Perugia

Perugia: città a misura d'uomo

Dire che Perugia si trova nel cuore del "cuore verde d'Italia" non è solo uno slogan, ma una realtà e si rivela come tale a qualsiasi visitatore fin dal primo sguardo.
L'Umbria, crocevia infatti tra Nord e Sud, tra mare Tirreno e mare Adriatico, presenta un territorio in prevalenza di alture ricche di boschi, di valli e fiumi, di sorgenti e polle d'acqua limpidissime e le stesse fertili pianure sono trasformate da varie colture. E Perugia, capoluogo di questa regione, dalle alture su cui sorge offre una vista panoramica sul paesaggio appenninico  ed è facilmente raggiungibile sia in auto, che in treno o in aereo: dista da Firenze 158 Km e da Roma 176.
L'insediamento territoriale umbro è caratterizzato, fin dai tempi antichi, da  un sistema di città e centri autonomi e indipendenti, ma accomunati dagli stessi elementi storico-artistici.
L'aspetto di conservazione e integrazione tra insediamento e territorio, tra uomo e ambiente è un tratto tipico e originale della regione, sviluppatosi in continuità tra passato e presente. Ciò è ben visibile nei centri storici delle città, attraverso  resti che testimoniano i vari passaggi, come quello degli Etruschi, dei Romani, la nascita dei Comuni, delle Signorie.
E Perugia è un ottimo esempio di tre millenni di storia, concentrati in uno spazio a misura d'uomo, dove si è invitati a un viaggio nel tempo come ad una caccia al tesoro, dove la cultura urbana ha saldi legami con la campagna circostante, dove si vive bene.
Numerosi sono i ritrovamenti preistorici che rivelano presenze umane durante il Paleolitico e il Neolitico: essi sono in gran parte conservati nel Museo Archeologico, come la statuetta a tutto tondo nota come Venere del Trasimeno; ma si può citare anche la tomba di Poggio Aquilino a Marsciano, presso Perugia.
Tra il VI e il V sec. furono gli Etruschi ad occupare e a influenzare il territorio e a dar vita ad una civiltà progredita, organizzata in città-stato autonome e federate. Perugia conserva ancora alcune testimonianze, come la Porta Eburnea, modificata in epoca medievale ancora con pietre della primitiva muratura e frammenti delle iscrizioni Augusta Perusia e Colonia Vibia. L'arco di questa porta, detto anche della Mandorla, era considerato passaggio di buon auspicio e, in epoca rinascimentale, i Baglioni, signori della città, si preoccupavano di uscire da qui andando in battaglia con le loro milizie. Altri resti sono il Pozzo Etrusco, profondo 35 metri e largo 5, o le tombe ipogee dei Volumni, di San Manno e quella dei Cutu.
Durante l'epoca romana, si costruirono importanti opere pubbliche come la Via Flaminia, che collegava Roma con Ariminum e l'alto Adriatico. Dopo la caduta dell'Impero Romano e il vuoto nel potere civile, l'Italia era devastata dai barbari; anche il territorio umbro fu conteso tra i Longobardi, che avevano creato il ducato di Spoleto, e Bizantini. Perugia costituì il perno del sistema difensivo con un governo autonomo che amministrava le città bizantine dell'Umbria.
Successivamente lo Stato  Pontificio estese il dominio e la sua influenza su queste terre, ma non riuscì a controllarne in pieno le spinte centrifughe: nacquero così le autonomie amministrative dei Comuni, che riguardavano sia le città più grandi e popolose sia i centri minori. Nello scenario di lotte  che ne seguì, Perugia ben presto divenne una potenza e uno dei comuni più fiorenti d'Italia.
È di questo periodo la costruzione della Fontana Maggiore o di Piazza, capolavoro scultoreo di Giovanni e Nicola Pisano, edificata nel 1278. Altrettanto bello è il Palazzo dei Priori, con la scalinata che termina con la Sala dei Notari. Il suo portale gotico è sormontato da due bronzi del XIII secolo che rappresentano i simboli di Perugia: il Grifo e il Leone.
Il cristianesimo aveva trovato terreno fertile in Umbria fin dai primi secoli ed era stato caratterizzato da una intensa vita spirituale con il monachesimo benedettino, che aveva lasciato vari insediamenti monastici.
A Perugia abbiamo una delle chiese più belle, S. Pietro, che con il suo slanciato campanile disegna il profilo più caratteristico della città. Ma anche durante l'epoca comunale ci furono effervescenze religiose, capaci di dare a questa terra così frammentata e in lotta  unità spirituale e artistica. Di questo periodo è la chiesa di S. Domenico e il suo alto campanile.
Nel XIV secolo, malgrado la comparsa di forme di signorie, i nobili Baglioni, anche Perugia entrò nell'orbita dello Stato Pontificio e cominciò a spegnersi politicamente, pur restando uno dei centri culturalmente più vivi d'Italia grazie alla sua università, riconosciuta pubblicamente da Clemente V nel 1308, e alla sua grande scuola pittorica, che vanta personaggi come il Pinturicchio e il Perugino. Le opere di questi e di altri maestri della pittura umbra, come Masolino o il Beato Angelico, sono conservate nella Galleria Nazionale dell'Umbria, mentre uno dei capolavori del rinascimento affrescati dal Perugino può essere ammirato nella sala dell'Udienza, al Collegio del Cambio.
La vita di Perugia fu spesso travagliata da lotte intestine tra le famiglie nobili degli Oddi e dei Baglioni e dai tentativi di ribellione al potere di Roma. Nel 1540, con la cosiddetta Guerra del Sale e la distruzione dei palazzi dei Baglioni, sui quali venne costruita la Rocca Paolina, la città fu definitivamente assoggettata e governata dallo Stato Pontificio. Divenne infine parte dello Stato Italiano quando, il 14 settembre 1860, le truppe di Vittorio Emanuele II la occuparono.

La gastronomia perugina
La cucina perugina è di tipo familiare ed è costituita da cibi semplici e gustosi.
Tra i primi piatti si può citare il “blò blò”, onomatopea per indicare il sobbollire della densa minestra, insaporita da lardo, profumata da aglio, maggiorana e pomodoro. Tra le carni, si ricordano gli insaccati di carne di maiale, come le salsicce, i prosciutti o la famosa porchetta, anche se questa è poi diffusa in tutta la regione; oppure il bollito di manzo o il tenero castrato e le interiora degli agnellini.
Anche il pesce, che viene dal Trasimeno o dai fiumi, occupa un posto di rilievo sulle tavole, con gli squisiti fritti di lasche e di lattarino o la specialità detta “regina in porchetta”, carpa cucinata in forno a legna, insaporita con finocchio selvatico e rosmarino con lo stesso procedimento della porchetta.
Tra i prodotti dell'orto abbiamo i “gobbi fritti” alla parmigiana, con molto formaggio e sugo; l'antichissima “imbrecciata”, zuppa di cereali e legumi, che all'origine aveva una funzione quasi propiziatrice per buoni raccolti; oppure la “scafata”, sostanzioso contorno di fave e guanciale. Altre specialità perugine sono la “torta di Pasqua”, specie di pane con farina, uova, parmigiano e pecorino, o la “torta al testo”, sottile pizza fatta con acqua calda e farina, con aggiunta facoltativa di  un uovo e pecorino, da farcire con verdure o prosciutto e da mangiare caldissima.

Altrettanto importante e assai antica è la tradizione dolciaria.
Durante la festività dei morti si trovano gli “stinchetti dei morti”, con mandorle e cannella, e le fave con mandorle e cacao, risalenti al periodo etrusco e a quello romano; il “torcolo di S. Costanzo”, dolce fatto con anice e canditi in onore del santo patrono di Perugia, al quale si rivolgevano le ragazze per trovare marito; oppure il particolarissimo “torciglione”, fatto di pasta di mandorle e dalla forma di serpente arrotolato, risalente forse ai riti pagani di adorazione degli animali. Un posto ormai di tradizione consolidata tra i dolci lo occupa il cioccolato, al quale è stato dedicato non solo un museo storico, ma anche una festa annuale, l'Eurochocolate, che si articola in una serie di golosissimi eventi e spettacoli in giro per Perugia.
Anche il vino, che in Umbria viene prodotto fin dai tempi antichi, occupa un posto importante nella gastronomia. La produzione vinicola della zona, fortemente specializzata: Torgiano, Colli del Trasimeno, Colli Alto Tiberini, Colli Perugini e Colli Martani e di una DOCG, il Torgiano Rosso Riserva. Le zone dei Colli Martani e dei Colli del Trasimeno sono altresì fregiate dal marchio DOC per l'olio extravergine di oliva.

 

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