Savona
Savona e la Riviera delle Palme
Il confine con la provincia di Genova segna l’inizio della Riviera delle Palme.
L’abbondante presenza di queste piante ha influenzato il nome di questa zona della Liguria, che si estende per tutta la provincia di Savona. E proprio dal capoluogo di questa bellissima provincia prende inizio il viaggio in questa terra da assaporare e visitare con attenzione.
Savona vanta una storia millenaria, che comincia nell’età del Bronzo. Non è difficile immaginare come la sua posizione particolarmente fortunata nel Golfo Ligure abbia per secoli favorito lo sviluppo commerciale e culturale della città. Il momento di maggiore splendore coincise con la fine del Medioevo. Savona, infatti diede i natali a due Papi: Sisto IV e Giulio II, che la abbellirono di eleganti e vistosi edifici. Tra le maggiori opere volute da Papa Sisto IV è la Cappella Sistina, costruita tra il 1481 e il 1483. Il nome è lo stesso della celebre Cappella Sistina di Roma costruita dallo stesso Sisto IV come scuola di cantori e musicisti. A Savona invece fu eretta come monumento funerario, che il pontefice dedicò alla memoria dei genitori. La Cappella sorse in uno dei chiostri del Convento di San Francesco, dove il futuro papa aveva iniziato a undici anni la sua vita religiosa. L’opera fu condotta da maestranze lombarde che lavoravano a Savona. La cappella fu dedicata da Sisto IV all’Immacolata Concezione e rappresenta un pregevole esempio architettonico e artistico del primo Rinascimento. L’immagine che se ne volle dare fu di un mausoleo imponente ma non appariscente, in base anche allo stile dell’architettura del convento francescano che l’ospitava. L’ambiente interno come si presenta oggi è frutto di un restauro settecentesco, che apportò una ricca ornamentazione a stucchi policromi, fregi dorati e dipinture di stile aulico che conferirono l’aspetto di un elegante salone rococò.
Altro edificio di nobile memoria fu quello fatto costruire nel 1495 dall’allora cardinale Giuliano della Rovere, poi papa Giulio II. Il Palazzo della Rovere fu inserito nel compatto tessuto medievale delle case a schiera con una splendida facciata a ordini sovrapposti e nel 1673 passò alle Clarisse che lo adattarono a convento; ora è sede del Tribunale e della Procura.
Tra i pontefici che hanno dato lustro a questa città fu anche Pio VII, che vi soggiornò a lungo come prigioniero di Napoleone dal 1809 al 1812 nel Palazzo Vescovile.
Il prestigio che derivò alla città da questi illustri personaggi è visibile oltre che nei palazzi e nei conventi, anche nelle opere d’arte conservate nella Pinacoteca Civica. Essa fu istituita nella seconda metà dell’Ottocento, in seguito a provvedimenti legislativi per la soppressione di conventi e confraternite religiose, e comprende opere pittoriche, in particolare di scuola ligure, attiva fra il XIV e il XVIII, frammenti scultorei e architettonici relativi a edifici della Savona vecchia, oggi scomparsi.
Baluardo delle radici storiche di Savona e fulcro turistico-culturale è la Fortezza Cinquecentesca del Priamar. La roccaforte, il cui nome deriva da “pietra mala”, cioè pietra che si sfalda facilmente, è un complesso monumentale che ebbe grandissima importanza per motivi difensivi oltre che strategici; oggi restaurata ospita mostre e musei. Dall’alto delle sue mura si può gustare un’incantevole vista del Golfo Ligure e nello stesso tempo dell’arco degli Appennini.
Un assaggio del centro medievale della città si gode nella parte più antica del porto dove si ergono le Torri Corsi e Guarnieri e la Torre del Brandale (XII secolo), che conserva la “Campanassa”, un tempo usata per richiamare il popolo in caso di incursioni nemiche e divenuta il simbolo della città. A sinistra della Torre Brandale, il trecentesco Palazzo degli Anziani, già sede del podestà, accoglie il visitatore con una splendida facciata seicentesca: all’interno sono conservati numerosi frammenti scultorei e architettonici, tra i quali spicca l’abbondante materiale epigrafico proveniente da edifici demoliti nei secoli passati.
La zona portuale ha subito notevoli trasformazioni ed è stata oggetto di una modernizzazione mirata ad un rilancio turistico; essa è divenuta così il quartiere dei divertimenti, con i suoi numerosi locali e birrerie, ma vi si respira ancora aria di tradizione. L’ideale unione tra antico e moderno è rappresentata dalla costruzione dell’avveniristico ponte mobile che collega la zona centrale con l’antico quartiere della Darsena.
Il resto della città è poi caratterizzato da strade moderne e negozi esclusivi capaci di soddisfare ogni esigenza. Grazie al clima mite e alle spiagge larghe di sabbia fine, Savona è un invidiabile centro balneare e così anche i centri della Riviera.
Se l’estate è il momento di maggiore afflusso, l’inverno e ancor di più l’autunno, col suo clima mite, offrono al visitatore incantevoli percorsi tra borghi marinari e città d’arte, in mezzo ai carruggi e alle piazzette di ciottoli bianchi e neri.
Nei dintorni
Celle Ligure, a pochi chilometri da Savona, offre un centro storico che racchiude un antico borgo marinaro con le sue tipiche casette colorate. Le colline circostanti fanno sì che il clima sia sempre piacevole e assolato, ideale per lunghe passeggiate romantiche sull’arenile sabbioso, lungo quasi un chilometro. Nel centro storico di Celle si svolge ogni anno il “Raduno Internazionale Autovetture Ferrari”, un appuntamento unico per gli amanti del Cavallino Rampante.
Albissola, testimonia le sue origini romane coi resti archeologici visibili nel piazzale di fronte la stazione ferroviaria. Limite ideale tra il ridente borgo di case liguri e la lunga e sabbiosa spiaggia, è la cosiddetta Passeggiata degli Artisti, una suggestiva promenade realizzata in gres ceramico con decori di famosi artisti contemporanei, tra i quali Sassu, Fontana e Jorn.
Bergeggi e Spotorno, superato il porto commerciale di Vado Ligure, qui la costa riacquista il suo fascino con spiagge di sabbia bianca e fine, alle cui spalle le colline cadono a strapiombo sul mare con suggestivi effetti paesaggistici.
Finale Ligure, una delle località più rinomate della Riviera con le sue ampie spiagge di ciottoli finissimi offre un patrimonio artistico di grande prestigio legato al dominio dei marchesi Del Carretto. Tra viuzze e casette è possibile trovare le botteghe che lavorano l’ardesia, la ceramica e il vetro secondo la tradizione antica.
Albenga, ha conservato la struttura medievale edificata su quella più antica, di età romana. Tra mille carruggi, attraverso un fitto tessuto di case dai colori tipici, si aprono piazzette fiorite e assolate. Alte torri e antiche mura caratterizzano il centro storico.
Villanova, arroccato su una collinetta, mantiene intatto l’incanto del borgo medievale, lontano dalle assolate spiagge. È famosa per la coltivazione delle violette. Così, passeggiando tra i vicoletti e visitando chiesette romaniche e barocche, non sarà difficile distinguerne il profumo.
Alassio, il nome richiama alla mente la triste storia d’amore della figlia di Ottone il Grande, Adelasia, che vi si rifugiò in segreto con l’uomo che amava. La matrice medievale della città si rivela pienamente nella zona rivolta a levante. La spiaggia, di origine calcarea, gode di una posizione privilegiata e assolata per gran parte dell’anno, per questo l’insenatura che abbraccia è detta “Baia del Sole”.
I Profumi e i sapori del mare e della collina ligure
La Riviera delle Palme vanta una gastronomia famosa per la sua frugalità e parsimonia nell’uso delle carni. Essa principalmente sfrutta le risorse orticole e mostra una predilezione per i ripieni, composti per lo più di verdure, tra i quali spiccano i rinomati carciofi di Albenga. Le articiocche (carciofi) all’inferno ne sono un esempio; si tratta di un piatto che trae origine da un sistema di cottura medievale: i carciofi, infatti venivano cotti in un tegame con prezzemolo, olio e aglio, col fuoco sopra e sotto, da qui il loro curioso nome.Tra i piatti a base di legumi spicca la farinata, a base di farina di ceci impastata con acqua, olio e cotta in forno; un piatto unico che può essere farcito con diversi ingredienti. La tradizionale fugassa, la focaccia per eccellenza, non può mancare nel novero delle specialità liguri.
I piatti a base di pesce, come si può intuire dalla vocazione marinara di queste terre, sono tra le specialità più gustose. Tra i più originali è la ventre, interiora di tonno cotte assieme a patate e preparata in occasione del Venerdì Santo, secondo un’antichissima ricetta. E poi per esaltare il sapore del pesce fresco vi è la sarsa do mainâ, salsa marinara, fatta con acciughe, salsa di pomodoro fresco, prezzemolo e aglio.
L’olio d’oliva, “l’oro della Liguria” è la base di tutte le specialità della cucina tradizionale ed è anche assieme al basilico, l’aglio, il formaggio e i pinoli l’ingrediente principe del gustosissimo pesto. Le trenette e le trofie, due tipi di pasta ligure, si sposano superbamente con esso.
La gastronomia della costa non è però l’unica ad essere ricordata. Le valli offrono una varietà di specialità a base di verdure e di legumi: tra esse spicca lo Zemin, una sorta di zuppa di fagioli arricchita dai sapori e dagli odori del timo, della maggiorana e del basilico. I funghi e i tartufi sono tra le golosità da assaggiare assieme agli amaretti di Sassello e il Nostralino. I dolci caratteristici sono le bugie, tipici di carnevale, i canestrelli all’olio d’oliva e i baci di Alassio, dolcetti dal cuore di cioccolata. Ma i vini sono il pezzo forte della tavola ligure. Le viti, infatti, vengono coltivate in piccoli poderi con un’accurata ricerca dell’alta qualità, come testimoniano l’Ormeasco, il Pigato e il Vermentino, questi ultimi vini DOC assieme al Rossese.
Il Chinotto
L’incontro tra Savona e la pianta del chinotto risale circa al 1500. È merito di un esploratore savonese che, di ritorno da una spedizione in Cina, importa questo frutto considerato dai navigatori un amuleto per tenere lontani malattie e pericoli. Grazie alle ottimali condizioni climatiche, l’impervia riviera Savonese ne ha migliorato le proprietà organolettiche. Insediatosi perfettamente nell’ecosistema locale, il chinotto è diventato punta di diamante della città. Savona è infatti conosciuta come la Città del Chinotto. Dalla fioritura ricca e profumata nascono foglie e scorza da cui si estrae un olio essenziale utilizzato sia in cosmetica che in profumeria. Ed ecco che infine crescono i frutti che, a seconda della maturazione, danno a questo agrume colorazioni dal verde al giallo sino all’arancione. Dal carattere contradditorio, il chinotto si presenta molto amaro se consumato al naturale ma molto piacevole se lavorato e trasformato nella celeberrima bibita degli anni ’50 - ancora oggi di grandissima tendenza - e squisito candito se caramellato a dovere. La forte urbanizzazione accompagnata da sbalzi climatici a dir poco sfavorevoli ed inaspettati hanno distrutto la maggior parte delle coltivazioni presenti nel Savonese. Ma grazie ad alcuni estimatore ed agricoltori ed appassionati, è stata riavviata. Un passato unico, avvincente ed originale che accompagna la storia di Savona e delle sue eccellenze dal 1500 ad oggi.