Museo della liquirizia
Il MUSEO DELLA LIQUIRIZIA “GIORGIO AMARELLI”
Una storia nella storia, una saga, quella degli Amarelli, iniziata intorno all’anno Mille e proseguita nei secoli fra Crociate, impegno intellettuale e agricoltura.
Una storia da toccare con mano, da leggere, da ascoltare, da vivere nel Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. La famiglia Amarelli ha voluto fortemente la realizzazione di questo Museo nel desiderio di presentare al pubblico una singolare esperienza imprenditoriale, nonché la storia di un prodotto unico strettamente legato al territorio. Una storia di lavoro, di cultura, di impresa, di tradizioni, che affonda le sue radici nella terra di Calabria, a Rossano, in Contrada Amarelli.
Sede del Museo la storica residenza di impianto quattrocentesco, da sempre dimora e centro degli interessi della famiglia Amarelli. L’imponente edificio, ingentilito da decori secenteschi, è affiancato da un delizioso giardino di agrumi e da una piccola chiesa, parti integranti dell’ampio complesso. L’esposizione inizia dall’atrio, in cui si apre un ambiente con alcune vestigia di una mobilità di altri tempi: ruote di carrozze, vecchie biciclette, lanterne e le uniformi di cocchieri e palafrenieri corredate da bottoni con gli stemmi di famiglia. Lungo le scale, in un piccolo vano, le eleganti copertine da riposo dei cavalli con i monogrammi intrecciati. Affianco alla porta d’ingresso il logo degli Hénokiens, la prestigiosa associazione internazionale che riunisce le aziende familiari bicentenarie di tutto il mondo, della quale Pina Amarelli è stata Presidente, e quello delle Dimore Storiche Italiane. Appena entrati l’attenzione va alla storia familiare, proposta attraverso incisioni, documenti, libri e foto d’epoca e che ci mostra una sorprendente “holding” ante litteram: agricoltura, impresa, cultura e politica. Una grande vetrina esagonale conferisce una nota di colore e dimostra, con gli abiti e gli oggetti della vita sociale, l’appartenenza della famiglia alle élites del Regno di Napoli.
Nello spazio sovrastante sono ospitati i segni della prima organizzazione del latifondo: finimenti, attrezzi agricoli e oggetti di vita quotidiana in campagna. E finalmente la storia della liquirizia, elemento basilare dell’impianto narrativo, che parte da un ramo sotterraneo della pianta e dalla sua prima icona in un antico codice, affiancata da documenti della sua iniziale lavorazione nei “conci” della zona. Al centro della galleria il sistema di produzione tradizionale, dalle balle di radice agli attrezzi manuali nonché l’amministrazione, illustrata da numerosi documenti sui meccanismi di gestione fra il 1700 e il 1800: giornali della produzione, libri contabili, registri paga e corrispondenza tra produttori e con le autorità di governo. Sulla parete opposta i percorsi della commercializzazione e le forme di trasporto, dai buoi ai bastimenti, dai treni al sogno dell’idrovolante e, in un angolo, la riproduzione di un vecchio ufficio spedizioni con le casse di legno, i timbri, le fatture ed il progenitore delle nostre fotocopiatrici.
Infine il punto informatico, strumento didattico a supporto del percorso di visita, dal quale si può accedere a dati sul mondo della liquirizia e navigare negli infiniti siti che parlano di questo delizioso ed unico prodotto della costa ionica calabrese. Agli estremi della galleria da un lato la ricostruzione di un punto vendita ottocentesco con oggetti d’uso dell’epoca e confezioni allora in produzione, dall’altro una istantanea cartografica della Calabria di metà ottocento sotto una grande vetrata che si affaccia sulla galleria della modernità e del presente. Qui la narrazione inizia da un pannello che descrive, con sintesi scientifica e accuratezza didascalica, la cronologia e le applicazioni delle scoperte degli ultimi secoli del campo della fisica e dell’elettricità. Fra vecchi tralicci ed essenziali arredi rischiarati dalla fascinosa luce di lampade Edison, si dipana la storia dell’introduzione dell’energia trasportata e della rivoluzionaria trasformazione avvenuta nell’organizzazione delle imprese e, nello specifico, nel “Concio” Amarelli.
La corrente prodotta a Rossano passa in una cabina aziendale che la riduce da 3300 a 110 volts, per poi distribuirla in tutti gli impianti con una tecnologia così interessante da costituire oggetto di visita e di studio da parte dell’Università di Napoli nel 1907. Immediata conseguenza di questa fondamentale innovazione è la produzione del vapore, che diviene elemento indispensabile e determinante nella strutturazione dei metodi e degli spazi produttivi. Si individuano i cicli meccanizzabili e si affinano i processi, accentuando la specializzazione e aprendo nuovi orizzonti commerciali.
Intanto anche le grandi esposizioni universali hanno fatto intravedere mercati da esplorare e hanno esaltato le esperienze coloniali, facendo conoscere popoli lontani e luoghi misteriosi. Sull’onda di queste suggestioni si creano originali prodotti dai nomi esotici, come gli “Assabesi”, prima lavorati a mano e poi ingegnosamente automatizzati con un monumentale macchinario.
Nasce una grafica specifica dallo stile particolare e si opera una svolta significativa nel confezionamento che porta all’immediata riconoscibilità del marchio. Negli anni ’20 Torino diviene un avamposto – osservatorio dell’Amarelli, con una serie di invenzioni accuratamente coperte da brevetto. La produzione deve tenere il passo rispetto al marketing e ciò comporta la creazione di stampi in bronzo e di rotative per spianare la liquirizia, velocizzando e ottimizzando il risultato finale. Un’attenzione specifica viene dedicata alla fantasia delle forme e alle immagini giocose ispirate al mondo dell’infanzia. Non solo i bambini, amanti da sempre della salutare dolcezza della liquirizia, ma anche gli adulti apprezzano le deliziose confezioni che portano nel mondo il sapore della benefica pianta dalle nobili radici.
Si intensifica la diffusione nei mercati esteri con la partecipazione alle più rilevanti fiere internazionali, mentre si amplia la gamma dei prodotti a base di liquirizia. Dalle gommose ai sassolini, dal cioccolato ai torroncini, dalla pasta al sale, dai liquori alla birra, fino ai profumi più esclusivi e al fresco dentifricio di uso quotidiano, sperimentando prestigiosi partners, attirando l’attenzione di chefs pluristellati e diventando, addirittura, protagonista di un film. La presentazione è sempre più elegante ed esclusiva, con interventi grafici innovativi e accurati, tanto da rendere il confezionamento parte integrante del prodotto.
Si accentua il legame con la tradizione e si suscita l’emozione del consumatore utilizzando immagini tratte dagli archivi della Casa per diffondere liquirizia di altissimo pregio. La comunicazione anticipa e segue ogni novità, assumendo come valore fondamentale la capacità di coniugare imprenditorialità e cultura. L’attenzione alle prescrizioni in tema di igiene e sicurezza e alle certificazioni inerenti i processi e la qualità, nonché l’adesione ad un Codice Etico, ben si abbinano all’associazionismo con realtà affini e al progetto di musealizzazione della storia aziendale e familiare.
Così, mentre si ammira un’esposizione di oggetti che narrano l’entusiasmante avvento dell’era elettronica e ci si proietta verso un futuro sempre più tecnologico, un’elegante vetrina, testimone della raffinatezza dei prodotti del territorio, enfatizza i momenti maggiormente significativi della più recente storia Amarelli. Il Premio Guggenheim, attribuito al Museo nel 2001, per aver saputo comunicare e trasmettere una filosofia singolare legata all’impresa e alla famiglia, il francobollo emesso nel 2004 dalle Poste Italiane per celebrare il Museo nella serie “Il Patrimonio Artistico e Culturale Italiano”, la Cittadinanza Onoraria di Rossano a Pina Amarelli nel 2011 e l’attribuzione del Certificato di Eccellenza 2016 da TripAdvisor (prima scelta tra i musei della Calabria), sono simboli di una lunga storia di successo fondata sullo sviluppo sostenibile e costantemente protesa al dialogo e alla crescita totale del territorio.
L’ ARCHIVIO E Il MUSEUM OFFICE
L’Archivio Amarelli è il frutto di un’attenzione della famiglia nei confronti della propria storia e di quella dell’ azienda familiare fondata nel 1731.
Si sono così conservati una serie di documenti, alcuni manoscritti, la maggior parte a stampa, che hanno costituito il nucleo della presenza della Amarelli nel Portale Nazionale degli Archivi d’Impresa. Da qui l’attenzione della Soprintendenza Archivistica della Regione Calabria, vista l’entità di questo patrimonio, ha inviato un gruppo di propri esperti per riordinare e catalogare questo ampio materiale. Alla fine di questo intervento, professionale ed appassionato, con decreto del Ministero per i Beni e le attività Culturali del 20 dicembre 2012 l'Archivio Amarelli è stato dichiarato d’interesse storico particolarmente importante. L'Archivio è conservato presso il Museo della Liquirizia e raccoglie documenti della famiglia e dell'impresa dal 1445 ad oggi, alcuni di valore inestimabile.
L’archivio conserva inoltre tutta la rassegna stampa dal 1907 ai giorni nostri, e aperto a un pubblico specialistico e viene consultato spesso da studiosi e studenti per ricerche o per tesi universitarie e di master. Molto ricco l’archivio mediatico con videofilmati dal 1985 ad oggi segna, con 25 anni di comunicazione, un originale excursus storico di questo esempio di imprenditoria culturale unico erede e testimone di un’antica tradizione tipica calabrese.
Lo staff del Museo, oltre alle visite guidate, espleta una serie di servizi atti a valorizzare il museo attraverso la collaborazione, a livello nazionale e internazionale, con importanti agenzie di viaggi e tour operators. L’attività del Museo è incentrata nell’accoglienza del turista italiano e straniero e si propone come una tappa speciale per guidarlo alla scoperta del territorio e delle caratteristiche culturali, artistiche ed enogastronomiche della Costa Jonica e della Calabria.
Le visite, gratuite, vengono effettuate tutti i giorni su prenotazione e possono essere svolte anche in inglese, francese e tedesco.
Ai visitatori più interessati viene consegnata, su richiesta, la tessera Club “Amici del Museo” che oltre all’inserimento nella mailing list per essere informati su tutte le news del Museo, consente di avere trattamenti privilegiati.
Anche il mondo della scuola, di ogni ordine e grado, viene coinvolto in questo sistema di collaborazione e interazione attraverso la Tessera “Scuola Amica del Museo”. Durante la visita al Museo e agli impianti produttivi gli studenti ricevono un forte messaggio didattico dal punto di vista storico, culturale e imprenditoriale potendo vedere direttamente il ciclo di lavorazione, dalla materia prima al prodotto finito. Lo Storyboard , attraverso lo spirito di team e di appartenenza che contraddistinguono i collaboratori di ogni livello, viene proiettato al pubblico sotto varie forme al fine di appassionare ogni tipologia di visitatore coinvolgendolo in una visita che si trasforma in un viaggio emozionale e al tempo stesso un’autentica esperienza multisensoriale.
PALAZZO AMARELLI
Il Museo, l’Archivio e il Museum office hanno sede nel Palazzo Amarelli che fa parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. Da sempre appartenuta alla famiglia Amarelli - antico casato la cui origine si fa risalire ad un mitico Ansoise e il cui primo esponente, storicamente accertato, fu Alessandro crociato nel 1101 - la dimora è situata in Rossano, in località Sant’ Angelo.
Imponente e solida residenza padronale, adibita più che altro, come ancora dimostrano le sue strutture fortificate e le molteplici feritoie, a difesa del territorio circostante, essa potrebbe forse identificarsi con il Castello Sant’ Angelo, fabbricato con gli avanzi del distrutto arsenale della repubblica di Turio, nel 1543, per difendersi dalle incursioni dei Turchi.
Aggiunte secentesche ne ingentiliscono l’aspetto esterno con la raffigurazione dei padroni di casa che accolgono gli ospiti da terrazzi fioriti; mentre all’interno, nel Settecento, numerose saranno le sinopie tratte da deliziose raffigurazioni presenti nel Grevius, cui si aggiungeranno, nell’Ottocento, alcuni splendidi medaglioni con l’effigie di coloro che avevano fatto la storia della famiglia.
Splendide porte e grandi stipi adornano tutto l’appartamento del piano nobile, che ha il suo centro ideale nella Sala capitolare con la magnifica collezione di armi.
Interessante è anche il complesso in cui è situato l'edificio, in quanto testimonia il passaggio da una società, strutturata ancora secondo gli antichi sistemi feudali, ad altra che privilegia forme produttive miranti allo sfruttamento intensivo della terra, grazie alle innovazioni tecnologiche sette-ottocentesche.
Queste dimore iniziano così a trasformarsi in veri e propri centri produttivi, con una loro organizzazione economico-sociale e un preciso assetto funzionale. Contornata da sempre più numerosi alloggi per i coloni, il palazzo vede nel tempo incrementarsi il numero dei magazzini e officine dove cominciano a moltiplicarsi negli anni le macchine per la trasformazione dei prodotti agricoli.
LA CHIESETTA E L’ORANGERIE
Riconducibile ai primi decenni del XIX secolo nell’aspetto con cui si presenta a noi oggi, il piccolo edificio di culto è stato ed è il luogo dove, per antico privilegio, la famiglia si riunisce nelle ricorrenze liturgiche significative.
Mantenendo un uso che contemplava queste riunioni davanti agli altari posti all’interno delle sue dimore (connotati peraltro da una non comune sontuosità di arredi liturgici), la famiglia continua questa tradizione cercando, con la collaborazione del Parroco, di assicurare almeno la celebrazione della Santa Messa, oltre che il primo venerdì del mese, la domenica e le altre festività.
Al 1819 ed al 1847 rimontano i primi provvedimenti autorizzativi della celebrazione della Santa Messa; mentre al 1905 ed al 1928 risalgono due provvedimenti, leggibili con grande chiarezza, con i quali le Autorità ecclesiastiche accordarono a Nicola Amarelli e a Nicoletta Amarelli il permesso anche di poter erigere le stazioni della Via Crucis e poter celebrare nella Notte della Natività tre messe con distribuzione della Santa Comunione e possibilità per gli astanti di soddisfare il precetto.
E’ del 1935 inoltre il testamento di Giuseppina Amarelli con cui si raccomanda, agli eredi ed ai nascituri, l’impegno primario del culto della nostra Santa Religione.
Oltre a questi documenti esposti alle pareti della minuscola navata, è possibile contemplare nell’Oratorio i copritabernacolo, ricamati a mano e di colore diverso a seconda della occasione liturgica; mentre nella sacrestia può ammirarsi la splendida collezione di pianete ottocentesche ricamate, alcune anche intessute di fili d’oro. Un piccolo fonte battesimale e qualche altra bella incisione completano l’arredo stabile del sito. Nelle occasioni più importanti è possibile sfogliare su di un leggìo, realizzato in ferro battuto dalle maestranze dell’azienda, un fac-simile di rara perfezione del Codex Purpureus Rossanensis.
Affianco alla Chiesetta un cancello porta nell’orangerie dove splendide piante di agrumi e grandi tendaggi offrono uno spazio unico per eventi, particolarmente suggestivi con l’illuminazione serale.
Il Complesso CONCIO CALDAIA AUDITORIUM
Il grande spazio del “Concio”, risalente al 1731, rende perfettamente l’idea dello scorrere del tempo tra passato e presente.
Magnifica la struttura proto-industriale con antiche capriate in legno, trasformata in luogo di produzione modernissimo in regola con tutte le normative di igiene e sicurezza le più avanzate e con processi computerizzati per seguire le diverse fasi della lavorazione.
Passando attraverso gli attuali macchinari, esempi di continua innovazione, si arriva all’antica caldaia del 1907, museo di se stessa e gioiello di archeologia industriale che, con un proprio spazio espositivo, rievoca e arricchisce la storia del vapore attraverso le caldaie dei vari conci dell’800 in Calabria, nonché testimonia il progresso energetico del territorio, pur ancor lontano dall’uso dell’energia trasportata.
Alimentata dapprima a legna ed in seguito con sansa esausta di olivo, viene descritta minuziosamente nella Rivista Agraria dell’Università di Napoli come esempio di forte novità nell’evoluzione industriale del Mezzogiorno.
Il fumaiolo, con le iniziali del Barone Nicola Amarelli e sapientemente illuminato, svetta imponente dal tetto del concio e fa da sfondo al terrazzo panoramico dal quale si può ammirare, in uno scenario naturalistico circoscritto dal mare, il nostro “Museo open air” con una esposizione davvero unica di pezzi industriali d’epoca.
Sia dal terrazzo che dal concio si può accedere, infine, all’Auditorium “Alessandro Amarelli”, grande ambiente rettangolare da sempre parte integrante del complesso produttivo originario settecentesco. Questo bel locale, detto “Spanditoio” o “Tavoliere”, mantiene un elegante soffitto di travi perfettamente conservate e si contraddistingue per le ampie finestre aperte verso il mare per ottenere la giusta ventilazione necessaria ad agevolare la prima essiccazione della liquirizia.
I naturali profumi provenienti dall’uliveto circostante impregnavano la liquirizia appena prodotta, il cui aroma era poi esaltato dall’aggiunta di foglie di alloro.
Il “Tavoliere” era animato da decine di giovani donne che con rara perizia e genialità quasi artistica, lavoravano con le mani i pani di liquirizia ancora caldi per dare loro la forma di bastoni o di biglie, stendendoli poi su lunghe tavole di legno destinate all’essiccazione finale nelle “stufe”.
Oggi l’Auditorium è una sala conferenze confortevole ed efficiente, ulteriormente valorizzata dalle più sofisticate tecnologie quali computer, videoproiettore, podio con amplificazione acustica ecc., interamente dedicata a eventi, proiezioni e convention.
Sul retro una piccola sala offre la possibilità di riunioni in un ambiente elegante e riservato.
Lo straordinario calendario estivo del Museo, ricco di presentazioni e attività artistiche, si svolge prevalentemente nell’Auditorium, che viene messo a disposizione su richiesta con la possibilità di usufruire di numerosi altri servizi e con l’assistenza dello staff del nostro Museo, composto da personale altamente qualificato.
Inoltre lo spazio prospiciente l’Auditorium e la stessa fabbrica, impreziosito da ulivi secolari di grande impatto nella struttura originaria, viene spettacolarizzato e scelto come location privilegiata per la realizzazione di eventi di vario genere, da quelli culturali a quelli musicali e mediatici.
Il Museo Open Air è un’esposizione all’aperto visitabile gratuitamente e liberamente all’interno del parco antistante gli impianti produttivi. Si estende su un’area di oltre 10.000 mq e si divide in due suggestive sequenze: ‘Macchine’ e ‘Sculture viventi’. Le macchine sono testimonianze palpabili della lunga strada percorsa per disegnare la storia del Concio Amarelli, muti testimoni di un passato ricco di sfumature tra artigianalità e innovazione. Questo singolare museo raccoglie ed espone oggetti meccanici piccoli e grandi, veri capolavori di ingegno prodotti in esclusiva, talvolta nell’officina aziendale, su ideazione di componenti della famiglia e di collaboratori dotati di grande professionalità e di notevole abilità manuale. Le sculture viventi, ovvero gli ulivi secolari, rappresentano un mix perfetto di natura e storia, protagonisti di un’antica tradizione di produzione olearia e spettatori di un’attività imprenditoriale risalente alla fondazione dell’azienda nel 1731. Una passeggiata tra i secoli, ulteriore occasione per rivivere un passato proiettato verso il futuro che conduce al Museo della Liquirizia e ad una piacevole sosta al Museum Cafè e al Licorice shop.
Il Museum Cafè offre al visitatore una gradevole pausa tra una visita e l’altra con i suoi prodotti molto particolari, divenendo il punto di riferimento anche per gli abitanti di Rossano. Ricco di prodotti creativi, ghiottonerie rigorosamente a base di liquirizia, il nostro Museum Cafè viene costantemente assortito con le novità più gustose per soddisfare ogni esigenza, dall’adulto al bambino, con uno speciale caffè aromatizzato alla liquirizia, dolci di occasione e con il delizioso e fresco gelato sempre al gusto di liquirizia.
Nel Licorice Shop, infine, ci si trova di fronte, oltre alla liquirizia pura, regina incontrastata da secoli e prodotto leader dell’azienda, alla vasta gamma di prodotti nuovi e speciali sempre a base di liquirizia, che spaziano dalla liquirizia confettata, con i famosissimi sassolini, alla gommosa, al cioccolato, alla marmellata, la pasta, i torroncini, i tarallini e perfino le mandorle! Oltre ad essere un unicum di leccornie alla liquirizia che accontenta tutti i gusti, dal dolce al salato, con sapori inediti come il Fior di sale, nel Licorice shop, la liquirizia assume anche varie sfumature e declinazioni nel merchandising fino ad arrivare alla cosmetica con l’Acqua di Colonia, lo Shampoo e il Dentifricio, il tutto rigorosamente alla liquirizia!
Progetto Amarelli
L’Azienda Amarelli, attiva in Calabria fin dal 1731, offre l’opportunità di conoscere un peculiare aspetto della storia economica e culturale di questa Regione. Il progetto propone l’acquisizione di alcuni contenuti storici dell’economia del Mezzogiorno illustrati nel Museo, nonché l’apprendimento diretto dei metodi di produzione e lavorazione con un percorso negli impianti produttivi.
ATTIVITA’:
Il progetto si realizza nelle seguenti fasi:
• Visita del Museo e della Galleria della Modernità;
• Visita dell’antico “Concio”, della “Caldaia” e dello stabilimento di produzione (al mattino, da lunedì venerdì);
• Consultazione , su richiesta specifica, dell’Archivio dichiarato dal Ministero dei
Beni Culturali “d’interesse storico particolarmente importante”
• Possibilità di usufruire dell’Auditorium attrezzato con circa cento posti per eventuali vostre esigenze di attività didattiche (alternanza Scuola lavoro, integrazioni su argomenti di studio)
• Degustazione gratuita ed eventuali acquisti da effettuare nel Factory Store annessi al museo
SERVIZI:
L’azienda offre tutti i servizi di accoglienza: ampio parcheggio, posto autobus, toilettes, ambienti climatizzati, accessi facilitati per i visitatori con problemi di deambulazione e servizio ristoro al Museum Cafè. Su richiesta possiamo mettere a disposizione un Auditorium attrezzato per conferenze e videoproiezioni per max 100 posti.
ARTICOLAZIONE DELLA VISITA:
Sebbene non sia previsto un numero minimo o massimo di partecipanti, per un più efficace ed ordinato svolgimento della visita, il gruppo viene ripartito dalle Assistenti Museali e distinto con badges, per un max di 30 persone per il Museo e di 50 per lo stabilimento.
ORARI DELLE VISITE:
Le visite si svolgono esclusivamente su prenotazione:
• alle ore 10, 11, 12, 16,17, 18, 19 nei mesi estivi (Luglio/Agosto fino al 15 settembre)
• alle ore 10. 11, 15, 16 nei mesi invernali
N.B.:Il pomeriggio, il sabato, la domenica e nei giorni di chiusura estiva feriale non sarà possibile la visita alla produzione.
COSTO DELLA VISITA:
L’ingresso è completamente gratuito.
PRENOTAZIONE:
La Visita si effettua solo su prenotazione telefonando al numero 0983/511219 oppure contattando info@museodellaliquirizia.it
MUSEUM OFFICE:
Direttore: Cavaliere del Lavoro Pina Amarelli
Responsabile: Dott.ssa Angela Zangaro
Assistenti Museali: Dott.ssa Claudia Aprigliano e Dott.ssa Cinzia Calarota
Contrada Amarelli Strada Statale 106
87067 Rossano (CS) Italy
Tel.0983/511219 – 0983510512
E-mail: amarelli@amarelli.it - info@museodellaliquirizia.it
www.museodellaliquirizia.it
Potrete arricchire il Vostro itinerario con la visita:
Museo del Codex www.museocodexrossano.it
Il museo custodisce la sua opera principale: il Codex Purpureus Rossanensis, un evangelario miniato scritto in greco antico del VI secolo, riguardante il Nuovo Testamento, inserito nelle liste del patrimonio UNESCO nella categoria "Memory of the Word" il 9 ottobre 2015.
Secondo molti si tratta del Vangelo illustrato più antico al Mondo.
Castello Ducale Corigliano www.castelloducale.it
Il Castello ducale di Corigliano Calabro da quasi mille anni domina l’ingresso meridionale della Piana di Sibari, ovvero quella che fu la più celebre e fertile pianura della Magna Grecia.
E’ una fortezza risalente all'XI secolo, ed è stato definito come uno "fra i castelli più belli e meglio conservati esistenti nell'Italia meridionale
Museo Archeologico della Sibaritide - Scavi di Sibari - per info tel:0981/794869 - 0981/79391
Sibari era una terra conosciuta per il suo splendore e ricchezza ma fu distrutta dalla rivalità della città di Crotone nel 510 A. C. Solo col tempo riuscì a riacquistare quello splendore, infatti è sulle rive del fiume Sibari, che sono venute alla luce i resti dell' antica Sibaris grande città della Magna Grecia
Il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide si trova ad Est dell’area archeologica, verso la riva del mar Ionio. Vi sono conservati ed esposti i principali reperti d’epoca arcaica.