Siracusa
Siracusa
Sulla costa orientale della Sicilia, in splendida posizione, Siracusa si estende sul mare con l'Isola di Ortigia, il luogo con le maggiori testimonianze del suo splendente passato. Fondata nel 734-733 a.C. e decantata da scrittori, poeti ed artisti di tutti i tempi, Siracusa divenne presto uno dei centri più importanti della Sicilia.
La parte vecchia della città è ricchissima dal punto di vista archeologico e questo patrimonio è racchiuso nel Museo Archeologico "Paolo Orsi", di forma stellare e dai 9000 metri quadri di superficie. I tre settori del museo costituiscono altrettanti percorsi a scelta: il settore A è dedicato alla preistoria e alla protostoria; il settore B alla colonizzazione greca e agli oggetti provenienti da Megara Iblèa e da Siracusa; il settore C è dedicato ai materiali provenienti dalle colonie di Siracusa. Di notevole interesse, nel settore B, il materiale proveniente da Ortigia, la cui datazione arriva sino all' VIII secolo a. C..
La nostra visita di Siracusa inizia proprio dall'isola di Ortigia, cuore della città antica. Centro di Ortigia è l'ottocentesca Piazza Archimede, delimitata da edifici di notevole dignità artistica, come il Palazzo dell'Orologio, il cinquecentesco Palazzo Lanza Buccheri e il Palazzo del Banco di Sicilia. Dalla piazza, scendendo per Via Montalto e procedendo per Via Roma, si arriva alla Chiesa della Concezione: di grande interesse sono gli affreschi della volta raffiguranti la Gloria di Maria.
Si arriva quindi a Piazza Duomo, dove gli scavi d'inizio secolo hanno messo in luce testimonianze della presenza umana a partire dal VI secolo a.C..
Nel V secolo a. C. fu costruito invece il tempio di Atena e già dal VI secolo d.C. il tempio fu elevato a Cattedrale e dedicato alla Madonna di Pilière. Profondamente rimaneggiata negli anni, presenta opere di notevole interesse, come la fonte battesimale del XII-XIII secolo e un ciborio di Luigi Vanvitelli.
Adiacente alla parte meridionale del Duomo c'è il Palazzo Arcivescovile, edificato nel XVII secolo e rimaneggiato nel XIX; dall'altro angolo della piazza, sorge Palazzo Vermexio, attuale sede del Municipio.
Lasciata Piazza Duomo, si giunge alla Piazzetta San Rocco, dove si trova la famosa fonte Aretusa. Da qui, attraverso la passeggiata lungo il mare, si arriva al Porto Grande, dove sorge il Castello Maniace, splendido esempio di architettura militare federiciana, dall'aspetto solido e massiccio.
Si lascia il lungomare e si percorre Via Roma fino all'incrocio con Via Maestranza: qui si incontrano palazzi notevoli, come Palazzo Bufardeci e Palazzo Zappata-Gargallo, che hanno facciate ricche di elementi decorativi.
Lasciamo ora Ortigia per arrivare alla parte opposta della città, dove è la zona moderna, ma dove ci sono anche le più significative testimonianze dell'età greca.
Cominciamo, infatti, con l'Anfiteatro romano, del I secolo a. C. e con l'Ara di Ierone, grande altare lungo quanto uno stadio (198 metri), edificato per celebrare i sacrifici pubblici degli animali.
Di fronte all'Ara di Ierone ci sono il Teatro greco e le latomìe. Il Teatro, del V secolo a. C., è tra gli edifici più belli del suo genere e la sua càvea è una delle più grandi del mondo greco: poteva contenere circa 15.000 posti in origine, 7.500 oggi. Il Teatro è tutt'oggi utilizzato e richiama un vasto pubblico per il suggestivo scenario naturale e per la particolare atmosfera.
Nei pressi del Teatro si trovano le latomìe, grandi cave di pietra che costituiscono uno dei luoghi più caratteristici di Siracusa: la più grande è quella del Paradiso, profonda, in alcuni punti, 45 metri.
Su Viale Teocrito, accanto al Museo Archeologico, c'è il Museo del Papiro e, entrati in Via Von Platen, si passa davanti alla Chiesa dei Cappuccini. Deviando a destra per Via Monte Grappa si giunge, per finire, alla Piazza di Santa Lucia, dove si trovano la Chiesa di Santa Lucia, la cappella del sepolcro e le catacombe.
Il castello di Maniace
In terra di Sicilia, come in Puglia, numerosi sono stati i castelli che, sia con esigenze difensive che come vere e proprie dimore, hanno accolto Federico II e ne portano la traccia, a volte dolorosa.
Questo è il caso del Castello di Maniace presso Siracusa, che si eleva come un monito sempre visibile da qualunque direzione. Perché esattamente questo era il desiderio dell’Imperatore: che da qualunque parte i cittadini volgessero lo sguardo, si ricordassero della ribellione del 1232, e della violenza con la quale era stata sedata, nel sangue.
Qui, nella incantevole Siracusa, gli architetti di Federico II applicarono con precisione i criteri geometrici che vedono ad intersecarsi simbolicamente il cerchio, simbolo del trascendente, e il quadrato, simbolo invece dell’uomo.
Se a Castel del Monte è il numero otto ad essere ricorrente, anche a Siracusa i simboli della cabala, arcana e misteriosa scienza dei numeri, si esplicano in modo intrigante nel numero cinque, con il suo misterioso segreto.
Il portale è grandioso, e ben si addice ad un castello che tale doveva essere per esigenze di difesa e per essere degna dimora dell’Imperatore.
Alcuni ritengono che il castello sia addirittura uno dei rarissimi esempi di “moschea fortificata” presenti in Italia, perché nel sotterraneo, che conduce ad un luogo detto “bagno della Regina”, dove si trova una piccola polla d’acqua dolce, si sussurra che l’Imperatore avesse accarezzato il pensiero di ricreare i giochi d’acqua e gli arabeschi affascinanti delle moschee arabe, perché non bisogna mai dimenticare che alla corte di Federico erano numerosi gli studiosi degli astri che provenivano dall’Oriente, con il quale l’Imperatore amava discutere teorie sul cielo, lo stesso che di notte, in questa terra di miti e di profumi, si distende come un manto leggero a vegliare sul sonno della città.
Prodotti tipici di una terra assolata
Grazie ad un clima mite e temperato, i prodotti della Sicilia sono molteplici ed hanno delle qualità uniche e irripetibili: profumo, sapore, colore e qualità sono gli elementi di questi prodotti.
L'isola, infatti, copre 1/3 della superficie complessiva d'Italia destinata alla coltura biologica, troviamo frutta e ortaggi, frutta secca, vino, olio extravergine d'oliva, conserve e prodotti caseari.
Il settore più ricco è rappresentato dagli agrumi (limoni, mandarini e arance), frutti dalle impareggiabili qualità organolettiche e dal sapore sorprendente.
Tra gli altri tipi di frutta ci sono le pesche, le angurie, i meloni, le pere e le fragole.
Anche per quanto riguarda gli ortaggi la produzione è molto varia, sia con i metodi tradizionali sia con metodi biologici: patate, carote, carciofi e zucchine sono coltivati lungo tutto l'arco dell'anno.
Una menzione a parte merita l'uva da tavola, che è presente nel territorio in diverse varietà, sia bianche che rosse.
Per quanto riguarda il vino vi sono alcune tipologie alle quali è stata attribuita la IGT e altre alle quali è stata attribuita la DOC: famoso in tutto il mondo il vino liquoroso Marsala, il primo vino italiano ad ottenere il riconoscimento Doc nel 1969. Per quanto riguarda i liquori, è stata avviata la produzione biologica del "limoncello", ricavato dalla fermentazione dei limoni rigorosamente non trattati.
Altro elemento base di moltissime ricette dell'antica gastronomia siciliana è il miele, soprattutto di agrumi, di sulla e d'eucalipto.
Tra i prodotti maggiormente commercializzati in Italia e all'estero c'è anche l'olio d'oliva, con una fragranza diversa a seconda della zona di produzione e delle olive utilizzate, ma con un aroma inconfondibile e piacevole che esalta ogni tipo di cibo.
Anche la tradizione casearia siciliana ha radici molto antiche, risalenti al XIV secolo: formaggi come il caciocavallo, il pecorino, il primosale sono da sempre diffusi e apprezzati ovunque.
Infine, bisogna almeno citare gli ottimi dolci siciliani, ai quali spetta da sempre un posto d'onore nella cucina locale: miele e mandorle sono gli ingredienti principali insieme alla crema di ricotta, elemento base della "cassata" e dei "cannoli".