Prodotti tipici

I RICCHI SAPORI DEL VICENTINO

La cucina vicentina vanta tradizioni lontane e gloriose, in cui la fresca genuinità si sposa perfettamente a sapori invitanti e appetitosi. Per gustarne le prelibate specialità niente di meglio che infilarsi in una delle tipiche trattorie e dei numerosi ristoranti disseminati sul territorio.

Una terra così verde e con un clima così favorevole non poteva non fornire ottimi prodotti, quali gli asparagi di Bassano, i piselli di Lumigiano, le patate di Posina, i tartufi dei colli Berici, le trote, la soppressa del Pasubio e di Recoaro Terme, i prosciutti.
Questi vanno a costituire gli ingredienti di deliziose e gustosissime ricette, come i “bigoli con l’arna” (un tipo di pasta condita con sugo d’anitra), il baccalà alla vicentina servito con la polenta bollente, gli asparagi con le uova. 
Da non dimenticare uno storico prodotto che prende il nome dall’Altopiano di Asiago, il formaggio Asiago DOP, ottimo consumato da solo, ma anche come base per tutta una serie di specialità, quali il formaggio fritto, la zuppa rustica, la crema ai funghi.
Tutti questi piatti sono ben accompagnati dagli ottimi vini locali, quali il Cabernet di Breganze, il Barbarano, il Colli Berici, il Gambellara DOC, il Recioto di Gambellara DOCG​ e il Vin Santo​ l'oro di Gambellara.


I PRODOTTI TIPICI


ASPARAGI
Questi ortaggi sono motivo di grande orgoglio per la provincia di Vicenza. La produzione più rinomata è quella degli asparagi bianchi di Bassano del Grappa, nelle fertili terre del Brenta, ma la coltura è diffusa anche altrove. A Gambellara le asparagiaie più pregiate si trovano in collina, dove si ottengono ‘turioni’ – così si chiamano i germogli che sbucano appena dalla terra che sono sensibilmente più piccoli e gustosi della norma. La stagione va da metà aprile a metà giugno ed ogni ristorante li propone in svariate ricette. Il risotto è un classico, ma il modo migliore per apprezzarli è anche quello più semplice: lessati con la salsa ottenuta lavorando delle uova appena rassodate con olio extravergine d’oliva, sale e pepe. L’abbinamento raccomandato è con un Gambellara, anche nella tipologia Classico.


BACCALA’ ALLA VICENTINA
“Si racconta che, nel 1269, i vicentini che tentavano l’assalto al castello di Montebello Vicentino, difeso dai veronesi, alle guardie che gridavano altola’, rispondessero: oh, che bello, noi portiamo polenta e baccala’. E subito i veronesi, golosi, spalancarono il portone …” E’ noto che il baccalà lotta con Palladio per conquistare il trono di simbolo della città di Vicenza nel mondo. Il piatto richiede stoccafisso norvegese della migliore qualità, da sottoporre a lentissima cottura in olio extravergine d’oliva e latte, con aggiunta di vari aromi. Ne risulta una pietanza molto delicata, che si scioglie in bocca, da accompagnare con una polenta di mais Marano (altra specificità della provincia), al cucchiaio, secondo l’uso veneto. Attorno a questo piatto è fiorito un grande movimento gastronomico, con una venerabile confraternita di buongustai, che vigila sull’attività dei ristoranti (oltre settanta) ufficialmente segnalati per la degustazione. Per la corposità del piatto il vino raccomandato è un Gambellara Classico.


BRASADELO
In una terra di grandi vini passiti non può mancare un dolce che li accompagni. Gli ingredienti di questa rustica ciambella sono molto semplici: fior di farina, latte, uova e mandorle; come guarnizione, granella di zucchero e altre mandorle (per poterlo preparare un tempo i contadini non mancavano mai di piantare una pianta di mandorle nei luoghi più adatti, al margine delle vigne). Il nome deriva, probabilmente, dalla tecnica di cottura, che veniva praticata tramite il forno a legna con le braci (brasa). Altra versione vuole che derivi dalla forma stessa del dolce, che è un filone chiuso a ciambella, e che ricorda quindi un “abbraccio”. Sia quel che sia, i forni di Gambellara continuano a prepararlo per poterlo ancora bagnare nel Recioto ed anche nel Vin Santo.

CAPRETTO DI GAMBELLARA

Il Capretto di Gambellara è uno dei classici di stagione della gastronomia vicentina. Lo si riconosce subito, e non ci si può sbagliare, perché ha il vello bianco. Questi animali erano già ricercati al tempo della Repubblica di Venezia, tanto che alla mensa dei Dogi comparivano solo animali provenienti da questa zona. Non avevano più di quaranta giorni, venivano allevati in libertà, non mangiavano erba ma venivano nutriti solo con latte. Un tempo le famiglie ne allevavano due, di cui uno era destinato alla vendita. La più antica ricetta (il “capretto in crosta d’oro”) risale alla tradizione nobiliare medioevale rinascimentale, allorché la pregiatissima carne di capretto era servita sulle tavole di coloro che si erano fatti costruire la villa dal Palladio o dai suoi allievi. La seconda ricetta è quella “classica”, il capretto di Gambellara allo spiedo, mentre l’ultima è quella conosciuta come “capretto in tecia”. Risotto con gli asparagi e capretto allo spiedo o in casseruola, è questo il pranzo di Pasqua e dalla primavera in poi. Il vino da servire è un Gambellara Classico.

FORMAGGIO ASIAGO DOP

È prodotto solamente con latte raccolto esclusivamente all’ interno della zona d’origine. Ogni forma è garantita e certificata dal Consorzio Tutela. Il prodotto più vicino alla tradizione è definito «d’allevo», ovvero stagionato, nelle tipologie, «mezzano» (6 mesi) e «vecchio» (1 anno). Una seconda produzione, più recente, è il «pressato», destinato al consumo dopo poco più di un mese d’affinamento, caratteristico per il chiaro sentore di latte. Nella zona coperta dalla strada del vino si producono anche Grana Padano Dop e Provolone Valpadana Dop.


FORMAGGIO PROVOLONE VALPADANA DOP
Fila e si trasforma, viene avvolta e si modella. Ecco come è lavorata oggi la cagliata nei caseifici del Provolone Valpadana che trova origine nel passato quando, il provolone, era il cacio di “prova” prima di arrivare al prodotto più importante: il caciocavallo. Una storia dalle radici profonde, quella del Provolone Valpadana, sicuro e soddisfatto di sé, del suo passato e del suo status odierno di formaggio versatile e moderno, che la gastronomia internazionale coccola e gli estimatori non si fanno mancare. Che sia dolce o piccante, fresco o stagionato, a mandarino o cilindrico, sempre Provolone Valpadana D.O.P.


MIELE
E’ il prodotto alimentare che le api producono dal nettare dei fiori o dalla melata (secrezioni zuccherine originate dall’intervento degli insetti parassiti) che raccolgono, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare. Sin dai tempi dei romani il miele veniva utilizzato per addolcire le bevande. Ancor oggi è utilizzato in tal modo, ma la tradizione culinaria ci dà l’opportunità di poterlo assaporare, nelle sue molteplici diversità di gusto, con i formaggi.
Nella zona è prodotto nelle tipologie monoflorali Acacia, Tarassaco e Castagno e Millefiori e Melata delle colline.

OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA VENETO DOP
La coltura trova la sua più naturale collocazione favorita dalle peculiari condizioni ambientali e climatiche e dove la tradizione produttiva è confermata da oliveti con piante secolari. La realtà produttiva più tradizionale è costituita da oliveti tradizionali presenti su pendii spesso impervi tra i 150 e i 250m di altitudine affiancati da un numero via via crescente di nuovi impianti realizzati su terreni meno acclivi e moderatamente fertili. Un tempo ogni famiglia aveva qualche pianta destinata a una produzione d’autoconsumo. Oggi, invece, ha preso piede l’olivicoltura specializzata, portata avanti dagli stessi produttori dei vini Gambellara con ottimi risultati qualitativi.

SOPRESSA VICENTINA DOP 

È un ‘salame’ di grosso calibro – 8-12 centimetri di diametro, 15-50 centimetri di lunghezza; da 800 grammi a 6 chili di peso – preparato con i tagli migliori del maiale (prosciutto, spalla, coppa ecc.). Dopo 4-6 mesi di stagionatura si presenta morbido e aromatico. È uno dei campioni dell’agroalimentare veneto e di Vicenza in particolare, dal momento che i migliori “ingredienti” sono allevati proprio alle falde del Pasubio. Molto richiesta, la sopressa all’aglio. Tra le usanze gastronomiche locali spicca quella di illanguidire le fette sulla griglia. Specialità che lo lega propriamente al territorio della Strada è la Soppressa al Recioto. Di gusto raffinato ed elegante la sapidità e la morbidezza si legano particolarmente bene alla dolcezza e morbidezza di questo salume raro.



I VINI D.O.C. DI GAMBELLARA

GAMBELLARA
Vino bianco dal colore giallo paglierino tenue e brillante, dal profumo fresco e delicato, con lieve fragranza di fiore di sambuco; il s

apore è asciutto e vivace, con piacevole sentore di mandorla; la gradazione alcolica è 11°. L’abbinamento è con i piatti di mare, dai crostacei alle zuppe in bianco, e con il pesce di fiume; con le carni bianche, tra cui il capretto in casseruola al forno, specialità della zona.

GAMBELLARA CLASSICO

Vino bianco ottenuto da uva garganega al 100% proveniente esclusivamente dalla zona collinare di Gambellara. Di colore giallo paglierino tenue, profumo fresco e delicato, dal sapore asciutto, di medio corpo e giusta acidità. Adatto come aperitivo e con antipasti di mare, primi piatti come risotti, ideale col “Baccalà alla Vicentina”, Uova e Asparagi e con il capretto allo spiedo. Va servito a 8° C.

GAMBELLARA SPUMANTE

Vino bianco ottenuto da uva garganega anche in uvaggio con uve chardonnay, pinot bianco e durella. Vino dal colore giallo paglierino tenue e brillante; profumo fresco, delicato, con lieve fragranza di fiori di sambuco; il sapore varia da secco ad amabile e presenta una spuma fine e persistente. Per la sua eleganza e delicatezza, è ottimo come aperitivo.

GAMBELLARA VIN SANTO

Splendido vino ottenuto da uve garganega fatte appassire fino alla primavera dell’anno successivo alla vendemmia per l’ottenimento della resa massima del livello zuccherino. Di colore giallo dorato intenso o ambrato, profumo fruttato, di frutta matura e passita, sapore intenso, persistente, abboccato, morbido e caldo. Si sposa bene con formaggi stagionati o da provare in abbinamento con del paté froigais e con biscotteria secca; vino da meditazione. Va servito a 12° C.


RECIOTO DI GAMBELLARA D.O.C.G.


RECIOTO DI GAMBELLARA CLASSICO
Uve garganega meticolosamente selezionate in vigna, vengono raccolte a mano nei primi giorni di Settembre. Messe ad appassire con il sistema tradizionale dei picai e recentemente anche con l’introduzione del metodo in cassetta, l’appassimento si protrae fino al mese di febbraio dell’anno successivo. Il vino può anche essere sottoposto ad un successivo affinamento in legno. Di colore giallo dorato intenso, profumo fruttato di frutta matura e passita, con sentore di vaniglia, sapore intenso e persistente, abboccato, morbido e caldo, è adatto a formaggi, caprini freschi o più stagionati e con biscotteria a base di mandorle. Va servito a 12° C.

RECIOTO DI GAMBELLARA SPUMANTE
L’appassimento dell’uva garganega, con i medesimi metodi tradizionali si protrae fino alla fine dell’anno della vendemmia per far risaltare anche quelle caratteristiche quali la freschezza e la mineralità che lo rendono prestigioso ed unico in tutto il mondo. Presenta un colore giallo paglierino, profumo fruttato di frutta matura, sapore intenso ed abboccato, morbido e caldo. Da dessert, con dolci a pasta lievitata. Va servito a 8° C.

 

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