazione, il mandorlo, gli agrumi, i pascoli e i coltivi che si estendono sul Gargano, rendono questo promontorio ancora più affascinante durante la stagione autunnale. In questo periodo dell’anno, infatti, più che durante gli altri, ci si può lasciar sedurre dai sapori della natura e di un mare che dona alle tavole pesce di ogni tipo: frutti di mare, ricci, seppioline, polipetti (speciali nella ricetta “in casseruola”), cozze e quant’altro si possa desiderare.
La migliore e più antica tradizione pugliese, però, si ritrova nelle ricette dei primi piatti: la pasta, qui ha una storia atavica che s’intreccia strettamente a quella di ortaggi che conservano ancora il gusto della natura. Le “orecchiette”, servite con un saporito sugo di pomodoro, ragù oppure verdure, sono famose in tutto il mondo; non da meno i “cavatelli”, o i “picchiarelli”, che vanno consumati freschi e magari assaggiati con cime di rapa soffritte assieme ad acciughe e molliche di pane.
Che dire poi del sapido o piccante “canestrato pugliese”, un formaggio di latte di pecora a pasta dura, ideale per terminare un pranzo gustoso prima di assaporare le delizie della pasticceria pugliese tradizionale.
Non assaggiare il latte di mandorle sul Gargano, è quasi un delitto: qui dove i mandorli regalano frutti dolcissimi e saporiti, questo “dolce non dolce”, è tradizione che sia sorseggiato come una normale bevanda, ma, per chi proprio non riesce a fare a meno del dessert, potrà gustare il sapore caratteristico di questo frutto con una fetta del “pesce di pasta di mandorla”, dolce tipico natalizio, ma delizioso tutto l’anno.
I “bocconotti”, ravioli a forma di mezzaluna di pastasfoglia con ripieno di marmellata di amarene e crema pasticcera, oppure il “pasticciotto”, crostata di pasta frolla ripiena di crema, o ancora i “marzapani”, e i tanti altri dolci e biscotti, sono poi una vera irresistibile tentazione per tutti, golosi o no.
Per accompagnare al meglio ogni pietanza, il Gargano offre una scelta ampia di vini DOC, ottenuti da vitigni baciati tutto l’anno dal sole, vini generosi, generalmente asciutti ed armonici come il “Cacc’è Mitte di Lucera” dal colore rosso rubino più o meno carico, odore caratteristico e intenso e gusto pieno, armonico e con retrogusto caratteristico. Sono vini da tutto pasto rossi o rosati, fra i quali si distinguono l’“Orta Nova”, e il “Rosso di Cerignola”, dall’odore vinoso e gradevole, sapore sapido e giustamente tannico. Da sorseggiare insieme al dessert, invece, è perfetto il “Moscato di Trani”, un vino dolce naturale, intenso e dal sapore caratteristico, che nella versione liquoroso è ideale anche come vino da fine pasto o da meditazione.