Siti UNESCO
Mura Venete di Bergamo: Patrimonio Unesco
Fare una passeggiata romantica sotto la luna in compagnia della persona giusta, in un luogo super romantico...sì! Ma dove?
Abbiamo in mente un luogo che proprio nel 2017 è entrato a far parte della lista dei Patrimoni dell'Umanità Unesco, rafforzando il primato della Lombardia nella penisola italiana.
Si tratta delle Mura Venete di Bergamo: la città alta è infatti circondata da imponenti opere murarie e bastioni che risalgono al XVI secolo, quando Bergamo era territorio della Repubblica di Venezia.
Le luci dei lampioni si infrangono su quest'opera imponente e dall'alto potrete ammirare tutto il panorama della città bassa.
Le mura si estendono per più di 6 km, con un'altezza che in alcuni punti raggiunge i 50 m e durante il fine settimana il perimetro interno diventa una grande isola pedonale.
L'emozione di accedere da una delle 4 porte monumentali alla città alta racchiusa da questa cinta è unica. L'accesso più suggestivo avviene da quella più a sud, detta Porta San Giacomo. Dalla Porta San Lorenzo, posta a nord, passò invece Garibaldi quando nel 1859 annesse Bergamo al Regno Piemontese.
Villaggio Crespi d'Adda, modello di borgo perfetto
Un intero villaggio, Crespi d'Adda, è stato inserito tra i siti patrimonio dell'umanità.
Crespi è il nome della famiglia, proprietaria di un cotonificio, che fece costruire questo villaggio; Unesco ne riconosce il valore architettonico in quanto simbolo di un periodo significativo della storia umana.
È diventato uno tra i Siti Unesco in Lombardia a partire dal 1995 e costituisce la realizzazione pratica di un villaggio del lavoro ideale, dove il Padrone non è solo datore di lavoro per gli operari, ma anche Padre e, come tale, si occupa di tutti i bisogni dei suoi figli.
Egli infatti mette a disposizione dei lavoratori e dei loro congiunti, non solo una casa con orto, ma anche un ospedale, una chiesa, e una scuola con libri e insegnanti pagati dalla fabbrica.
Tra i numerosi servizi gratuiti innovativi per gli inizi del Novecento, c'era una piscina al coperto e docce con acqua calda!
Tra tutte le residenze spiccano alcune ville, riservate a personalità di rilievo nella gestione aziendale e un castello, dimora dei padroni.
Quando nei primi anni '90 il Comune propose un piano regolatore che prevedeva in quei siti nuove edificazioni, un'associazione culturale locale si diede da fare affinché questa preziosa testimonianza della rivoluzione industriale venisse preservata.
Ad oggi Crespi d'Adda è ancora abitato principalmente dai discendenti delle famiglie operaie ed è una tappa piacevole da inserire in un percorso lungo il fiume Adda durante la vostra vacanza in Lombardia.
By: http://www.in-lombardia.it