Roma

Provincia di Roma

La provincia di Roma offre a pochi chilometri dalla capitale una varietà di aspetti storici, culturali e artistici che coprono quasi l’intero arco della civilizzazione della penisola. Infatti si passa dalle testimonianze delle popolazioni italiche pre-romane alle vestigia della Roma repubblicana o imperiale; ai borghi medievali arroccati sulle colline per difendersi dalle scorrerie barbariche, agli eremi e centri monastici ancora oggi luoghi di quiete; dai castelli, spesso fortezze minacciose, alle ville di vacanza. Ma l’aspetto particolare è che tutto ciò è ancora oggi immerso in un contesto paesaggistico e naturale particolarmente intatto e suggestivo.

Capena, nella valle del Tevere, è una cittadina dal cuore medievale posta sopra uno sperone di tufo e che presenta alcuni luoghi di grande interesse monumentale e storico. Oltre alla Rocca e al Palazzo dei Monaci, restaurati nel XV e XVI secolo, c’è una necropoli del I-II secolo a.C.; da visitare sono anche la chiesa della Madonna delle Grazie del XVII sec. con due pregevoli baldacchini lignei del 1700, e la chiesa di San Leone (VIII-IX sec. d.C.), prezioso esempio risalente all’epoca longobarda che riutilizza fregi romani e che conserva soprattutto un transetto decorato a bassorilievo con l'unico esempio, forse, di “iconostasi” rimasta intatta sul luogo.

A poca distanza, nei pressi di Civitucola, ci sono i resti dell’antico centro Sabino di Capena. Posto su un colle di difficile accesso, era in posizione importante dal punto di vista strategico ed economico; ciò è dimostrato dal grande numero di necropoli che ne circondano i resti.
Ma il sito archeologico di maggiore interesse della zona, uno dei più importanti e suggestivi del Lazio, è il “Lucus Feroniae”, una colonia romana che derivava il suo nome dal santuario in onore della dea sabina Feronia, protettrice degli animali (ferae), e situato in un bosco sacro (lucus). Poco distante c’è un altro importante complesso monumentale, la Villa dei Volusii risalente al I sec. a. C., più volte ampliata finché si trasformò da lussuosa residenza in una vera  e propria azienda agricola, destinata alla cerealicoltura ed all’allevamento. Restano quasi intatti più di 650 mq di splendidi mosaici in bianco e nero e a colori, oltre che pregevoli statue di marmo, copie di originali greci.

Per quanto riguarda i piatti della cucina locale, ricca dei profumi delle erbe aromatiche, si possono citare le fettuccine condite con funghi prataioli, le fave con la pancetta, l’acquacotta (pane raffermo condito con vari sughi e soprattutto con i broccoletti), la zuppa di crescione e abbacchio. Tra i dolci si ricordano i “lepericchi” e le “sposatelle”, pupazzi caricaturali fatti con pasta dolce portati in processione dai bambini durante la festa di S. Marco Evangelista. Ma questa terra è famosa per l’olio di oliva e soprattutto per il vino: infatti qui si produce uno dei vini D.O.C. laziali, il Bianco Capena, un vino dal colore giallo paglierino tendente al dorato con riflessi verdi, ottimo abbinamento con i piatti della cucina romana.

Il territorio a nord-ovest di Roma, che si sviluppa lungo il corso del fiume Aniene e che tocca gran pare del subappennino romano con i monti Cornicolani e Tiburtini, è caratterizzato da un paesaggio vario, ma anche l’aspetto storico e culturale è molto interessante. Tutto il territorio infatti fu meta preferita dai patrizi romani e dagli stessi imperatori per costruirvi lussuose ville.

Tivoli è una delle  città più note dell’area. Posta su un altipiano, nei pressi del punto in cui il fiume Aniene precipita in una cascata, di origine italica e greca, trasformò la sua struttura urbanistica sotto l’influenza di Roma, ma gli edifici più importanti della città testimoniano il susseguirsi delle epoche. Famose sono le sue ville: la villa d’Este; la villa Gregoriana; la villa Adriana. La prima è uno splendido monumento rinascimentale voluto dal cardinale Ippolito D’Este. Essa fu progettata trasformando un monastero benedettino in un grande palazzo, dotato di un classico giardino all’italiana ricco di suggestive fontane, alimentate dalle acque del fiume Aniene. Differente è il fascino della Villa Gregoriana: anche qui l’acqua ha un ruolo principale ma invece che essere forzata in artistiche fontane, essa segue liberamente il suo percorso lungo il pendio su cui la villa sorge fino al salto del fiume che dà vita alla “Grande Cascata”. Villa Adriana è la più grande e la più ricca delle ville imperiali tuttora conservate. Fu fatta costruire dall’imperatore Adriano all’inizio del II secolo che volle raccogliervi le cose più belle che aveva preso durante i suoi viaggi in Oriente e in Egitto.
Tra i prodotti tipici, oltre all’olio, c’è l’uva chiamata “pizzutello” o “uva corna” per la sua forma particolare. Nelle trattorie e nei ristoranti locali si mangiano le fettuccine, i cannelloni e i ravioli fatti in casa; le sagne di farina al farro; gli gnocchi di castrato. Tipici sono anche i dolci detti “cavallucci” per la loro forma, fatti di farina, uova e miele.

Anche il litorale merita una visita.
Tra le numerose perle si può citare Civitavecchia, città ricca di storia che si caratterizza per le sue attività portuali e turistiche, essendo in posizione centrale tra Roma e l’Etruria meridionale. Infatti ci sono testimonianze risalenti alla civiltà etrusca, come attestano le necropoli di Pisciarelli e della Scaglia,  ma la città fu molto importante per la stessa Roma.
Nel 106 d.C. fu costruito dall’imperatore Traiano nei pressi della villa di Centumcellae, il nome deriva dalle numerose insenature (cellae) del litorale, un grandioso porto del quale sono ancora visibili interessanti resti. Il più importante monumento romano però è costituito dalle Terme Taurine, un complesso che comprende i resti della villa imperiale di Traiano, con numerosi mosaici e ambienti destinati allo sfruttamento delle sorgenti termali. La città si sviluppò intorno al porto, fu cinta da mura e continuò a fiorire anche durante le invasioni barbariche.
Fu distrutta dai Saraceni tra l’814 e l’828 e a partire dall’anno 1000, sulle rovine della antica città marinara, si ricostruì una nuova città. Sotto il governo della Chiesa, che riorganizzò il porto romano in modo più funzionale, e grazie alla scoperta dell’allume nelle zone vicine, la città ebbe una grande importanza economica. Importanti opere furono costruite dai Papi; fra le più grandiose il Forte Michelangelo (1508) e la sede della milizia pontificia (1764), che oggi ospita il museo Nazionale Etrusco-Romano. Per quanto riguarda la cucina, genuina e fantasiosa, essa è caratterizzata ovviamente dal pesce e dai vari modi di gustarlo: fritture, zuppe e sughi vari. Anche le verdure, che accompagnano i piatti principali, occupano un posto importante.

 

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