Lago di Bracciano

Il lago di Bracciano

Nella zona nord ovest della provincia di Roma, appena abbandonati i Laghi di Vico e di Bolsena, ci si addentra nella Tuscia Romana, zona di grande interesse, non solo storico-aercheologico ed ambientale, ma anche naturalistico, che offre un percorso alternativo alle grandi vie del turismo.
Abbandoniamo dunque il litorale romano; proseguendo fino a Cerveteri, cuore dell’Etruria laziale, e poi ancora verso l’interno si giunge in un territorio incantevole dove ogni angolo possiede delle meraviglie paesaggistiche uniche e grandiose. Si passa da laghi vulcanici formatisi dalla grandi eruzioni di milioni d’anni fa, a fitti lecceti, immensi boschi di castagno e valli incontaminate, il tutto in un perfetto connubio con la storia centenaria di ville, santuari, castelli e chiese che fanno da ornamento ad un ambiente unico ed eccezionale.
Nel cuore di questo piccolo Eden, delimitato a destra dal Tevere, a sinistra dall’acrocoro torfetano si staglia il Lago di Bracciano con la sua forma perfettamente circolare, a seguire il disegno del più ampio e antico cratere dei Monti Sabatini, con le sue acque limpide solcate solamente da canoe e vele e con la ricchezza dei suoi fondali.
Al suo fianco, un altro minuscolo bacino lacustre sorge in un vecchio cratere: è Martignano, con il silenzio dei campi arati che lo circondano, con la tranquillità dei verdi prati, la pace del paesaggio collinare. Un angolo ameno e bucolico, sorpresa non solo per i naturalisti, ma per chiunque senta il bisogno di abbandonarsi alla contemplazione.
Il Lago di Bracciano ci appare circondato da floridi boschi che gli fanno da corona, dove eucalipti, robinie e isolate querce vegliano in armonia perfetta con la vegetazione autoctona più tradizionale.
Un anello di canneti e laminati corona il periplo interno del lago, sfumandone gradatamente i colori verso i borghi che vi si affacciano, tre piccole e incantevoli borgate medioevali: Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, con i resti della fortificazione medioevale della Rocca Orsini e la Chiesa dell’Assunta dal cui sagrato si può godere dell’intero panorama del lago, e poi l’omonimo Bracciano.
Ammirare questi tre centri solamente dai ponti di quell’unica nave che può solcare le acque del lago non è sicuramente sufficiente, il loro fascino antico invita a visitarli.
E come si potrebbe evitare di essere attratti da quella splendida ed imponente costruzione che si erge a dominio del lago! E’ l’incantevole Castello Odescalchi che sorge maestoso sulla sponda inferiore: realizzato a partire dalla seconda metà del ‘400, è ideale punto d’incontro tra architettura militare e civile. Il Castello è senza dubbio una tra le più belle dimore feudali dell’intera Europa ed immergersi nei suoi splendidi saloni impreziositi da decori, sculture, dipinti e mobili antichi, significa rivivere le magnificenze del passato, mentre gli ospiti illustri che ne abitarono i locali, da Papa Pio VI al Re Umberto I, sembrano passeggiare fra le sale.
Dai fasti delle dimore di principi si passa alla mistica dei giardini di San Liberato, che in una scenografia floreale incantevole racchiudono un’umile chiesa romanica del IX sec., d’indicibile bellezza. San Liberato è un roseto, o meglio una galleria di rose tutte sfumate in profusione, interrotta e ripresa dall’acqua di una fontana in pietra. Intorno, un bosco di castagni secolari che sconfina in un parco d’alberi pregiati e imponenti, si dipana poi per tornare ad offrire distese di prati che celano altri giardini, con labirinti di muri e scalette, e ancora antiche e preziosissime rose, il cui profumo si fissa indelebile nella memoria.
 
La via dei laghi: ALBANO E NEMI
Proseguendo il cammino, dopo essere ritornati sulla strada del litorale e aver sorpassato Roma, si giunge presso un’altra stupenda zona della sua incredibile provincia: siamo nella terra dei Castelli Romani, delle colline romane, dello scenario stupefacente dei dolci Colli Albani.
La natura estremamente varia di questa zona offre passeggiate immerse fra panorami suggestivi da scoprire e gustare nel silenzio e nella pace di una chiara giornata primaverile, fra i monumenti, la storia millenaria, lo spettacolo della natura e i piaceri della tavola.
In questo paesaggio quasi surreale, se si pensa che ci si trova ad un’occhiata da Roma, due laghi vulcanici immersi nella natura incontaminata sorprendono la vista.
Il primo è il Lago di Albano. Sulle sue sponde, adagiato su un colle in bella posizione, a completo dominio dello specchio d’acqua, sorge Castel Gandolfo, noto per essere sede della residenza estiva dei Pontefici a Palazzo Papale e Villa Barberini.
Lo splendido, piccolo borgo di Castel Gandolfo è riuscito a conservare l’equilibrio fra la vocazione artistica, che può vantare la paternità berniniana per la Chiesa di San Tommaso e per la Fontana della coreografica Piazza Plebiscito, quella panoramica con gli squarci di vedute d’autore, e il profumo di borgo castellano che si aggira nei vicoli, in cui osterie e romantici ristorantini non fanno difetto.
Riprendendo la Via dei Laghi che corre a balconata sul Lago di Albano e tra grandi prati di fragole e lecci secolari, si raggiunge il Lago di Nemi, minuscolo ed incantevole, infossato quasi a celarsi, nel rigoglio della natura generosa delle colline. Dalle sue rive e dalle alture circostanti si snodano una serie di percorsi che conducono verso contrade antiche.
Tra tutti i centri sicuramente Nemi, con la grazia della sua posizione riesce a raggiungere il cuore di tutti: dei più romantici che possono ammirare lo splendido tramonto sul lago affacciandosi dallo sperone di roccia quasi a strapiombo sul quale sorge; dei più colti che possono visitare il fantastico Museo delle Navi con le due imbarcazioni di epoca imperiale ritrovate sul fondo del lago ed il grandioso tempio di Diana Nemorense; dei più golosi che assaggeranno senza indugio le famose fragole con panna; e di tutti coloro che desiderano passare qualche ora in armonia e serenità nelle chiese, nelle abbazie nelle storiche piazze.

Prodotti tipici
L’aspetto più rilevante della gastronomia della provincia di Roma è costituito dalla produzione vinicola, la più abbondante di tutta la regione, che comprende vini DOC come il “Cerveteri Bianco” perfetto per essere abbinato al pesce, ed in particolare all’anguilla, al coregone, al persico reale e alla trota, che si pescano e cucinano attorno al Lago di Bracciano, oppure ai famosi piatti a base di carciofi degli orti della zona, preparati ad esempio “alla giudea”, ossia schiacciati e poi fritti. Altri prodotti tipici della zona a nord della provincia di Roma, vicino al lago di Bracciano, sono le castagne ed i salumi, che se abbinati ad un “Cerveteri Rosso” acquistano sapori e fragranze indimenticabili.
Ma la gastronomia della provincia di Roma, come vuole ogni cucina regionale nostrana, è legata soprattutto alle delizie di una serie di primi piatti semplici e gustosi. Le “fettuccine all’uovo” fatte in casa imperano ovunque, ma anche la pasta preparata solo con acqua e farina si presta per la preparazione di ricette ormai famose in tutta Italia. Tutti hanno già sentito parlare almeno una volta delle “penne all’arrabbiata”, con pomodoro e parecchio peperoncino, oppure degli “spaghetti con cacio e pepe” o, ancora, gli “strozzapreti al ragù”, sapori forti che accompagnati da un bianco “Frascati” non mancheranno di lasciar incantati anche i palati dei più pignoli.
Fra i secondi spiccano poi l’ “abbacchio allo scottadito”, ossia costolette d’agnello arrostite alla brace, cui si accompagna in maniera superba un “Cesanese di Olevano Romano”, ottimo anche con arrosti e castagne; la famosa “porchetta”, maiale magro farcito con sale, pepe, rosmarino, aglio e semi di finocchio, oppure i “saltimbocca”, fettine di vitello ricoperte di prosciutto e salvia.
Nella zona a sud, quella che comprende la Via dei Laghi, sedersi in un’osteria ed ordinare una bottiglia DOC con cui accompagnare il pranzo è praticamente d’obbligo: la fama di queste colline, territorio in cui da vigneti rigogliosi si producono numerosi e pregiati vini, ha ormai raggiunto ogni angolo dell’Italia e anche l’estero. Così che, oltre ai gioielli storico artistici, altre perle del Lazio si offrono al visitatore: sono i DOC “Castelli Romani”, “Frascati”, “Montecompatri”, “Marino”, “Colli Lanuvini”, “Colli Albani”, “Velletri” e “Zagarolo”, tutti vini da pasto bianchi che ben si abbinano con la cucina locale e con i piatti a base di pesce della zona litoranea, facilmente raggiungibile dai Laghi di Nemi e di Albano.
Infine, per non perdere nemmeno un sapore di questa terra ricca e generosa, concludere il pasto con dessert locali è la maniera migliore. I dolci tipici sono il “Pangiallo” (con farina, miele, olio, uva passa, pinoli, mandorle, noci, nocciole, arancia candita e cannella) e i “Tozzetti”, biscotti con mandorle tritate, semi d’anice, vino bianco e vaniglia, da assaggiare insieme con un “Frascati” amabile.

 

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