Vini del "Veneto"
Tradizione e qualità
La storia del vino veneto ha radici profonde e nobili. Il "vino de Venegia" fin dal Medioevo era famoso in tutta Europa, grazie ai floridi commerci dei mercanti della Serenissima. Dalla Persia, alla Germania fino alla Spagna veniva apprezzato il prodotto delle varie aree viticole del Veneto, ognuna delle quali era conosciuta per le caratteristiche peculiari del suo vino. I viticoltori veneti con il passare dei secoli hanno sempre perseguito l'obiettivo di migliorare la qualità dei loro vini: il risultato è che oggi nel Veneto si è affermata una cultura enologica che interpreta in modo moderno una tradizione gloriosa.
Tra i vitigni a bacca rossa i più diffusi sono il Merlot, la Corvina, la Rondinella, i Rabosi e Cabernet; tra le uve a bacca bianca spiccano invece la Garganega, il Prosecco, il Verduzzo, il Trebbiano e lo Chardonnay. Questa grande varietà dà origine a un’offerta ampia e completa, che comprende numerosi vini giovani sia bianchi che rossi, ottimi spumanti, pregevoli rossi strutturati e diversi vini passiti, tra cui la DOCG Recioto di Soave.
Anche come numero di denominazioni la regione si pone ai vertici della produzione vitivinicola italiana, annoverando 28 zone di produzione D.O.C., 14 zone a D.O.C.G. e 10 I.G.T.
I vigneti si distribuiscono dalle zone pianeggianti delle terre alluvionali del Piave, in prossimità del Friuli, passando per i colli prealpini che attraversano l’intera regione, sino a raggiungere le colline del lago di Garda. In particolare la vasta area centrale prealpina, ad elevata attitudine vitivinicola, presenta territori estremamente eterogenei per natura del suolo, tradizioni colturali e vitigni, determinando produzioni fortemente tipizzate, nonostante la relativa vicinanza dei luoghi di coltivazione. In un ipotetico viaggio ci sposteremo dal Garda Orientale alle Prealpi centrali, fino alle colline a ridosso dei confini friulani, descrivendo le tipologie di vino, le sue caratteristiche e gli accostamenti con il cibo, cercando di rappresentare al meglio la varietà delle produzioni vinicole della regione.
Amarone della Valpolicella D.O.C.G., Colli Asolani-Prosecco o Asolo-Prosecco D.O.C.G., Montello Rosso o Montello D.O.C.G., Piave Malanotte o Malanotte Piave D.O.C.G., Recioto della Valpolicella D.O.C.G.
Gambellara D.O.C., Garda D.O.C., Monti Lessini D.O.C., Venezia D.O.C., Vigneti della Serenissima o Serenissima D.O.C.
I distretti del Garda Orientale
L’area del Garda Veronese, pur essendo abbastanza limitata in termini di superfici, rappresenta una delle più interessanti zone viticole della regione. Il vino più prestigioso del territorio è un rosso di memoria quasi leggendaria, il Bardolino.
Bardolino D.O.C.
Uno dei più importanti vini veneti è un rosso di antica tradizione, diventato sinonimo di buon vino da pasto e diffusosi ampiamente in tutto il mondo per le sue pregevoli caratteristiche d’insieme, per il gusto fresco, morbido, poco tannico e per la sua leggerezza. Di norma viene consumato giovane, entro l’anno, per gustarne al meglio tutta la fragranza e l’armonicità di gusto. Rappresenta un classico vino da tutto pasto, dimostrando una grande adattabilità a molte portate tipiche delle cucina italiana, anche se viene vivamente consigliato in abbinamento primi piatti leggeri, carni rosse poco impegnative e formaggi a pasta morbida. Oltre alla denominazione Bardolino ne esistono altre quali Bardolino Classico, Chiaretto, Chiaretto Classico, Chiaretto Spumante, Novello e Novello Classico. Il Chiaretto viene ottenuto con la vinificazione in rosa delle uve, ossia con una minima macerazione delle bucce. Subendo la spumantizzazione con metodi a fermentazione naturale, può essere designato come Chiaretto Spumante. La denominazione Classico spetta invece solo al Bardolino prodotto nella zona di più antica tradizione, comprendente 5 comuni oltre alla località omonima. Infine il Bardolino che viene imbottigliato entro il 31 dicembre dell'annata di produzione delle uve, caratterizzato da profumi fruttati e sapore fresco e armonico, può assumere la denominazione Novello.
Bardolino Superiore D.O.C.G.
Se prima del 1 agosto 2001 era considerata una "solo" sottotipologia del Bardolino, da quella data al Bardolino Superiore è stata riconosciuta la D.O.C.G., attestazione che premia la capacità produttiva dell’ambiente gardesano e la sua antica vocazione viticola. Questo vino, ottenuto da uve Corvina Veronese e Rondinella, presenta colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento, un odore caratteristico e un sapore asciutto e leggermente amarognolo.
La vite è diffusa in tutto il Veneto, in particolare nelle zone collinari e nelle pianure a ridosso del Garda, con esclusione delle aree montuose dove il clima è poco favorevole alla maturazione delle uve. Il Bardolino Superiore Docg è un vino rosso da pasto e va degustato assieme al Prosciutto veneto, alla soppressa vicentina, all’Asiago, al Piave e alla tacchinella al melograno. Va servito in calici bordolesi a una temperatura di 16-18°C.
Bianco di Custoza D.O.C.
Nel settore dell’entroterra del Garda sud-orientale prevalgono i vini prodotti con varietà a bacca bianca, tra cui questo bianco, prodotto anche nella varietà Spumante, Passito e Superiore. Questo vino dai colori e riflessi dorati, si fa apprezzare per il profumo gentile ed elegante, l’alcolicità moderata e il sapore asciutto e ricco. Tali caratteristiche lo delineano come tranquillo vino da pasto, che si accosta piacevolmente a pesci leggeri, crostacei, molluschi, minestre leggere, antipasti e formaggi freschi, rappresentando inoltre un ottimo aperitivo.
Garda D.O.C.
Il primo, sia bianco che rosso, è vinificato con diverse tipologie di uve tra cui Riesling, Cortese, Sauvignon e Tocai per i bianchi e Cabernet, Merlot e Pinot Nero per i rossi. Il Garda è disponibile anche nelle versioni Frizzante e Spumante, entrambe adatte ad accompagnare antipasti ed aperitivi.
Lugana D.O.C
Il Lugana è un vino pregiato e delicatissimo, fra i migliori bianchi dell’Italia settentrionale. Dal sapore fresco, morbido e armonico, questo vino è ricavato da uve Trebbiano di Soave e si accompagna bene ad antipasti di magro e piatti di pesce di lago.
San Martino della Battaglia D.O.C.
Questo vino bianco, espressione tipica del vitigno Tocai, è prodotto anche nel tipo liquoroso. Il San Martino della Battaglia, nella tipologia da pasto, ha un aroma gradevole e un gusto secco che lo rendono idoneo ad accostare piatti a base di carni bianche e di pesci di lago.
Valdadige D.O.C.
Infine l’area del Garda Veronese si completa con questa D.O.C. condivisa con le province di Trento e Bolzano. Vino da tutto pasto, il Valdadige predilige pesce, minestre e carni bianche se consideriamo quello vinificato bianco, mentre si accosta particolarmente bene a carni rosse, arrosti e selvaggina nel caso ci riferissimo al tipo vinificato rosso.
Valdadige Terradeiforti o Terradeiforti D.O.C.
I distretti collinari nel cuore del Veneto
La zona centrale delle colline e Prealpi venete è un'area vinicola molto ampia e diversificata che comprende un considerevole numero di denominazioni.
Il distretto più rinomato è quello della Valpolicella, valle rigogliosa e tanto attraente da meritarsi l'appellativo di "giardino di Verona". In questa zona la coltura della vite ha origini antichissime e la fama dei suoi vini ha da tempo varcato i confini veneti e nazionali, attestandosi tra i prodotti italiani maggiormente rinomati all’estero.
Valpolicella D.O.C.
É prodotto in una zona comprendente 19 comuni a nord di Verona, mentre i vini che si fregiano della qualifica Classico devono trarre la loro origine dalla zona più antica comprendente i comuni di Negrar, Marano, Fumane, S. Ambrogio e S. Pietro. Ottenuto da uve Corvina Veronese, Rondinella e Molinara, il Valpolicella è caratterizzato da un profumo vinoso, gradevole, leggermente mandorlato, e da un sapore asciutto, vellutato, sapido, peculiarità che lo rendono un vino adatto a tutte le occasioni. Il Valpolicella per fregiarsi della denominazione Superiore deve essere ottenuto da uve aventi una gradazione alcolica naturale minima di 11 gradi e sottoposto ad un periodo di affinamento di almeno una anno, che deve avvenire all'interno dell'area di produzione della D.O.C.. Sono presenti anche le tipologie con la specificazione geografica "Valpantena", che si riferiscono al prodotto originario dei vigneti di tale zona. Ma i due vini Valpolicella più conosciuti sono sicuramente l'Amarone e il Recioto.
Il termine Amarone è un accrescitivo che evidenzia il forte carattere di questo vino, dal colore granato carico, dal profumo molto accentuato e dal sapore pieno, caldo e deciso. Si tratta di un vino corposo, austero, affinato almeno due anni e in grado di mantenere le sue caratteristiche fino a 20 anni. L'Amarone, con gradazione minima di 14 gradi, esige accostamenti importanti come cacciagione da pelo, selvaggina nobile e grandi formaggi stagionati.
Il Recioto della Valpolicella è prodotto con le stesse uve e nelle medesime zone dei vini della denominazione Valpolicella, dopo che queste sono state sottoposte ad un leggero appassimento. Di colore granato carico, profumi accentuati e sapore vellutato e amabile, il Recioto si consuma entro1-2 anni dalla produzione e si accosta splendidamente a biscotti secchi, dolci al cioccolato e dessert in genere. Prodotto anche come Spumante e nella varietà Liquoroso, rappresenta un vanto dell’enologia veronese.
Valpolicella Ripasso D.O.C.
Continuando la nostra panoramica e procedendo verso oriente, troviamo adiacente alla Valpolicella il distretto vinicolo del Soave.
Recioto di Soave D.O.C.G.
Il rinomato Recioto di Soave è stato il primo vino veneto a fregiarsi della prestigiosa denominazione. É prodotto principalmente con uve Garganega, le uve bianche più diffuse nella zona. Questo prezioso e antico vino ha un colore giallo brillante, un profumo complesso che ricorda il miele d’acacia con sfumature floreali e un sapore armonico, gradevolmente mandorlato. Va servito in calici di media capacità a tulipano a una temperatura di 10-12°C entro cinque anni dalla vendemmia. È prodotto anche nella tipologia Spumante, prestandosi a un consumo da dessert in genere, ma è impareggiabile se accompagnato a pasticceria secca, al Pandoro di Verona, ai “baicoli” veneziani, alle crostate di frutta gialla e torte di mele. Va servito in ampi ballon, a una temperatura di 18-20°C.
Soave D.O.C.
Da uve Garganega si ottiene anche uno dei vini veneti a denominazione di origine a maggiore produzione. Questo vino bianco, dal nome fortemente evocativo, senza dubbio appropriato per la delicatezza del sapore e per la fragranza sottile, si è imposto tra i più apprezzati e diffusi vini nazionali, raggiungendo una considerevole notorietà anche all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. Il Soave è un vino a tutto pasto ma è particolarmente indicato come aperitivo e con risotti leggeri, mentre il Soave Spumante si sposa molto bene con antipasti di magro, insalata di riso con frutti di mare e risotti di verdure. Un'altra tipologia di Soave è il Classico, qualifica che viene attribuita solo alle bottiglie ottenute nella zona di più antica tradizione.
Soave Superiore D.O.C.G.
La Docg Soave superiore, già riconosciuta come denominazione di origine controllata nel 1968, è riservata ai vini bianchi Soave superiore, anche nelle tipologie Classico e Riserva, prodotti nell’area collinare dei comuni intorno a Verona. Di colore giallo paglierino con riflessi verdi e oro, dal profumo floreale, questo vino ha un sapore delicatamente amarognolo che diventa più intenso e persistente, con note aromatiche di vaniglia, se viene fatto maturare in botte. Il Soave Superiore bevuto a 10-12 °C è un ottimo vino che sa accompagnare egregiamente aperitivi, primi piatti e secondi a base di pesce e di carni bianche.
Reciotto di Gambellara D.O.C.G.
Parente stretto del Soave, il Gambellara è un vino bianco ottenuto anch’esso da una larga preponderanza di uve Garganega; è indicato per antipasti, minestre leggere e pesci. Il Gambellara, asciutto, armonico e amarognolo, viene apprezzato anche nei tipi dolci Recioto e Vin Santo, ottimi da dessert e da fine pasto, con profumo caratteristico di passito.
Lessini Durello D.O.C.
Si tratta di un bianco interessante ottenuto dal particolare vitigno Durello in un territorio a nord della celebre zona del Soave. Prodotto anche nella versione Superiore, Spumante e Passito, costituisce un semplice e appagante vino fresco particolarmente vivace. Vino da abbinare a minestre primaverili, insalate, antipasti leggeri, dimostra una grande affinità con il baccalà, piatto particolare che ben si accosta a questo bianco rinfrescante e dal sapore elegante.
Breganze D.O.C.
Le pregiate vigne del Breganze si estendono nell’area vinicola tra Thiene e Bassano del Grappa, dove regna un vitigno di tradizione antica dal quale si ottiene l’uva Vespaiola. La denominazione Breganze comprende ben 11 tipi di vini: oltre al Pinot Bianco, Nero, Grigio, al Marzemino, al Cabernet, al Cabernet Sauvignon, al Chardonnay e al Rosso spiccano il Vespaiolo, il Breganze Bianco e il Torcolato.
Il Vespaiolo, prodotto con uve omonime, presenta un colore giallo paglierino piuttosto carico, un profumo intenso e un sapore fresco, piacevole, acido. Proprio per questo si sposa con piatti di pesce, compresi anguilla, trota e baccalà, e si accompagna ottimamente a prodotti e piatti della cucina locale quali il formaggio Asiago e l'asparago di Bassano con le uova. Se viene ottenuto da uve di vigneti particolari o selezionate, con una gradazione lievemente più elevata della media, può portare la qualifica di Superiore.
Il Breganze Bianco è sostanzialmente un Tocai, vinificato con una piccola quantità di altre uve bianche. Di colore giallo paglierino e odore vinoso, il Breganze Bianco ha un gusto asciutto, rotondo, che lo rendono idoneo sia a tutto pasto, ma soprattutto a piatti di pesce e carni bianche. Anche questo vino se ottenuto da uve selezionate, può portare la qualificazione aggiuntiva di Superiore.
Sempre dal vitigno Vespaiolo si ottiene un vino passito di tradizione, eccellente da dessert o da meditazione: il Torcolato. Esso è ricavato dalla pigiatura delle uve lasciate appassire nei primi mesi invernali, con i grappoli annodati ad una corda appesa in ambienti aerati. Da immettere al consumo non prima del 31 dicembre dell'anno successivo alla vendemmia, il Torcolato si presenta con un tipico colore oro, ricco di profumi che ricordano il miele e l'uva passita. Il gusto è dolce e vellutato ed è piacevole da bere da solo, o per accompagnare la classica pasticceria secca locale. Se immesso al consumo dopo almeno due anni di invecchiamento può fregiarsi della qualificazione aggiuntiva di Riserva.
Procedendo verso Oriente, l’estesa pianura veneta viene movimentata dalla presenza di due sistemi collinari, i Colli Berici ed i Colli Euganei, che presentano terreni e caratteristiche climatiche particolarmente adatti alla coltura della vite, permettendo alla regione di contare su molti vini di qualità provenienti da tali zone.
Colli Berici D.O.C.
E’ una zona molto vasta, che abbraccia tutta la gradevolissima zona collinare Berica a sud di Vicenza. E’ naturale che tale ampio territorio determini una produzione vitivinicola molto eterogenea e diversificata, comprendendo due apprezzati vini rossi (Cabernet e Merlot), un rosato (Tocai Rosso) e cinque vini bianchi (Chardonnay, Garganega, Pinot Bianco, Sauvignon, Tocai Italico e Spumante). Il vino più strettamente legato alla tradizione enogastronomica della zona è il Tocai Rosso, vino tendente al rosato che si abbina al baccalà, uno dei più tipici piatti vicentini, ma che si presta anche come ottimo vino da tutto pasto, tradizionale con fritture miste, “sopa coada” e primi con sughi di carne.
Il Cabernet rappresenta un rosso che ama accompagnarsi a piatti robusti come carni rosse, cacciagione, salumi e formaggi mediamente stagionati, mentre il Merlot costituisce una scelta meno impegnativa, in grado di soddisfare pienamente abbinamenti con piatti a base di coniglio, faraona, pollame, tacchino e carni bollite o alle spiedo.
Tra i bianchi dei Colli Berici viene molto apprezzato il Garganega o Garganego, dal sapore delicatamente amarognolo, che ben si adatta ad antipasti con verdure, a pasti leggeri e a brodetti di pesce d’acqua dolce.
Colli Euganei Fior d'Arancio o Fior d'Arancio Colli Euganei D.O.C.G.
Colli Euganei D.O.C.
I Colli Euganei, terre di vini e di storiche terme, emergono come coni tondeggianti completamente isolati al centro della vasta pianura della provincia di Padova. Questi rilievi di origine vulcanica presentano caratteristiche incomparabili per la coltivazione della vite, che beneficia della grande ricchezza di sostanze minerali del terreno. La Colli Euganei D.O.C. comprende ben 13 tipi di vini, dei quali 7 bianchi e 6 rossi. Tra i bianchi la produzione più rilevante spetta al Bianco dei Colli Euganei, che rappresenta un buon vino da tutto pasto, apprezzabile soprattutto con risotti marinari, fritture di pesce e pesce azzurro, ma che può costituire un ottimo fuoripasto se servito a un temperatura prossima ai 10°C.
Tra i bianchi della zona si segnalano anche vini da dessert e da fine pasto, come il Fior d’Arancio e il Moscato, perfetti con macedonia di frutta, Pandoro con crema al mascarpone, strudel e torte di frutta.
Fra i rossi spicca il Colli Euganei Rosso, vino tranquillo da pasto, ottenuto principalmente da uve Merlot e indicato con carni ai ferri, scaloppine, involtini, arrosti, paste con ragù di carne, salumi stagionati e formaggi teneri o semiduri.
Bagnoli Friularo o Friularo Bagnoli D.O.C.G.
Bagnoli di Sopra o Bagnoli D.O.C.
Si tratta di una zona D.O.C. prossima a quella appena descritta. Situata nel territorio di 15 comuni della provincia di Padova, l'area del Bagnoli risente della vicinanza dei Colli Euganei: infatti si fa sentire l’impiego di molti vitigni classici dell’area Euganea, determinando la produzione di numerosi vini con caratteristiche affini a quelle della D.O.C. Colli Euganei. La denominazione Bagnoli annovera 9 tipologie di vini: Bianco, Rosato, Rosso, Friularo, Cabernet, Merlot, Spumante, Spumante Rosato e Passito. A questi vanno aggiunti i vini con la denominazione Classico, riservata esclusivamente ai vini prodotti entro i confini del Comune di Bagnoli di Sopra, e quelli Riserva, assegnata ai vini affinati almeno due anni, dei quali almeno uno in botti di legno di rovere. In questa zona vinicola spiccano due ottimi spumanti, lo Spumante Bianco e lo Spumante Rosato, che si prestano come ottimi aperitivi, e un grande passito ottenuto da uve Raboso Piave e/o Raboso Veronese, da invecchiare fino a 5 anni e oltre, ottimo da fine pasto. Con le stesse uve viene prodotto il rosso Friularo, dal profumo vinoso marcato, con sentori di marasca e di violetta. La menzione Friularo Vendemmia Tardiva viene riservata esclusivamente al vino prodotto con almeno il 60% di uve raccolte e vinificate, come da tradizione, dopo l’”Estate di San Martino” (11 novembre).
Corti Benedettine del Padovano D.O.C.
In 29 Comuni in provincia di Padova e in due della provincia di Venezia si producono i vini ricadenti sotto la Denominazione “Corti Benedettine del Padovano”, di cui fanno parte le seguenti tipologie: Bianco, Rosso (anche nella versione Rosato e Novello), Merlot, Cabernet (anche nella versione Riserva se invecchiato due anni), Cabernet Sauvignon, Raboso (anche nella versione Riserva e Passito), Refosco dal peduncolo rosso (anche Riserva), Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay (anche Spumante e Frizzante), Sauvignon, Tocai italico, Moscato Spumante e Passito. Le uve dei vitigni Tocai friulano, in proporzione non inferiore al 50%, danno origine al Corti Benedettine del Padovano Bianco (10,5°), caratterizzato da un colore giallo paglierino, sottolineato dal profumo caratteristico che ne esalta il sapore asciutto, sapido, fine e vellutato. Nella versione Passito (70% minimo di uve Moscato giallo), la gradazione minima sale a 13°, il colore vira al giallo paglierino intenso fino a giallo dorato ed il sapore è amabile o dolce, ma in ogni caso armonico, mentre lo Spumante moscato (11°), ottenuto per almeno il 95% da uve di Moscato giallo, si caratterizza per il suo colore giallo paglierino più o meno intenso, che accompagna un gusto dolce, aromatico e caratteristico, rafforzato dalla spuma sottile, con grana fine e persistente
Il Corti Benedettine del Padovano Rosso (11°) deve invece il sapore asciutto, intenso, vellutato ed armonico alle uve Merlot (dal 60 al 70%), Raboso Piave e/o Veronese (10% minimo), che gli donano anche il colore rosso rubino, che tende al granato con l’invecchiamento. Il suo profumo è intenso e caratteristico, ma nella versione Novello (11°) è fine e fragrante, a sottolineare il gusto asciutto, talvolta abboccato, armonico e vellutato.
Chiude la carrellata il Corti Benedettine del Padovano Rosato (11°), dal bel colore rosato tendente al rubino, caratterizzato da un odore vinoso e da un gusto asciutto ed armonico. I restanti vini sono ottenuti da uve dei vitigni corrispondenti in percentuale non inferiore all’ 85%.
Riviera del Brenta D.O.C.
Nelle aree viticole del bacino del fiume Brenta ricadenti in provincia di Venezia e Padova si coltivano le uve atte alla produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata “Riviera del Brenta”. La fase di vinificazione può avvenire in 18 Comuni in provincia di Venezia ed in 22 Comuni in provincia di Padova, mentre le operazioni di elaborazione per la produzione di vini spumanti e frizzanti sono consentite in tutto il territorio del Veneto
Questa Denominazione comprende le tipologie: Bianco, Rosso (anche in versione Rosato e Novello), Spumante, Merlot, Cabernet, Raboso, Refosco (questi ultimi tre anche in versione Riserva, se invecchiati almeno due anni), Pinot bianco e Chardonnay (anche nelle versioni Spumante e frizzante), Pinot grigio ed infine, Tocai.
Il Riviera del Brenta Bianco (10,5°), ottenuto da uve Tocai friulano per almeno il 50%, si presenta di un colore paglierino più o meno intenso ed è caratterizzato da un sapore asciutto o amabile, sapido e vellutato, sottolineato dal profumo caratteristico. Nella versione Spumante (11,5°), il colore paglierino brillante è enfatizzato da una spuma fine e vivace, che fa da cornice all’odore delicato con note fruttate, che caratterizzano anche la versione Bianco frizzante (10,5°), dal sapore secco o amabile, fresco e fruttato. Il Rosso (11°), dal profumo intenso e caratteristico, è di un bel colore rosso rubino che tende al granato con l’invecchiamento ed è caratterizzato da un sapore asciutto, vellutato ed armonico, che gli viene conferito da uve Merlot per almeno il 50%. Nella versione Novello (11°), di colore rosso rubino brillante con sfumature violacee, l’odore diventa caratteristico, fruttato e persistente, a sottolinearne il gusto armonico, fresco e vivace. Il Rosato (11°) è invece caratterizzato da un sapore asciutto ed armonico, leggermente amabile, cui corrisponde un odore caratteristico, leggermente vinoso. I restanti monovarietali sono ottenuti da uve appartenenti ai corrispondenti vitigni per almeno l’85%, mentre il restante 15% può provenire da uve non aromatiche di vitigni di colore analogo, provenienti dai Comuni di Padova e Venezia.
Completano il quadro delle denominazioni del Veneto centrale tre D.O.C. di recente istituzione: il Vicenza D.O.C., con 9 bianchi monovitigno, 5 rossi monovitigno più i relativi rossi Riserva; l'Arcole D.O.C. che comprende le tipologie Bianco, Rosso, Chardonnay, Merlot, Pinot Bianco e Pinot Grigio; e il Merlara D.O.C. che viene prodotto nelle varietà Bianco, Bianco Frizzante, Malvasia Istriana, Tocai, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Marzemino, Merlot, Novello e Rosso.
I vini del Veneto Orientale
La vasta pianura orientale del Veneto ospita le D.O.C. Piave e Lison-Pramaggiore, quest’ultima in condivisione con il Friuli. La zona è caratterizzata da terreni alluvionali che ben si addicono alla viticoltura, nei quali vengono coltivati principalmente i vitigni Cabernet, Riesling, Chardonnay, Sauvignon, Tocai, Veruzzo, Pinot, Refosco e Raboso.
Lison D.O.C.G.
Lison - Pramaggiore D.O.C.
Comprende ben 13 vini diversi, tra i quali spiccano il Cabernet, il Cabernet Franc, il Merlot, il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Tocai Italico. Il Merlot rappresenta il tipo più prodotto e si abbina ottimamente con carni bianche e rosse stufate, agnello alla griglia e ad arrosti di maiale, mentre Cabernet, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon si accostano bene a portate di carni rosse, stufati, carni alla griglia, anguilla in umido e cacciagione.
Il Tocai Italico acquisisce in queste terre peculiarità caratteristiche assolutamente da sperimentare, anche nel tipo Spumante. Dal profumo delicato di mandorla dolce e leggermente aromatico, questo vino si può apprezzare con frittate di verdure, pesce azzurro gratinato o arrosto, paste asciutte saporite e risotti marinari. Anche lo spumante si presta ad un consumo da pasto, oltre che da aperitivo, ottimale per l’abbinamento con i piatti di pesce.
Menzione particolare merita il Refosco dal Peduncolo Rosso ottenuto dal vitigno omonimo, che determina un sapore asciutto, rotondo, pieno e tendente all’amarognolo, ideale per abbinamenti con carni bianche e rosse, pasta e fagioli, cannelloni e insuperabile con i formaggi d’alpeggio.
Piave o Vini del Piave D.O.C.
D.O.C. molto composita, definita da 10 diversi vini bianchi e rossi, tra i quali risaltano il Merlot, che in queste terre sembra avere incontrato le caratteristiche più adatte per valorizzare le grandi prerogative qualitative di questo vitigno, e il Raboso, ottenuto dalle uve omonime. La produzione di Merlot rappresenta quella più abbondante della zona. L’età ottimale per il suo consumo va da uno a quattro anni e gli accostamenti migliori riguardano arrosti, pollame nobile, coniglio alla cacciatora, grigliate miste, salumi cotti con legumi stufati e formaggi stagionati. Il Raboso preferisce abbinamenti a piatti di carne quali stracotti di carni bianche e rosse, pollo e coniglio alla cacciatora, salsicce in umido con legumi, polenta con sughi robusti di maiale e selvaggina da pelo.
Tra i bianchi del Piave è necessario ricordare il buon Pinot Grigio, di colore variabile dal paglierino al ramato, che predilige accostamenti con piatti di pesce quali antipasti di mare saporiti, risotti marinari, zuppe di pesce, pesci pregiati al forno, alla griglia o al cartoccio.
Spostandoci verso la zona prealpina, il zona enologica che riveste un ruolo di primo piano è quella dei Colli Trevigiani, a nord di Treviso, dove il vitigno Prosecco, uno dei più antichi e importanti vitigni originali italiani, dà luogo a splendidi bianchi.
Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene D.O.C.G.
Nell’area dei Colli Trevigiani è la D.O.C.G. che rappresenta la produzione più abbondante. Questo vino costituisce un ottimo aperitivo e si accosta bene anche ad antipasti di magro e piatti a base di pesce; i tipi amabile e dolce si accompagnano meglio ai dessert e si prestano per tutte le occasioni fuoripasto. La qualifica superiore di Cartizze, invece, viene riservata alle sole bottiglie prodotte nella piccola frazione di San Pietro di Barbozza e rappresenta un vero simbolo dell’enologia italiana, un vino eccelso e mitico, considerato dagli esperti come la migliore varietà di Prosecco in assoluto. Può essere prodotto nei tipi secco, amabile e dolce, offrendo differenti occasioni di consumo. Fra i tre, il Cartizze secco è un prodotto superiore da tutto pasto, ottimo con il pesce ed eccellente anche come aperitivo, soprattutto se accompagnato ad antipasti magri, dessert di frutta e dolci secchi o cremosi, da consumarsi giovane per coglierne al meglio fragranze, aromi e sapori, a una temperatura di servizio di 8°-10°C.
Prosecco D.O.C.
Montello e Colli Asolani D.O.C.
I Colli Trevigiani ospitano sui propri morbidi rilievi anche le vigne da cui si ottiene questo ottimo vino, prodotto nei tipi Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Prosecco, Rosso, Cabernet e Merlot. Tra questi si distingue il Cabernet, vino rosso tranquillo da pasto, dotato di profumo molto vinoso, con marcata fragranza erbacea e sapore asciutto, pieno e corposo. Viene consumato ottimamente, dopo 2-3 anni di invecchiamento, con carni rosse, selvaggina da piuma o da pelo e con formaggi sapidi e ricchi di sapore.
Colli di Conegliano D.O.C.G.
La produzione trevigiana, nota e apprezzata in tutta Italia, si dimostra abbondante e varia anche con questa D.O.C., che comprende i tipi Bianco, Rosso, Refrontolo Passito e Torchiato di Fregona. La produzione globale dei vini di questa D.O.C. supera appena i 1.000 hl annui, andando dai circa 70 hl del Torchiato di Fregona, un ottimo vino da fine pasto destinato a pochi fortunati, agli oltre 700 hl del Bianco. Quest’ultimo è un vino tranquillo da tutto pasto, indicato con antipasti magri, frittate di verdure, piatti a base di pesce e formaggi freschi.
Il ricco patrimonio vinicolo veneto viene infine completato da nove vini ad Indicazione Geografica Tipica che vengono elencati, insieme a tutte le altre denominazioni, nella seguente tabella riassuntiva.