Milano fra passato e presente

Milano fra passato e presente

Questo itinerario vi guiderà alla scoperta di alcuni gioielli architettonici della Milano antica e nel contempo fra importanti monumenti e memorie della Milano degli ultimi secoli.

Da P.za Duomo (M Duomo) imbocchiamo la suggestiva Via Palazzo Reale e spuntiamo in Largo Schuster, dove ammiriamo uno dei più incantevoli "quadretti" della città, formato dalla Rotonda del Pellegrini e dalla magnifica abside della chiesa di San Gottardo in Corte col suo elegantissimo campanile ottagonale. La Rotonda è un originale edificio a pianta decagona nato dalla trasformazione di un battistero romanico compiuta dal Pellegrini. La chiesa (la cui facciata fu incorporata nel Palazzo Reale nel '700) è antica 50 anni più del Duomo e all'interno presenta due grandi attrattive: un frammento di un affresco di scuola giottesca raffigurante la Crocifissione e il monumento funebre ad Azzone Visconti, capolavoro gotico di Giovanni Balduccio da Pisa. Il campanile, eretto da Francesco Pecorari nel 1330, è una delle costruzioni gotiche più originali d'Italia ed è detto "il campanile del Duomo" perché la vicina cattedrale è priva di torri campanarie.

Via Palazzo Reale sbocca in Via Larga, dalla quale prendiamo Via Sant'Antonio (su cui prospettano l'omonima chiesa cinquecentesca e il bel Palazzo Greppi, costruito da Piermarini nel 1776), che ci conduce in Largo Richini, davanti alla lunghissima facciata della cosiddetta Ca' Granda, uno dei monumenti più insigni di Milano. Superbo e razionale edificio con vaste corti porticate, per cinque secoli servì da Ospedale Maggiore della città; nel 1958 venne trasformato in una sede dell'Università Statale.
La costruzione della Ca' Granda fu voluta da Francesco Sforza e inizio' nel 1456 su progetto del grande architetto fiorentino Filarete; fu completata nel '600 dal Richini ed altri architetti. Fra '700 e '800 vi fu poi aggiunta un'ala neoclassica. La Ca' Granda merita una visita completa, ma se siete di fretta date almeno un'occhiata al bellissimo Cortile del Filarete, cui si accede dal cancello al n.7 di Via Festa del Perdono.
Questa via ci conduce in Piazza Santo Stefano, su cui si affacciano la barocca chiesa di Santo Stefano, che vanta uno dei campanili più belli della città, e la più piccola chiesa di San Bernardino alle Ossa, di origine medioevale, famosa per l'annessa cappella rivestita di ossa e teschi umani (attualmente chiusa al pubblico).
Fino a metà '800, accanto alla piazza vi era un laghetto, collegato alla cerchia dei Navigli, dove approdavano le chiatte provenienti dalle cave di Candoglia (sul fiume Toce) cariche dei blocchi di marmo per la costruzione del Duomo.
Attraverso Via Laghetto, raggiungiamo Via Francesco Sforza: sul tratto alla nostra destra prospetta il lato posteriore della Ca' Granda, con l'abside della Chiesa dell'Annunciata, importante creazione del Richini. Di fronte alla Ca' Granda si trova il riposante Giardino della Guastalla: disegnato nel tardo '700 dal Pollack nel suo gusto classico-romantico, è ornato da belle piante secolari ed un'elegante peschiera del '600.

Il tratto sinistro di Via Francesco Sforza ci conduce all'incrocio con C.so di Porta Vittoria, dove sorge il Palazzo Sormani-Andreani, fra i più notevoli del '700 milanese (oggi è sede della Biblioteca Comunale). Proseguendo su Corso di Porta Vittoria, incontriamo sulla sinistra la piazzetta della chiesa di San Pietro in Gessate, capolavoro gotico di Guinforte Solari (1475) ornato all'interno da importanti affreschi rinascimentali.
Di fronte alla chiesa si erge il colossale Palazzo di Giustizia, costruito in epoca fascista, portato alla ribalta della cronaca dai processi ai politici coinvolti in episodi di corruzione che hanno guadagnato a Milano il triste soprannome di Tangentopoli.

Prendendo Via Podgora e poi Via Besana, raggiungiamo un altro notevolissimo monumento milanese: la Rotonda della Besana. È un elegante recinto composto da 8 segmenti di cerchio porticati all'interno, opera audace di Francesco Raffagno (1698), con al centro la chiesa barocca di San Michele (1725, Attilio Arrigoni). Originariamente la Rotonda era il cimitero della Ca' Granda; oggi ospita un bel giardino pubblico e mostre temporanee. Risalendo per V.le Regina Margherita, giungiamo infine in Piazza Cinque Giornate, al cui centro si staglia l'obelisco di bronzo (Giuseppe Grandi, 1895) che commemora l'insurrezione dei milanesi contro gli Austro-Ungarici. La città festeggia ogni anno questa ricorrenza (18-22 marzo) inalberando sui vecchi tram le sue bandierine.
Intorno a Piazza Cinque Giornate e sull'adiacente Corso XXII Marzo si trovano negozi di buon livello, dove potete dedicarvi agli acquisti.

 

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