Vini delle "Marche"

Terra di borghi e castelli

Le Marche sono un degradare di colline e valli che dall’Appennino toscano scendono verso il Mare Adriatico. Il paesaggio è dominato da tre elementi: la campagna con oltre 100.000 case coloniche, dove, sino a trenta anni fa, risiedeva gran parte del milione e mezzo di abitanti; il mare con una costa attrezzata, ricca di centri eleganti e di storia, insieme a insediamenti industriali; le montagne alle quali si giunge quasi inavvertitamente salendo le colline, ricche di prati, faggete e terrazze coltivate. Lo scrittore Guido Piovene ha giudicato quello marchigiano il più tipico dei paesaggi italiani, definendolo “terra filtrata, civile, la più classica anzi delle nostre terre”. In tale scenario si incontrano eccellenze artistiche estremamente varie, espressione di un pluralismo culturale sedimentato nei secoli, che rende le Marche una delle regioni d’Italia più ricca di beni culturali.
Per quanto riguarda il paesaggio agrario, esso è in generale moderno, ma non scarno ed omogeneo, poiché è il prodotto della conservazione dell’ambiente, nei suoi aspetti caratterizzanti, tipico di una cultura rurale millenaria. Nelle zone interne sopravvivono borghi antichissimi, insediamenti medioevali chiusi tra le mura, castelli e rocche che sovrastano le colline. Proprio le colline, dove prevalgono terreni argillosi, rappresentano le zone più felici per il prosperare della vite e la produzione di ottime uve. Il clima fresco e temperato, più rigido verso l’interno e più mite sulla costa, con precipitazioni concentrate tra autunno e inverno, è assai favorevole alla viticoltura.
Luigi Bartolini, scrittore e poeta marchigiano diceva: “se i marchigiani si organizzassero e se disciplinassero la coltura dei vitigni, se li scegliessero e se coltivassero uve rinomate, ecco il nostro suolo apparirebbe il più propizio a Bacco ...”
Aveva anticipato quanto la vitivinicoltura marchigiana, con il contributo del settore pubblico, sta facendo: la qualificazione dei vitigni e dei vini, la loro più razionale produzione. In effetti a un lungo periodo di utilizzazione passiva dei vitigni autoctoni senza alcuna particolare spinta alla qualità, sta facendo seguito un’operazione di recupero e valorizzazione dei vitigni locali insieme all’introduzione lenta e ragionata di varietà estere. Tra i vitigni a bacca bianca più utilizzati, troviamo il Verdicchio, il Biancame, la Malvasia di Candia, la Passerina e il Pecorino. Tra quelli a bacca rossa, il Montepulciano, il Sangiovese, l’Alicante, il Ciliegiolo e la Vernaccia nera. Attualmente la regione vanta 12 aree D.O.C., 1 D.O.C.G. conferita in tempi recentissimi e l’IGT Marche.

Percorrendo la regione da nord a sud, incontreremo le diverse aree D.O.C., anche se la presenza dei vigneti non è capillare ma in stretta relazione con la vocazione ambientale.  
La prima provincia è quella di Pesaro, con le due D.O.C. Colli Pesaresi e Bianchello del Metauro.

Colli Pesaresi D.O.C.
Questo vino si produce nei vigneti di gran parte della provincia di Pesaro Urbino e si presenta nelle seguenti tipologie: “Bianco”, “Rosso”, “Rosato o Rosé”, “Biancame”, “Sangiovese”, “Trebbiano”, “Focara”, “Focara Pinot Nero” e “Roncaglia ”. Il Bianco è ottenuto dalle uve di Trebbiano Toscano con l’eventuale aggiunta di altre varietà a bacca bianca, ha colore giallo paglierino, odore delicato, sapore secco e una gradazione di 11°; offre gustosi abbinamenti con pesce e carni bianche.
Il Sangiovese concorre invece alla produzione del “Rosso”, con l’eventuale aggiunta di altri vitigni a bacca nera. La gradazione alcolica minima è di 11°. Ha colore rosso rubino, odore vinoso, sapore armonico ed è adatto per tutti i primi piatti e le carni soprattutto di animali di bassa corte, così come il Rosato ottenuto dalle stesse uve. Il Biancame, il Trebbiano e il Sangiovese si ottengono da un minimo dell’85% di uve delle varietà corrispondenti e hanno una gradazione di 11,5°. I bianchi si accompagnano a piatti di pesce e crostacei, il rosso a salumi, formaggi, carni rosse.  
La tipologia “Focara” e “Focara Pinot Nero” (entrambi 12° ed entrambi anche nel tipo Riserva) esaltano le proprie caratteristiche con piatti a base di tartufo e formaggio di fossa. Il Roncaglia (12°) è adatto come aperitivo e con molluschi e crostacei.  

Bianchello del Metauro D.O.C.
Questo vino si produce in provincia di Pesaro e precisamente nelle colline prospicenti la valle del Metauro, con le uve del Bianchello o del Biancame e con l’eventuale aggiunta di Malvasia Toscana in misura non superiore al 5%. Ha colore giallo paglierino, odore delicato e sapore secco, fresco ed armonico.
La gradazione minima è di 11,5° e si accompagna ai piatti di pesce.

Passando alla provincia di Ancona e in parte di quella di Macerata entriamo nella terra del Verdicchio, con tre aree D.O.C. e in quella di due vini rossi dal grandissimo potenziale, il Rosso Conero e il Lacrima di Morro d’Alba.   

Castelli di Jesi Verdicchio Riserva D.O.C.G.
Vino bianco prodotto nelle tipologie riserva e classico riserva, nella zona di Jesi, nelle provincie di Ancona e Macerata.

Conero Rosso D.O.C.G.
Vino rosso prodotto nella provincia di Ancona.

Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C.
Questo vino è prodotto nella parte collinare della provincia di Ancona con fulcro nel comune di Jesi  e in parte della provincia di Macerata.
Proviene dalle uve della varietà autoctona Verdicchio, anche se è consentito l’impiego di un 15% di altri vitigni a bacca bianca. Ha colore paglierino tenue, odore delicato e caratteristico, sapore armonico con retrogusto amarognolo. Esiste anche la tipologia “Riserva” qualora si raggiungano i 12,5° e i due anni di invecchiamento. Viene anche prodotto nel tipo “Spumante”, con le possibili qualifiche aggiuntive “Riserva” e “Passito”. La definizione di “Classico” viene specificata nel vino se prodotto nella zona originaria più antica, a cui possono essere aggiunte le menzioni “Superiore” e “Riserva”.

Verdicchio di Matelica D.O.C.

Questo vino viene prodotto nelle dolci colline prospicenti la vallata pre-appenninica che ha come epicentro il comune di Matelica (Macerata) e che si estende fino al comune di Fabriano (Ancona).
Proviene dalle uve della varietà autoctona Verdicchio (almeno per l’85%), a cui possono essere aggiunte quelle di Trebbiano toscano e di Malvasia toscana.
La gradazione alcolica minima va dagli 11,5° del vino normale e dello Spumante ai 12,5° del “Riserva” per arrivare ai 15° del “Passito”.
All’aspetto si presenta di colore paglierino tenue con riflessi verdognoli e tendenza al dorato con la maturazione e naturalmente all’ambrato nel passito.
Al profumo ha una fragranza fresca e persistente di frutta non completamente matura, fiori selvatici di prato e di sottobosco. Al gusto è secco, morbido e suadente al primo impatto, volgendo poi al fresco con delicata tendenza all’amaro.
Si presta a molteplici accostamenti anche se raggiunge i livelli più elevati con il pesce fresco, molluschi, crostacei e lo stoccafisso. Eccellente anche con le carni bianche e la pasticceria secca.

Verdicchio di Matelica D.O.C.G.
Vinificato nella tipologia "Riserva", è prodotto nella zona di Matelica, nelle provincie di Ancona e Macerata.

Esino D.O.C.
In tutta la provincia di Ancona e nel territorio del Verdicchio di Matelica e dei Castelli di Jesi, in provincia di Macerata, si produce questo vino, un tempo considerato un vino da tavola, nelle tipologie “Bianco”,  “Frizzante”, “Rosso” e “Novello”.
Le uve destinate alla produzione del Bianco e del Frizzante provengono almeno per il 50% dal vitigno Verdicchio, mentre nel caso del Rosso e del Novello per almeno un 60% da Sangiovese e Montepulciano.
L’“Esino” Bianco e Rosso hanno una gradazione alcolica minima di 10,5°, 9,5° il frizzante e 11° il Novello. Il Bianco presenta un colore paglierino, un odore intenso e un sapore asciutto e, come il Frizzante, caratterizzato da un odore più fruttato e dal sapore fresco, si accompagna a molluschi, passatelli, crostacei, seppie. Il Rosso e il Novello, dal colore rosso rubino, l’odore caratteristico e il sapore asciutto, più vellutato nel Novello, si sposano a carni di coniglio e di agnello e formaggi come la casciotta di Urbino.  

Rosso Conero D.O.C.
Questo vino dal colore rosso rubino intenso con sfumature violacee tendenti al granato con la maturazione, è uno dei vini più apprezzati delle Marche e prende il nome dal Monte Conero (provincia di Ancona) che domina l’intera zona viticola.
Le uve provengono dal vitigno Montepulciano ma possono concorrere anche uve di Sangiovese per non più del 15%.
Ha una gradazione minima di 11,5° ed ha un profumo intenso, persistente, vinoso nel primo periodo, che si attenua lasciando emergere nella maturità odori fruttati tendenti al floreale. Ha un gusto secco, sapido, asciutto, leggermente tannico con tendenza ad ammorbidirsi con la maturazione.
Viene prodotto anche nella tipologia “Riserva” nel caso in cui abbia subito almeno due anni di invecchiamento ed abbia una gradazione alcolica minima di 12,5°.
Si accompagna da giovane allo stoccafisso all’anconetana ma anche ai primi patti succulenti e grassi. Più maturo e morbido si accosta bene a piatti di carne con sugo ed arrosti.

Lacrima di Morro d’Alba D.O.C.
Questo vino rosso è prodotto in un’area circoscritta della provincia di Ancona dalle uve del vitigno autoctono Lacrima, con l’eventuale aggiunta di altri vitigni a bacca nera non aromatici autorizzati o raccomandati fino ad un massimo del 15%. Ha colore rosso rubino carico, con sfumature violacee nel primo periodo, profumo intenso, fruttato di frutti rossi e di sottobosco e di fiori bianchi e rossi, gusto asciutto e sapido, corpo tendente al morbido abbastanza importante. La gradazione alcolica minima è di 11° e la delicata e piacevole struttura del vino consente abbinamenti con primi piatti a salsa rossa e ragù, con antipasti e secondi di carne bianca, bolliti e stracotti.
Può essere vinificato anche dopo appassimento delle uve e dare origine in questo caso alla tipologia “Passito”, con una gradazione complessiva minima di 15° di cui almeno 13 svolti. In questa tipologia si rivela un ottimo vino da fine pasto e da meditazione abbinato a biscotteria secca.

Rosso Piceno D.O.C.

Il Rosso Piceno è prodotto in una vasta zona che comprende l’intero territorio della provincia di Ancona, Macerata e Ascoli Piceno con uve di Montepulciano e Sangiovese ed eventuale aggiunta di altri vitigni a bacca rossa della zona..
Viene prodotto nella tipologia “Novello” con la tecnica della macerazione carbonica delle uve e “Superiore”, in una sottozona molto più ristretta che interessa la parte meridionale della provincia di Ascoli Piceno.
Ha una gradazione alcolica minima di 11,5° che arrivano a 12 per il Superiore, per il quale è previsto almeno un anno di invecchiamento e scendono a 11 per in Novello. Si presenta di colore rosso rubino con sfumature violacee che si attenuano nel corso dell’anno e tendenza all’aranciato dal terzo anno. Il profumo è inizialmente vinoso fruttato ed evolve al fruttato floreale per arrivare all’etereo all’apice della maturazione.
Si accosta molto bene con le minestre e zuppe di legumi, salumi di ogni genere, secondi piatti di maiale, bassa corte e stufati.
I vini che maturano più lentamente ed arrivano all’apice dopo qualche anno si abbinano ottimamente con piatti al tartufo, con carni bovine, arrosti e selvaggina da piuma e da pelo, per finire con un pecorino da montagna, un parmigiano stagionato o un gorgonzola grasso e ben maturo.

Passando alla provincia di Macerata, troviamo la Vernaccia di Serrapetrona, primo vino delle Marche a potersi fregiare della D.O.C.G., e la D.O.C. Colli Maceratesi (estesa in parte anche alla provincia di Ancona), dal vitigno autoctono Maceratino.

Vernaccia di Serrapetrona D.O.C.G.
Questo vino rosso spumante naturale è ottenuto dalle uve leggermente appassite della Vernaccia nera cui si uniscono talvolta modeste quantità di Sangiovese, Montepulciano e Ciliegiolo prodotte sul ristretto territorio del comune di Serrapetrona, in parte di quello di Belforte del Chienti e di San Severino Marche, in provincia di Macerata.
Ha un colore che va dal granato al rubino, spuma rossa evanescente, perlage abbastanza sottile e persistente.
Il profumo è delicato e caratteristico con note di frutta rossa molto matura, di confetture, fiori rossi appassiti e spezie.
Al gusto si presenta amabile, sapido e caldo, con tannini vellutati, corpo morbido, equilibrato e persistente, piacevole retrogusto leggermente amarognolo. La gradazione minima è di 11° ed è un vino da fine pasto. Si abbina generalmente al dessert, preferibilmente alla pasticceria secca, ai biscotti ed ai pandolci rustici.
Sorprende l’accostamento della Vernaccia secca a formaggi piccanti e semiduri, mediamente grassi, a fermentazione fungina, oltre che a piatti di carne più impegnativi, a bolliti salsati alla mostarda di frutta.

Colli Maceratesi D.O.C.
Questo vino si produce nell’intero territorio della provincia di Macerata e nel comune di Loreto in provincia di Ancona, nelle tipologie “Bianco”, “Ribona” e “Rosso”. Il Bianco è ottenuto dalle uve del vitigno Maceratino (minimo 70%) e con quelle di altri vitigni a bacca bianca non aromatici. Ha colore giallo paglierino tenue, odore caratteristico e gradevole, sapore asciutto ed armonico.
La gradazione minima è di 11° e, anche nei tipi Passito (15,5°) e Spumante (11°), si abbina ai piatti a base di pesce e alla pasticceria secca. Gli stessi accostamenti li ritroviamo per il Ribona che si basa sulle uve del Maceratino per almeno l’85%. Ha colore giallo paglierino tendente al dorato, odore gradevole, sapore armonico e una gradazione minima dell’11°. Prodotto anche nei tipi Passito (15,5°) e Spumante (11°).
Il Rosso si produce con le uve Sangiovese (minimo 50%) e con quelle di altri vitigni a frutto rosso. Ha colore rosso rubino, odore intenso e sapore armonico e una gradazione di 11,5°, 11° nel tipo Novello e 12,5° nel tipo Riserva. Si sposa a casciotta di Urbino, formaggio di fossa, salame di Fabriano e Prosciutto di Carpegna.   

Infine, nella provincia di Ascoli Piceno, troviamo la D.O.C. Falerio dei Colli Ascolani o Falerio e la D.O.C. Offida.  

Falerio dei Colli Ascolani D.O.C.
Questo vino dal colore paglierino tenue si produce sulle colline dell’intero territorio della provincia di Ascoli Piceno con le uve dei vitigni Trebbiano Toscano, Passerina e Pecorino, con eventuali aggiiìunte di uve di altri vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati.
Presenta un colore paglierino, un odore lievemente profumato e un il sapore secco, acidulo e gradevole.
La gradazione alcolica minima è di 11,5° e si accompagna ai piatti di pesce, a molluschi, crostacei, seppie.

Offida D.O.C.
Vino prodotto all’interno di aree ben definite e circoscritte che includono il territorio amministrativo del comune di Offida, nelle varietà “Passerina”, “Pecorino” e “Rosso”.
Il Passerina è prodotto con minimo l’85% delle uve del vitigno omonimo ed eventualmente con quelle di altri vitigni a bacca bianca non aromatici. Ha colore giallo paglierino con riflessi dorati, profumo gradevole, sapore caratteristico e una gradazione minima di 11,5° anche nel tipo Spumante, mentre si sale a 15,5° nei tipi Passito e Vin Santo. E’ ideale con molluschi, crostacei, zuppe di pesce, pasticceria secca.
Il Pecorino si ottiene dalle uve della varietà corrispondente, con eventuali aggiunte di uve non aromatiche autorizzate per la zona. Ha colore giallo paglierino con sfumature verdognole, fragranza gradevole, sapore caratteristico e una gradazione minima di 12°. Si accompagna a zuppe di pesce, sarde alla marchigiana, brodetto.
Il Rosso deriva da uve di Montepulciano per un minimo del 50%, Cabernet Sauvignon (minimo 30%) ed eventualmente da quelle di altri vitigni a bacca rossa non aromatici raccomandati per la zona. Ha colore rosso rubino tendente al granato, odore complesso, sapore sapido e armonico. Con una gradazione minima del 13°, si sposa bene ai salumi e formaggi locali.

Offida D.O.C.G.
Vinificato in bianco e rosso, è prodotto nella provincia di Ascoli Piceno.

 

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