Arnesano

Arnesano

Molto probabilmente il toponimo deriva da "arna", che significherebbe concavità, depressione proprio in relazione alla peculiare morfologia del territorio. La radice arna è individuabile nel toponimo messapico "arnises", termine che esprime il concetto di concavità.

Il territorio di Arnesano ospitò sin dall'antichità un piccolo insediamento urbano. Ciò è testimoniato dal rinvenimento, nel Rione Riesci, di una sepoltura del tardo Neolitico, databile al 2400 a.C., con corredo funebre costituito da tre vasi e da un piccolo idolo di pietra. Tuttavia, la nascita del primo agglomerato urbano risale al X secolo e il suo reale sviluppo avvenne tra il XIII e il XIV secolo.

Dopo il periodo romano e bizantino, di cui non rimangono tracce degne di nota, Arnesano venne conquistata dai Normanni i quali, con la costruzione di una serie di casali, contribuirono alla crescita dell'economia e del numero di abitanti. Nel XII secolo si cita per la prima volta in un documento il casale di Arnesano come appartenente alla Contea di Lecce. Nel 1276 era feudatario di Arnesano il signore Landolfo Caracciolo; dopo la sua morte il feudo passò al suo primogenito e poi al re Ferdinando I, che nel 1464 lo consegnò al console Antonio Guidano. Nel 1489 fu ceduto a Mariotto Corso, cui seguirono la famiglia Bozzi-Corso, che governarono fino al 1613, anno in cui il feudo fu acquistato dalla famiglia leccese dei Marescallo. I Prato e i Bernardini furono gli ultimi feudatari di Arnesano.

Da scoprire


Chiesa dell'Annunziata

Rifatta alla fine del 1500 su una fabbrica medioevale e, in seguito, rimaneggiata e decorata. Anche se molti studiosi datano l'impianto della Chiesa intorno al 1200 - 1400, altri come Cosimo De Giorgi e l'ispettore delle Antichità e Belle Arti, hanno ritenuto che la sua fondazione fosse da collocarsi in epoca normanna ( XII e XIII secolo).

Situata nel cuore dell'antico borgo sarebbe, comunque, un rifacimento del XVI secolo di una costruzione medioevale.

All'interno si conserva, ancora, lo splendido altare maggiore, opera della metà del 500. Notevoli pure l'altare e la tela dell'Annunciazione ( Sec. XVII). Annessa alla Chiesa si presenta una torretta, dotata del primo orologio pubblico della città nel 1770.


Chiesa Matrice Maria SS. Assunta
L'edificio sacro esisteva, con il titolo Santa Maria delle Grazie, già nel 1581. Tra il 1720 e il 1747 fu avviata la costruzione del campanile a torre, con tre ordini, terminata nel 1800. Nell'edificio erano presenti sotto gli altari nove sepolcri, fra i quali uno per il Marchese di Arnesano; tuttavia all’inizio del secolo XIX si riscontrava "un cemeterio a parte, attaccato alla Chiesa Matrice".
Si può, pertanto, dedurre che il Calvario fu costruito intorno al quell'epoca, dato che emerge anche dalle pitture che compongono le scene dell'affresco.
L'altare del SS. Crocifisso fu fatto erigere nel 1750 dai Marchesi Francesco II Prato e Maddalena Maresciallo; per volontà di Giulia Bernardini, la parte inferiore fu rivestita in marmo di Carrara, rivestimento che fu esteso all'intero altare nel 1948. Nella nicchia è custodito uno splendido Crocifisso in cartapesta. La statua, di pregevole fattura, su croce di legno potrebbe essere attribuita alla scuola di Pietro Surgente "Mesciu Pietru te li Cristi".


Il Palazzo Marchesale (secoli XV - XVIII)
Il complesso del Palazzo Marchesale di Arnesano, interamente costruito in conci di tufo squadrati, occupa attualmente una superficie complessiva di 1.790 mq.
Le prime notizie attendibili sul suo nucleo originario risalgono al 1613 quando il Barone di Maglie, Paolo Geronimo Marescallo I, comprò "sub hasta" il feudo di Arnesano e l'antico castello, dimora del precedente signore Prospero Bozzi, consistente allora in quattro camere sotto e sopra a lamie, nelle carceri, in un magazzino per i vini e nel giardinetto incorporato in detto castello (ambienti da individuare nella zona compresa tra Porta Rande e quelli ambienti sottostanti la scalinata d'accesso al piano superiore).

Un'attenta analisi della struttura rivela, in corrispondenza di Porta Rande, l'esistenza di un apparato difensivo, aspetto che segna la differenza rispetto ai palazzi dei vicini Comuni di Monteroni, Lequile, San Cesario, aventi una più evidente connotazione di dimora signorile.

Nel corso del XVII secolo la famiglia Marescallo apportò modifiche ed ampliamenti con la realizzazione della Piazza del Castello, della gradinata, del pozzo, dell'arco in pietra leccese e di altri spazi quali una cucina, una rimessa per la legna, un magazzino per l'olio ed una stalla per i cavalli. Trovarono, inoltre, una sistemazione definitiva, come spazio chiuso, la corte interna e il dispositivo d'accesso.

Un'ulteriore opera completata già nel 1691 è da attribuire sempre all'iniziativa dei Marescallo, che in tal modo provvedevano a dotarsi di una residenza degna del loro status, fu la realizzazione della cappella dedicata a Sant'Oronzo, costruita a volta nel piano superiore con vista sulla corte interna. 

Probabilmente sotto la direzione di Mauro Manieri, rinomato architetto salentino, verso il 1730 furono avviati i lavori per la creazione di una serie di ambienti con funzioni di rappresentanza, tra i quali tre connessi prospetticamente tra loro su un asse lungo circa 50 metri, terminanti nel salone principale alto circa 11 metri, la cosiddetta galleria.

Le ampie sale, i cui accessi sono decorati con elementi vegetali e con grandi conchiglie in stucco poste sulle architravi delle porte, sono valorizzate dalle diverse aperture verso l'esterno, mediante le quali è assicurata un'ottima illuminazione ed aerazione diurna.

Nel 2007, nel corso degli interventi di recupero e consolidamento del Palazzo Marchesale, al piano nobile sono state rinvenute numerose decorazioni pittoriche, giudicate dal prof. Ruggiero Martines, Direttore Regionale ai Beni Culturali, "estremamente preziose e di fattura particolarmente elegante" e dal Soprintendente Arch. Augusto Ressa "di straordinario interesse e quasi sicuramente risalenti all'epoca barocca".

Dai saggi eseguiti sui ritrovamenti pittorici sono emerse decorazioni a tempera, realizzate, intorno al 1750-1760, su intonaco asciutto, probabilmente eseguito qualche decennio prima quando probabilmente i Prato non avevano nessuna intenzione di affrescare le sale del loro Palazzo.

Negli affreschi del Palazzo Marchesale di Arnesano, diversamente da quanto si può notare in quelli che adornano altri palazzi aristocratici del Salento (Botrugno, Sternatia, ecc.), non ci sono ardite vedute prospettiche; d'altra parte occorre sottolineare che proprio gli affreschi delle volte, dove in genere si concentravano questi soggetti, sono andati perduti quasi integralmente.

Sui muri, in guisa di quadri di forma ovale e quadrata, sono presenti varie raffigurazioni: paesaggi lagunari, scene arcadiche, vedute di marine, decorazioni e medaglioni di colore ocra con motivi floreali e geometrici.

Tra i paesaggi spicca, nella prima sala, una veduta della città di Lecce, riconoscibilissima dall'altissimo campanile della cattedrale e dalla cerchia di mura che la racchiudeva.

Monumenti e chiese

Palazzo di Selvaggio Guarini
E' una delle poche testimonianze dell'edilizia cinquecentesca. Il palazzo di Selvaggio Guarini, di antica e nobile discendenza, uomo d'arme e Sindaco di Lecce per il biennio 1575-76.

Asilo Bernardini e cappella interna

L'asilo fu voluto da Giulia Bernardini, membro della famiglia che aveva ereditato il titolo, la posizione e i beni dei vecchi marchesi del paese.

Cappella di S. Maria di Montevergine
Sorge a tre chilometri da Arnesano, in agro di Lecce. La sua costruzione risale al 1635 quando il luogo era territorio di Arnesano. 

Chiesa di S. Antonio Abate
Se ne parla nel 1640, quando il vescovo Pappacoda la trovava in cattivo stato, però passò un secolo prima che fosse di nuovo citata. Fu infatti ricostruita dall'Università nel 1744 con il nome di S. Antonio di Vienna.

Chiesa di S. Antonio da Padova

La chiesa di Sant'Antonio da Padova fu costruita intorno al 1676 dal leccese Carlo Antonio Brillo nei pressi dell'omonima masseria ubicata nelle campagne del paese. 

Il Parco Urbano
Il parco urbano è stato concepito sullo sviluppo di tre vie, reali e simboliche: la via dei colori, la via degli odori, la via dei sapori.

L'Idoletto
Il più importante reperto archeologico emerso dal sottosuolo è la tomba con l'idoletto tardo-neolitico, databile al 2400 a.C., rinvenuto alla fine degli anni nel 1969.

Monumento alla Madonna dell'Assunta o Monumento Ostile
La statua dell'Assunta con la colonna e il Capitello fu realizzata nel 1948 dall'antica e celebre ditta Peluso di Lecce. Il monumento che doveva essere commemorativo dei Caduti delle ultime guerre.

Palazzo di Selvaggio Guarini
E' una delle poche testimonianze dell'edilizia cinquecentesca. Il palazzo di Selvaggio Guarini, di antica e nobile discendenza, uomo d'arme e Sindaco di Lecce per il biennio 1575-76.

Piazza Paisiello
L'odierna Piazza Paisiello nasce da un progetto di riqualificazione urbana, realizzato dall'Amministrazione Comunale nel 2013, che ha avuto l'obiettivo di creare uno spazio pedonale.

Porta Rande

La porta di accesso al centro storico
Sulla volta di Porta Nuova (comunemente detta "Porta Rande")"che dal paese portava, dopo aver superato la piscina della corte baronale (probabilmente il pozzo Casale), a Lecce e a Monteroni".

SS. Crocifisso
Croce lignea e statua in cartapesta. Questa meravigliosa immagine del Cristo in croce è opera di Pietro Surgente (fine XVIII secolo). 

 

Dove mangiare

Ristorante Maresca 
TRA GLI ULIVI - Il Maresca Ristorante trova posto in una villa immersa nel bel paesaggio salentino composto da ulivi e muretti a secco. Il contesto è decisamente romantico e ideale per tutti coloro che vogliano fare un tuffo nei buoni sapori mediterranei.

ACCOGLIENTE - Ampie sale, arredo semplice e volte a botte creano un'atmosfera perfetta per mille occasioni diverse, dai pranzi in famiglia per festeggiare una ricorrenza fino alla cena di coppia.

PUGLIESE - Di certo il Salento occupa un posto di rilievo su tutte le tavole, ecco dunque specialità come la pasta ai frutti di mare e i fritti misti, ma non mancano i piatti di terra come le costatine di agnello.
Cortesia,eleganza, ottima qualità del cibo. Sono questi i principali elementi che contraddistinguono questo ristorante. Ogni piatto ben presentato , perfettamente curato, un piacere per occhi e palato, finoal dolce. Grazie anche per la splendida accoglienza e l' ottimo servizio. Gentili, veloci e impeccabili.- C
Un esclusivo angolo del gusto nel cuore del Salento: ambiente raffinato, cucina esclusiva, sapori unici per chi sceglie un'ottima location per cena

 

Registrazione newsletter

Iscriviti per ricevere la nostra newsletter